Vino, controlli, burocrazia. Valoritalia presenta il suo 2014

10 Apr 2015, 08:30 | a cura di
Il primo ente di certificazione nazionale presenta il consuntivo 2014, con l'aumento dei quantitativi e 1,6 miliardi di bottiglie controllate. A giugno il lancio della piattaforma Dioniso, sistema telematico che eliminerà la carta per le aziende.

Valoritalia controlla e certifica 46 Docg e 132 Doc e 41 indicazioni geografiche. La società, nata nell'agosto 2009, è composta da Csqa certificazioni, Federdoc e Unione italiana vini. Le 28 sedi operative sono dislocate su 12 regioni, con un organico di oltre 200 collaboratori tra dipendenti e co.co.co, senza contare gli ispettori esterni e i membri di commissione.

I dati del 2014

Una produzione imbottigliata tra Dop e Igp che ha superato 12,5 milioni di ettolitri, pari a circa 1,6 miliardi di bottiglie controllate, più di centomila verifiche documentali, 10 mila ispezioni in vigneto e 5 mila in cantina, con una percentuale di irregolarità del 12,5%, legate soprattutto a misurazione delle superfici ed etichettatura. Valoritalia, il maggiore organismo di certificazione dei vini italiani (controlla il 70% del mercato), presenta i dati dell'attività 2014. Un 2014 in cui sono stati prelevati complessivamente 46.734 campioni, pari a quasi 8 milioni di ettolitri e che hanno consentito di eseguire 2.713 commissioni di degustazione.

Esame chimico-fisico

All’esame chimico-fisico e alla degustazione cui tutte le partite devono essere sottoposte, sui 46.734 campioni solo 513 (pari a 55 mila ettolitri, il 1,15% del totale) sono stati dichiarati non idonei: "Abbiamo notato come proporzionalmente al progredire nel tempo delle attività di verifica" dice il presidente Francesco Liantonio"sia diminuito rispetto agli anni passati il numero e soprattutto la gravità delle non conformità accertate, segno evidente dell’efficacia dei controlli e della crescente maturità dei produttori. Quasi consequenziale è stato il numero inferiore di campioni respinti in fase di certificazione, decisamente un altro segnale positivo".

I dati di imbottigliamento

Dal confronto generale degli imbottigliamenti 2013-2014, emerge un aumento delle Dop, trascinate dal Prosecco, pari all'8% (a 7,58 mln/hl), mentre calano del 4% le Igp (a 5 mln di hl, condizionate dall'andamento al ribasso di Igt delle Venezie, Igt Veneto e Igt Provincia di Pavia): un calo di 187 mila ettolitri dovuto a scelte produttive e all'utilizzo della categoria dei vini varietali, soprattutto spumanti. "Un percorso" fa notare Valoritalia "verso cui si stanno sempre più orientando molte aziende".

Le ispezioni a sorteggio

Per quanto riguarda l’attività ispettiva a sorteggio, nel 2014 su 2.074 campioni di prodotto atto e certificato imbottigliato prelevati in cantina, 139 campioni sono stati giudicati non idonei alle analisi chimico-fisica e organolettica oppure hanno presentato problemi di etichettatura. Oltre 883 milioni i contrassegni di Stato distribuiti, di cui 376 milioni per le Docg e 507 milioni per i vini Doc. Prezzi medi di certificazione sostanzialmente invariati: oggi per una Dop, l'iter costa 2-3 centesimi a bottiglia; mentre sulle Igt costa 2-3 millesimi a bottiglia.

Un bilancio positivo

Il bilancio lascia nel complesso soddisfatti i vertici societari, se si considera che dal 2012 a oggi Valoritalia ha visto aumentare i quantitativi di vino certificato da 7 a 8 milioni di ettolitri, con una progressione annua di 500 mila hl e una conseguente crescita di circa 3 mila campioni prelevati. Secondo Ezio Pelissetti, amministratore delegato del settore controlli regolamentati, la crescita dimostra come "seppure in una situazione economica di grande difficoltà, il settore vitivinicolo resiste e, anzi, aumenta in modo significativo in particolare nel settore dell'export".

Il futuro: il biologico e il vegano

Francesco Liantonio, alla presidenza da maggio 2014, dopo Luigino Disegna, è proiettato già ai prossimi traguardi: "Il biologico è la nostra sfida del momento, stiamo puntando molto su questo comparto. Allo stato attuale abbiamo all’incirca 450 aziende, numero che riteniamo importante se teniamo conto che il 2015 sarà il primo vero anno di attività del settore. Gli operatori sono molti in Calabria, ma un numero elevato è presente anche in Piemonte, Toscana, Veneto e Lombardia". E si guarda anche al settore vegano (di cui Tre bicchieri ha parlato nel numero del 2 aprile 2015), a quello della certificazione volontaria in ambito "gestione gas serra" e nel settore cosiddetto "biodiversity". P

Dop e Igp

Per quanto riguarda il parco delle Dop e Igp certificate, il 2015 non dovrebbe riservare sorprese, nel senso che Valoritalia manterrà le attuali denominazioni, senza nuovi ingressi in portafoglio. Ad oggi, l'ente non è operativo in Trentino Alto Adige, Basilicata, Campania, Sicilia, Molise, Abruzzo, Liguria: "L’assenza in queste regioni non è voluta" spiega Liantonio "ma dipende dalle scelte fatte dai Consorzi di Tutela e dalla filiera vitivinicola, che hanno la facoltà di scegliere autonomamente da chi farsi controllare e certificare". L'Italia conta diversi enti di certificazione, di natura privata così come di natura pubblica: "Di certo gli organismi piccoli e di territorio, i cosiddetti di denominazione” fa notare Liantonio "non garantiscono una sufficiente autonomia e creano quindi turbolenze e, a volte, un vero e proprio inquinamento del rispetto della norma. Una situazione figlia di una fase iniziale di avvio, che in un futuro prossimo sarà risolta".

Progetti futuri

La crescita, auspicata, dovrà avvenire "sul piano dell'organizzazione interna e della razionalizzazione dei processi operativi e amministrativi", afferma Liantonio, che ricorda un altro progetto in cantiere: il panel tecnico di degustazione, che dovrebbe migliorare il processo di certificazione dei vini Dop; progetto che coinvolge anche il partner societario Unione italiana vini.

Il sistema Dioniso

Ma il vero fiore all'occhiello sarà Dioniso, progetto che probabilmente vedrà la luce a giugno prossimo. Si tratta di un sistema informatico che porterà alla dematerializzazione dei registri, eliminando la carta: un passo in nome dell'antiburocrazia, che consentirà a ogni azienda di avere libero accesso a una specifica area del gestionale informatico (personalizzabile per ciascun operatore) in cui si potranno compilare online, dove possibile, le comunicazioni e le richieste previste dai piani di controllo. I produttori avranno modo di conoscere e controllare in tempo reale le giacenze ed evitare eventuali errori di comunicazione. Una sorta di anticipazione del registro telematico del Sian, la cui entrata in vigore è prevista da gennaio 2016, data entro cui per le aziende vinicole dovranno sparire i registri cartacei a favore di quelli online, gestiti appunto dal Sistema informativo agricolo nazionale, secondo quanto disposto dai regolamenti attuativi del decreto Campolibero.
 

I principali numeri 2014

Produzione imbottigliata 2014
7.581.247 hl imbottigliati Dop
5.007.002 hl imbottigliati Igp
pari a oltre 1.600.000.000 bottiglie da 0.75 litri

9.643 controlli ispettivi vigneto
5.077 controlli ispettivi in cantina
di cui:
2.624 per la categoria vinificatori
2.453 per la categoria imbottigliatori
oltre 100.000 controlli documentali

14.720 visite ispettive
irregolarità in vigneto: 1.351 (lievi) e 231 (gravi)
irregolarità in cantina: 132 (lievi) e 129 (gravi)

a cura di Gianluca Atzeni

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 9 aprile
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