de fra le più prestigiose.
La raccolta delle uve si prevede in anticipo in molte zone d'Italia e mediamente abbondante. In particolare, agosto e i primi giorni di settembre, saranno fondamentali soprattutto per le regioni del Nord. “La prudenza è necessaria - si legge in una nota- ma sia le condizioni ambientali sia i segnali colti in vigna consentono di essere ottimisti per il livello qualitativo dei nuovi vini. L'alternanza di pioggia e di buone temperature ha molto soddisfatto i vignaioli - dice ancora Confagricoltura - Lo stato vegetativo è stato valutato positivamente. Le fitopatie sono state molto contenute ad eccezione di segnalazioni di flavescenza dorata in Piemonte e di oidio e peronospora più diffuse, sul territorio nazionale, a seguito delle piogge primaverili. Purtroppo le grandinate di giugno, in Toscana e Umbria, e, quelle di luglio in Trentino e Friuli hanno influenzato negativamente la resa in alcune aree".
Dal punto di vista quantitativo Confagricoltura prevede che, nel complesso, la produzione, anche se la situazione potrebbe essere molto differenziata da regione a regione, sia abbondante, ai livelli del 2010 e degli anni precedenti. La crisi tuttavia si fa ancora sentire: i consumi sono fermi, soprattutto quelli dei vini di fascia medio alta e le difficoltà permangono. Uno spiraglio arriva dall'estero, sia dai mercati tradizionali, sia dagli emergenti. "L'export di vino italiano sta dimostrando di essere la vera risorsa per tutto il settore e per la sua tenuta in tempi difficili come questi - ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - Restano comunque alcuni problemi da risolvere. Ad esempio, l'Italia e' il primo esportatore di vino in quantita' ma non in valore, dove predomina la Francia”.
Michela Di Carlo
02/08/2011