Per il vino biologico italiano un bilancio dolce-amaro: nel 2023 persi quasi 4mila ettari. In ripresa i consumi

18 Lug 2024, 08:11 | a cura di
Complessivamente l'agricoltura incrementa gli ettari bio e si avvicina all'obiettivo del 25% entro il 2030, ma scendono le superfici vitate, a causa dei segni meno di Sicilia, Veneto e Campania

Il bilancio 2023 del biologico in Italia presenta numeri positivi, con una crescita delle superfici del 4,5% in un anno e degli operatori dell'1,8%, ma con diverse criticità emerse nel primo anno di applicazione della nuova Pac 2023/27. E tali criticità riguardano anche il vino. I dati del Rapporto Ismea Bio in cifre dicono che l’agricoltura biologica italiana, con 2,5 milioni di ettari (quasi 20% della Sau nazionale), riduce ulteriormente la distanza dal target del 25 per cento fissato, entro il 2030, dalla strategia Farm to fork dell'Unione europea. Un elemento che rafforza la leadership italiana in Ue e che, secondo Luigi D'Eramo, sottosegretario Masaf, proietta la nazione a raggiungere «prima del 2030 il target Ue del 25 per cento». In generale, il 39% della superficie agricola utilizzata biologica nazionale è concentrata in Sicilia, Puglia e Toscana. Un altro 30% è in Calabria, Emilia-Romagna, Sardegna e Lazio. Rispetto al 2022, la superficie è cresciuta in Sicilia (+6,7%) e Toscana (+6,6%), mentre si è ridotta in Puglia (-3 per cento).

In calo le superfici vitate: giù Sicilia e Veneto

In questo quadro, le varie colture hanno avuto andamenti contrastati. L'attuale superficie agricola utilizzata in Italia è destinata prevalentemente a seminativi (42,1%), poi a prati e pascoli (29,7%), colture permanenti (22,8%) e ortaggi (2,5%). In crescita, secondo i dati Ismea, soprattutto prati e pascoli e colture industriali e foraggere, mentre hanno perso ettari le proteiche e le produzioni cerealicole. A un ritmo più attenuato, crescono le superfici ortive, in un’annata che ha confermato gli ettari di superficie bio complessiva delle coltivazioni permanenti, nonostante le riduzioni di viti, agrumi e frutta fresca, che sono state compensate dagli incrementi di ulivi e frutta in guscio. La vite da vino, in particolare, ha subito una riduzione del 2,9 per cento tra 2023 e 2022, passando da 133.140 ettari a 129.291, con una perdita in valore assoluto di 3.850 ettari vitati. Nella sola Sicilia, tra le regioni con più superfici, sono andati persi più di 4.800 ettari a biologico. Anche il Veneto ha perso oltre mille ettari e la Campania oltre 400. In aumento, invece, Puglia (oltre 1.100 ettari), Lombardia, Toscana (+700), Piemonte, Marche (+450), Abruzzo (+387), Sardegna (+380).

Risalgono i consumi dopo un 2022 negativo

Guardando dal lato dei consumatori, rispetto al 2022, la dinamica della spesa biologica degli italiani segna un aumento a valore. Buona la ripresa degli acquisti di vino biologico che, dopo un 2022 chiuso in flessione (-3,9%), registrano un incremento del 6,9 per cento. Altre categorie in positivo sono cereali e derivati, oli e grassi vegetali, uova fresche e bevande analcoliche.

Le criticità delle nuove regole Pac

Gli aspetti più critici, come evidenziato da Ismea nel rapporto, sono collegati alla revisione dei meccanismi organizzativi della nuova Pac che hanno coinvolto le Regioni, costrette a cimentarsi per la prima volta con la programmazione delle misure del primo pilastro della Politica agricola comune. Ma anche per le imprese non è stato un anno facile, perché hanno dovuto orientarsi in un reticolato fatto di vincoli, impegni e interventi «talvolta in concorrenza tra loro per la non cumulabilità degli aiuti» concessi dall'Europa.

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