Ci siamo! Vinitaly è già iniziato, almeno nello stato mentale di chi dal 14 al 17 aprile sarà in Fiera. Ci si vede a Verona è la promessa - che nel 90% dei casi non sarà mantenuta - con cui si chiudono telefonate e-mail di questo periodo di “avvento”. L’agenda trabocca di convegni, degustazioni e appuntamenti segnati per eccesso, nella consapevolezza che ci vorrebbe almeno il doppio delle 8 ore di fiera giornaliera per rispettarli tutti. Ma proprio quegli appuntamenti costituiscono la traccia di quello che verrà fuori da questa 56esima edizione di Vinitaly. O almeno una parte di essi. Proviamo a fare ordine.
La passerella politica
Domenica, come da tradizione, sarà la giornata dedicata alla politica (si spera non solo a quella). E quest’anno le incursioni saranno davvero tante, visto che accanto ai ministri italiani (sono attesi Francesco Lollobrigida, Daniela Santanché, Adolfo Urso, Gennaro Sangiuliano e chi più ne ha più ne metta), ci saranno anche quelli dell’Oiv: una delegazione di 30 nazioni che ha già iniziato il tour italiano da Brescia per la prima Conferenza internazionale sul vino. La premier Giorgia Meloni, invece, è attesa per lunedì mattina. Cosa tirerà fuori dal cilindro? Lo scorso anno era toccato al Liceo del Made in Italy che, lanciato con grande enfasi in fiera, farà il suo esordio dal prossimo anno scolastico con un riscontro inferiore alle attese (per usare un eufemismo). Quest’anno l’arrivo di Meloni a Verona coinciderà proprio con la giornata del Made in Italy: sicuramente non una coincidenza.
Un nuovo modello di consumo
Andando sui temi strettamente vitivinicoli, non ci vuole la sfera di cristallo per affermare che si parlerà di nuovi modelli di consumo. D’altronde inutile negarlo. Non è un periodo positivo per il vino. Lo dicono tutti gli indicatori: export, consumi, mercato interno. Quest’anno ci saranno pochi record da sbandierare e più piani strategici da delineare. Il calo dei consumi aleggia su ogni evento. Qualche esempio.
Cantine e retail: uno sforzo condiviso per tornare a crescere a cura di Vinitaly in collaborazione con Circana (lunedì 15 aprile, ore 10.30 Sala Puccini).
I valori del vino: l'impatto socioeconomico della filiera italiana alla prova dei mercati e dei nuovi trend di consumo, a cura di Federvini (lunedì 15 aprile, ore 10.30 Sala Mozart). Da qui partono tutta una serie di riflessioni su cosa cambiare per invertire questo trend al ribasso.
Alla conquista delle nuove generazioni
Al centro dei ragionamenti sul futuro ci sono chiaramente le nuove generazioni: chiodo fisso, in questo momento, di cantine e consorzi. D’altronde è proprio la Gen Z ad aver “tradito” il vino con altre bevande, o addirittura con l’astensione. Dopo anni in cui i giovanissimi sono stati, ahimè, ignorati, mai come a questa edizione di Vinitaly si parlerà di loro. Ecco tutta una carrellata (incompleta) che li vedrà protagonisti inconsapevoli. A dare i numeri ci pensa l’Osservatorio Enpaia-Censis, coinvolgendo Masi Agricola e Coldiretti nel convegno Il consumo di vino per generazioni. Analogie e differenze nei modelli di consumo per età (martedì 16 aprile, ore11, Sala Puccini). Ci sono poi: l’appuntamento di Coldiretti Degustazione di Vini Generazione Z - Z generation (martedì 16 aprile, ore 10 Casa Coldiretti); l’evento che vede insieme due denominazioni venete Il futuro in bottiglia: giovani generazioni alla guida della degustazione di Conegliano Valdobbiadene Prosecco e Valpolicella (lunedì 15 aprile, ore 11, stand Conegliano Valdobbiadene); la trilogia di Young to Young (tre giorni, da domenica a martedì, ore 11, Sala A - padiglione 10).
Spazio ai giovani anche sul fronte produttivo. Va in questa direzione l’evento Generazione Next a Vinitaly (lunedì 15 aprile, ore 10, hall meeting padiglione Sicilia) per la presentazione ufficiale del gruppo under 40 di Assovini Sicilia. D’altronde chi meglio dei giovani per parlare ai giovani?
L’ascesa del vino naturale
Seguendo questo ragionamento non si può che guardare oltre il vino convenzionale. A Vinitaly significa fare un giro al Padiglione C per scoprire novità a prova di Gen Z. Invece, per assistere al confronto storico tra due mondi produttivi distanti ma fortemente identitari – convenzionali e naturali - l’appuntamento è allo stand del Gambero Rosso (Pad 9, C16) dove si confronteranno sul tema Lamberto Frescobaldi, 30esima generazione alla guida di Marchesi Frescobaldi e presidente di Unione italiana vini, e Paolo Vodopivec, vignaiolo sul Carso, presidente del Consorzio ViniVeri. Un confronto storico che sarà animato dal vice-curatore della Guida Vini Lorenzo Ruggeri (lunedì 15 aprile, ore 12).
Il dibattito sui dealcolati
Ma quest’anno ci si spinge anche oltre il naturale. Sotto i riflettori ci sono i vini low o no alcol. A Vinitaly non ci sarà un padiglione dedicato alla tipologia, come è stato invece a ProWein. Anche perché, ricordiamolo, i cosiddetti “Nolo” non possono essere ancora prodotti in Italia fino a quando la pratica non sarà sbloccata dal ministero dell’Agricoltura. E la cosa potrebbe andare ancora per le lunghe.
Tuttavia, anche i dealcolati saranno una presenza costante in fiera. A partire dall’appuntamento di Unione italiana vini Dealcolati & Co - Le nuove frontiere del vino (martedì 16 aprile alle 10, Sala Bellini): una panoramica quali-quantitativa a cura di Swg sui potenziali consumatori italiani e il focus sul mercato Usa dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly per mettere a fuoco le potenzialità di questo mercato.
Ci sono, poi, le tante presentazioni aziendali di vino (soprattutto spumanti) zero alcol: da Mionetto a Varvaglione, passando per Villa Sandi, solo per citare qualcuno. Vini che parlano ai nuovi consumatori e che per le cantine potrebbero rappresentare una nuova opportunità di mercato.
Chiusure e affinamenti alternativi
Ancora a proposito di nuove frontiere e dello svecchiamento di un prodotto considerato troppo tronfio, terrà banco il tema closure, con il gruppo degli Svitati intenzionati a farsi sentire e fare nuovi proseliti. Se ne parlerò – anzi si degusterà - nello stand del Gambero Rosso con il tasting alla cieca di 12 vini tappati sia col sughero sia col tappo a vite (martedì 16 aprile, ore 13, Pad 9 stand C16).
Spazio, infine, a tutto il tema degli affinamenti alternativi: dalla profondità degli abissi al ritorno all’anfora. Non a caso lo stesso Vinitaly presenterà proprio in Fiera il nuovo evento con Merano Wine Festival dedicato alla terracotta: Amphora Revolution che si terrà nel mese di giugno.
Quello che ci aspetta è, quindi, un Vinitaly particolarmente ricco di spunti di riflessione. Se fosse un film diremmo “necessario” per fare il punto su un anno complicato e guardare ad un futuro, forse meno rassicurante, ma proprio per questo più stimolante. Scarpe comode, quindi, mente aperta e agende sincronizzate. Tanto ci si vede tutti a Verona, no?