Uno scandalo senza precedenti fa tremare il mondo del vino di Taiwan: bottiglie false vendute per un miliardo

24 Lug 2024, 15:12 | a cura di
Il caso dei vini falsi coinvolge l'élite di Taiwan e un collezionista di fama. Ecco cosa c'è dietro a uno dei più grandi scandali vinicoli degli ultimi anni

Uno scandalo senza precedenti ha scosso il mondo del vino, a Taiwan: collezionisti e appassionati di vino hanno scoperto - dopo una lunga indagine - che alcune grandi bottiglie di vino acquistate da un noto collezionista erano contraffatte. I falsi hanno un valore di oltre un miliardo di dollari taiwanesi (che equivalgono a circa 30 milioni di dollari statunitensi); i sospetti si concentrano sul rinomato collezionista di vini Wood Chen, ex presidente della Yageo Corporation (una società taiwanese produttrice di componenti elettroniche avanzate). Le accuse coinvolgono anche due aziende vinicole taiwanesi, Top 100 Wine e Umc (United Microelectronics Corporation), che avrebbero distribuito i vini falsi, sollevando gravi preoccupazioni sulla sicurezza e l'autenticità dei vini in circolazione.

La scoperta dello scandalo

Lo scandalo è venuto alla luce otto mesi fa, quando un imprenditore ha portato una bottiglia di vino bianco dalla prestigiosa cantina Coche-Dury della Borgogna a una cena. L'agente esclusivo della cantina ha immediatamente notato delle discrepanze nel sapore e nell'aspetto della bottiglia, segnalando che il vino potesse essere contraffatto. L'evento ha innescato una serie di controlli tra i collezionisti di vino di Taiwan, che hanno iniziato a esaminare le proprie cantine per verificare l'autenticità dei loro vini, scatenando il panico tra i collezionisti di vino di alta gamma. Wood Chen, fratello minore del grande collezionista di vini Pierre Chan, nel tentativo di difendere la sua reputazione, ha affermato che non si può concludere che tutti i suoi vini siano falsi basandosi "solo" su pochi esempi e ha accettato, alla fine, di rimborsare alcuni clienti. Tuttavia, la sua difesa non ha convinto tutti.

Collezionista sotto accusa

Wood Chen, noto per la sua collezione "The Epicurean's Atlas" (una delle più grandi collezioni di vino sul mercato, valutata circa 50 milioni di dollari), venduta da Sotheby's, è stato identificato come la fonte di molti dei vini sospetti. Gli acquirenti hanno riportato che i vini falsi provenivano da due aziende vinicole taiwanesi, top 100 Wine e Umc, la cui gestione ha indicato Chen come il fornitore principale. Alcune differenze dalle bottiglie originali nelle etichette e nelle caratteristiche dei vini hanno ulteriormente alimentato i sospetti. Un insider ha rivelato, inoltre, che alcuni vini della Borgogna, come il Grand Cru Chambertin di Dujac, hanno solo 400-500 bottiglie distribuite in tutto il mondo ogni anno, con Taiwan che probabilmente ne riceve solo una all'anno. Tuttavia, di recente nell'isola sono emerse centinaia di bottiglie della sola annata 2006, con un cliente che vantava 200 bottiglie e un altro che ne aveva acquistate 400 in una volta sola. Nonostante i canali di acquisto fossero vari, alla fine si è arrivati alla stessa fonte: Wood Chen.

L'intervento di Crurated

In risposta allo scandalo, Crurated, una piattaforma online specializzata in vini rari, ha pubblicato una lettera aperta ai propri clienti, sottolineando l'importanza della trasparenza e dell'integrità nel settore vinicolo. Alfonso de Gaetano, fondatore e amministratore delegato di Crurated, ha evidenziato l'utilizzo da parte dell'azienda di tecnologie avanzate per tracciare e verificare ogni bottiglia di vino: «Rimaniamo risoluti nella nostra missione di fornire solo prodotti di altissima qualità e siamo fiduciosi che le nostre misure proattive continueranno a proteggere e sostenere l'integrità della comunità del vino», conclude nella lettera de Gaetano. Questo approccio mira a stabilire un nuovo standard di autenticità nel mondo del vino e a prevenire futuri scandali simili.

Questo caso ha messo in luce le vulnerabilità del mercato del vino di lusso. La fiducia degli acquirenti è stata gravemente compromessa, e molte persone ora si chiedono quanto siano sicure le loro collezioni. Le aziende vinicole e i rivenditori dovranno adottare misure più rigorose per garantire l'autenticità dei loro prodotti e ristabilire la fiducia dei consumatori. La trasparenza e l'integrità saranno fondamentali per ristabilire la fiducia dei collezionisti e garantire la qualità dei vini in commercio.

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