Vinitaly 2016
La più importante fiera del vino italiana festeggia i suoi primi cinquant’anni alla presenza delle più alte autorità dello stato, forte delle sinergie costruite con il settore che nel 2015 ha superato i 5,4 miliardi di euro di export, in crescita del 5,4% sul 2014. Quest’anno Vinitaly segna il record di presenze con più di 4.100 espositori spalmati su oltre 100mila metri quadrati espositivi netti e si organizza per raggiungere l’obiettivo di 7,5 mld di export nel 2020, indicato da Renzi lo scorso Vinitaly “Per raggiungere questo risultato” ha spiegato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere “è necessario che tutti gli attori agiscano in una logica di rete. La stessa che Veronafiere ha costruito negli anni a servizio del business internazionale e che ha portato il Governo italiano a riconoscere in Vinitaly una piattaforma b2b strategica per il comparto vinicolo nazionale, attraverso il suo inserimento nel Piano di promozione straordinaria del made in Italy”.
Uno sguardo agli operatori stranieri
Per questo Veronafiere ha investito 8 milioni di euro sia per incrementare la presenza di operatore stranieri sia per migliorare le infrastrutture fieristiche sia per una divisione più nette tra le attività più strettamente legate al marketing e alla commercializzazione e quelle rivolte ai consumatori.
“Dopo i 55mila operatori stranieri da 141 nazioni presenti nel 2015, pari al 37% del totale, quest’anno avremo 1.000 buyer selezionati in più dall’estero, grazie al potenziamento dell’incoming” ha spiegato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, intervenuto alla conferenza stampa ha detto che “Vinitaly è la piazza di riferimento per raccontare la potenza dell’esperienza vitivinicola italiana. Noi ora celebriamo questi 50 anni non solo guardando al passato ma soprattutto pensando al futuro”. Martina infatti ha lanciato il World Wine Web cioè l’incontro, durante la fiera, tra le aziende del settore vinicolo e i grandi social media, da Google a Twitter, da Facebook a Amazon e E-bay ad Alibaba per creare nuove sinergie. Inoltre l’11 aprile ci sarà anche un incontro tra Jack Ma, patron del colosso cinese dell’e-commerce e il premier Renzi mentre il 13 aprile si svolgerà il primo Forum dei ministri dell’agricoltura dei principali Paesi europei produttori di vino, convocato proprio dal ministro Martina a Vinitaly. “Il presidio e l’esplorazione di mercati esteri è sempre più vitale per il nostro vino” ha ribadito Stevie Kim, managing director di Vinitaly International “alle tappe di Vinitaly International abbiamo affiancato sul territorio nazionale wine2wine, pensato come piattaforma di incontro e formazione per i diversi operatori della filiera, VinitalyWineClub per l’e-commerce e la Vinitaly International Academy, strumenti per la promozione globale del prodotto vitivinicolo italiano”.
La voce delle organizzazioni professionali del settore
Alla conferenza stampa sono intervenute anche le organizzazioni professionali del settore “In un orizzonte di sistema” ha detto Domenico Zonin, presidente dell’Unione Italiana Vini “vogliamo essere protagonisti con due progetti: l’Osservatorio del Vino, che insieme al Vinitaly, si propone come punto di riferimento in grado di fornire statistiche, analisi di mercato e di filiera, garantendo sicurezza e affidabilità dei dati e UNIVIR 2020, che punta a riorganizzare il sistema della ricerca e dell’innovazione in vitivinicoltura». Per Sandro Boscaini, presidente di Federvini “Il modello Vinitaly va ancora alimentato e può essere il giusto canale per mostrare in tutti i mercati la forza della nostra produzione, l’immagine di alta qualità, la sinergia del vino, dei distillati, degli altri derivati e dei prodotti collaterali, in una parola di un made in Italy vincente”.
I numeri dell’osservatorio del vino
I dati del settore vitivinicolo italiano forniti dall’Osservatorio del Vino, promosso dall’Unione Italiana Vini con partner istituzionali di primario livello (ISMEA, CREA, e altri) sotto l’egida del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Aziende vitivinicole italiane: circa 310 mila, 21% sul totale imprese agricole
Occupati: 1milione e 250mila addetti in tutta la filiera
Produzione 2015: 47milioni hl di vino (+12% rispetto al 2014)
Ettari vitati: 637.634 (4% della SAU, Superficie Agricola Utilizzata) – di cui 334mila (52%) docg e doc e 156mila (24%) a Igt
Le denominazioni di origine: 73 docg, 332doc e 118igt
Valore totale della produzione all’origine (anno 2014): 3,9 miliardi di euro (1,9 docg e doc - 0,8 igt-
1,2 vini da tavola)
Fatturato complessivo delle aziende vinicole (anno 2014): 12,4 miliardi (pari al 9,4% del fatturato
dell’industria agroalimentare e al 7,2% del fatturato agricolo)
Export totale anno 2015 (con variazioni sul 2014):
- 5,4 miliardi di euro (+5,4%) nuovo record
- 20,1 milioni di ettolitri (-1,8%)
- valore medio unitario: +7,3%
Vinitaly 2016 | Verona | 10-13 aprile | Veronafiere | http://www.vinitaly.com/
a cura di Andrea Gabbrielli