Aperto il Vinitaly numero 49 con il consueto carosello di produttori, distributori, sommelier e addetti ai lavori. E proprio a quattro addetti ai lavori, giornalisti di settore e famosi sommelier abbiamo chiesto di raccontarci il โloroโ Vinitaly: aspettative, ricordi, aneddoti, e anche qualche suggerimento per vivere al meglio la piรน grande fiera del vino italiana. Sono Licia Granello (Repubblica), Andrea Grignaffini (Spirito Divino, Guida Espresso), Luigi Cremona (Touring Club) e il sommelier Luca Gardini. Ecco cosa ci hanno raccontato.
LICIA GRANELLO
dal 2004 firma la doppia pagina "I Sapori" della Domenica di Repubblica
Il mio primo Vinitaly assomiglia tantissimo a quelli che sono seguiti, e anche a quello di questโanno. Lo trascorsi insieme a Maida Mercuri, la proprietaria da quasi trentโanni del ristorante milanese Pont de Fer, รจ stata la piรน giovane sommelier dโItalia, ed รจ considerata una delle piรน grandi esperte di vini della Penisola. Era ventโanni fa, e scrivevo ancora di calcio ma giร mi interessavo di cucina e di vino scrivendo sul Venerdรฌ di Repubblica, venivo da una famiglia di appassionati di cibo e di vino. Andammo insieme, in furgone, perchรฉ Maida si muove solo cosi, non si sa mai che durante il tragitto decida di acquistare del vino e caricarlo immediatamente, come succede spesso. Per fare le cose bene, ci imponemmo una tappa, lโautogrill Bauli alle porte di Verona dove farci preparare pane e lardo, secondo una vecchia tradizione che consiglia di โfoderareโ lo stomaco con uno strato di grasso, prima di bevute sostenute. Lโingresso che con lei accanto fu trionfale, riconosciuta per lo straordinario palato era omaggiata dai produttori come la Dea Kali, a lei infatti sono soliti affidarsi per avere consigli sul vino prodotto, e le fanno assaggiare le migliori annate per sapere cosa ne pensa, e per avere un qualificato parere, per queste sue doti รจ chiamata a tenere seminari in tutta Italia, dal Sole 24 Ore, alla Bocconi. In quellโoccasione, un ben noto produttore a cui ci eravamo avvicinati, ci chiese โQuali vini volete assaggiareโ. E Maida rispose โtutti!โ Poi lui disse: โMa io ho in produzione una ventina di vini!โ E cominciammo la degustazione arrivando tranquillamente fino alla fine, poi invitati a una cena che concludeva la serata, ci trovammo accanto a quel produttore, che ci guardรฒ e ci disse: โVoi non bevete vero?โ. E noi: โPerchรฉ!?โ Questi sono i Vinitaly con Maida!รย Sotto i tavoli non siamo mai finite, quindi a qualche cosa pane e lardo servirร !
Il Vinitaly รจ un momento topico per il vino e un passaggio a Verona lo faccio sempre, tra le tante iniziative a cui mi invitano, faccio attenzione alle cene, mi interessa particolarmente come vengono abbinati i vini e la connessione fra cucina e vino. Prima di partire preparo una scaletta con gli inviti, senza prendere appuntamenti nรฉ farmi attendere, non vivo il vino come qualcosa da analizzare dal punto di vista tecnico, non mi ritengo unโesperta di vino, รจ uno degli ingredienti, e non mi infilo in lunghe degustazioni, ma assaggio volentieri e condivido volentieri le suggestioni che riesce a darmi. Mi piace molto il lavoro che stanno facendo i Vignaioli Indipendenti, questโanno avranno una parte del padiglione dedicata, si collocano a metร fra il biologico e i vini naturali, sono sensibili alle dinamiche di produzione, al rapporto con la terra, al modo con cui si comunica il vino, credo molto nei singoli produttori che ho conosciuto, e ho una grande stima per Attilio Bucci, tra le persone migliori che ho conosciuto, fa un Verdicchio straordinario, come รจ lui. Ha deciso di mettere la sua intelligenza e la sua cultura al servizio della sua terra le Marche, una persona colta. Poi ci sarร un'iniziativa a cui ho aderito con le donne del vino, che si faranno carico di accogliere la parte femminile dellโExpo, nel progetto culturale We Women for Italy che coinvolge una rete di donne del mondo che hanno a che fare con lโalimentazione, e durante il Vinitaly ci saranno eventi a questo proposito.
ANDREA GRIGNAFFINI
direttore creativo di Spirito Divino e collaboratore Guida dellโEspresso
Anche se questโanno non potrรฒ partecipare per impegni allโestero, ricordo molto bene i primi Vinitaly, una ventina di anni fa, all'epoca ero un giovane appassionato di vino, e solo dal โ90 ho iniziato a occuparmene professionalmente. Negli anni lโapproccio verso questo grande appuntamento si รจ evoluto, lโentusiasmo dei primi tempi, la parte ludica e di divertimento รจ mutata e gli incarichi professionali sono aumentati facendomi vivere lโevento con uno sguardo sempre piรน attento. ร una manifestazione che nasconde, per chi fa il mio lavoro, aspetti gravosi: lโagenda piena, gli appuntamenti che incalzano, la pressione psicologica, lโaffollamento del salone, ed รจ importante darsi regole ferree. Fin dai primi anni mi sono imposto di non superare i dieci assaggi al giorno, preferisco prendere i contatti e visitare le aziende successivamente. Cโรจ un lavoro complesso di settimane che precede una manifestazione del genere, si pianifica con attenzione, si seleziona il gruppo di lavoro, scegliendo attentamente i collaboratori che vanno al Vinitaly in funzione delle proprie competenze e degli eventi a cui parteciperanno: รจ una grande scacchiera che si muove in relazione agli eventi piรน interessanti e innovativi. Una macchina operativa che a monte vaglia gli inviti, che sono allโincirca duecento ogni anno, e seleziona dal punto di vista qualitativo le opportunitร migliori, la caratura della notizia, le relazioni con le aziende, le novitร , il pacchetto convegni. Quali sono gli inviti piรน curiosi, che mi sono arrivati? Arrivano inviti di ogni genere, talune volte imbarazzanti: una volta la busta era intestata Dott Griffa Gnini, ma ne arrivano parecchi anche intestati Dott. Gnaffone (che รจ il soprannome con cui mi chiamano gli amici), una volta mi arrivรฒ una mail invito a una serata di gala dove nellโoggetto cโera scritto: Shave the date, invece che Save the date, unโaltra volta invece un corriere mi consegnรฒ a casa un biglietto invito a partecipare a una degustazione di un salume molto pregiato, e il biglietto invito consisteva in una piccola quantitร di quella prelibatezza, affettata finemente. Comunque al Vinitaly รจ importante andare perchรฉ ti dร il polso della situazione al di lร degli assaggi che fai, conferma sodalizi, getta le basi per progetti futuri, rinsalda rapporti vecchi e nuovi. Tra le iniziative che mi dispiace perdere cโรจ la Pop Wine di Luca Gardini e Pier Bergonzi della Gazzetta dello Sport, unโiniziativa di spessore e unโopportunitร unica per il comparto.
LUCA GARDINI
miglior sommelier del mondo 2010, ambasciatore del vino
ร sempre una forte emozione partecipare al Vinitaly e lo รจ dalla prima volta che ci sono venuto: รจ una straordinaria occasione per confrontarsi con il mondo del vino e soprattutto con la gente, il vero popolo del Vinitaly, il mare di appassionati che ogni anno vengono per conoscere i protagonisti del vino e incontrare i produttori, scoprire nuove etichette, ma che vogliono anche vivere il vino nella sua essenza piรน profonda, che รจ racchiusa nel sedersi intorno a un tavolo, assaggiarlo, ascoltare quel che racconta, e poi condividere le emozioni, parlare, comunicare, conoscersi. Amo il contatto umano che nasce allโinterno di questo grande e multiforme salotto internazionale, il rapporto che si crea con persone fino a poco prima perfette sconosciute, amo la gente che ti ferma quando cammini da uno stand a un altro e ti dice che ha letto un tuo articolo e gli รจ piaciuto come lo hai scritto, e ti ringrazia se hai parlato di un piccolo produttore che nessuno aveva valorizzato, la straordinaria familiaritร che si crea con il grande pubblico: questi sono i momenti del Vinitaly piรน importanti per me. Tra gli eventi a cui parteciperรฒ cโรจ laPop Wine,mercoledรฌ alle ore 12 in Sala Tulipano, un premio della Gazzetta dello Sport che ho curato con il giornalista Pier Bergonzi insieme ad altri esperti di vino, che avvicina ancora di piรน il grande pubblico, rivolgendosi ai migliori vini nella fascia di prezzo intorno ai 15 euro: una classifica dei migliori 50 vini scelti tra 350 di tutta Italia a un prezzo appetibile. Cโรจ entusiasmo, vengono personalmente i produttori e portano loro le bottiglie, e lโanno scorso l'unico che non esponeva al Vinitaly รจ venuto apposta e ha persino pagato il biglietto per entrare. La mia attenzione sarร rivolta in particolare ai vitigni autoctoni di cui sono un super fan: รจ una peculiaritร tutta italiana, ne abbiamo oltre 500, ognuno con una sua regione di elezione, ed รจ un mondo ancora parzialmente sconosciuto ma affascinante. La classifica questโanno ha messo in luce molti piรน vini del sud rispetto allโanno scorso, soprattutto nelle posizioni importanti: un risultato che va a premiare quei produttori che hanno capito che cโรจ un grande potenziale, ma che devono lavorare sui terreni, sul vigneto e sulla vinificazione, migliorando in finezza vini potenti.
LUIGI CREMONA
direttore della Guida Touring Club Ristoranti
Era il 1985 quando entravo al Vinitaly per la prima volta, e da allora non ho piรน smesso. Nel corso degli anni i produttori e i Consorzi si sono sbizzarriti a organizzare eventi incredibili, il vino ha accompagnato cene e cocktail in contesti storici e moderni straordinari, ma ne ricordo in particolar modo uno, che si svolse una decina di anni fa, forse per il 40ยฐ Vinitaly. Si festeggiava la Fiera di Verona nella piรน ampia residenza dei Della Scala: la meravigliosa Villa Arvedi ai piedi dei Monti Lessini. Una grande festa nella stupenda sala dei Titani e nel rigoglioso giardino allโItaliana, dove il personale non era composto da camerieri ma da attori professionisti in costume, e gli ospiti si sentivano parte di una piรจceteatrale. Ho partecipato a tante edizioni, e ogni anno รจ successo qualcosa di importante, ma ricordo con particolare piacere le memorabili cene alla Bottega del Vino, quando c'era il grande Severino Barzan, erano anni di crescita del vino, anni che non credo ritorneranno piรน, anche perchรฉ si era molto piรน giovani!
Le attese di questa edizione? Al Vinitaly piรน che il businesscontano gli incontri, quindi spero di incontrare personaggi interessanti, visiterรฒ Premiรจre Italia per vedere in azione gli chef di Alma e la Wine Academy, e magari il Consorzio del Parmigiano Reggiano, poi mi lascerรฒ guidare dallโistinto, visitando i padiglioni a ruota libera come faccio sempre, non mi sono iscritto a nessuna degustazione, nessun convegno, nessuna conferenza, lascerรฒ molto al caso, volutamente, rimanendo solamente un giorno e mezzo, dovrรฒ utilizzare il poco tempo al meglio.
a cura di Luca Bonacini
Foto: Ennevi