Bollicine e vini bianchi in tenuta, ripresa dei rosé soprattutto quelli freschi e più leggeri ma attenzione a un nuovo trend che sembra affacciarsi sul mercato dei vini nel periodo estivo: quello che riguarda i vini rossi. La tipologia che in Italia, e non solo, sta soffrendo maggiormente da circa due anni, comprese le grandi e piccole Dop, sta cercando delle nuove vie per conquistare (o riconquistare) i consumatori. Anche per merito del lavoro degli enotecari, figure professionali del mondo Horeca capaci di orientare e guidare le scelte, suggerendo nuovi abbinamenti e alternative rispetto alla tradizione. Per capire cosa sta accadendo in questo 2024, abbiamo intervistato Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, l'associazione delle enoteche italiane che conta oltre 120 associati.
Quali vini solitamente bevono gli italiani d'estate e quali differenze riscontra rispetto al passato?
Abbiamo sicuramente registrato una tenuta del mercato dello spumante e dei vini bianchi. Mentre, rispetto al passato, i dati di Vinarius hanno intercettato una leggera ripresa dei vini rosati, naturalmente quelli più freschi e leggeri.
Quali trend di consumo si stanno affermando? Esiste o no una sorta di sdoganamento delle scelte, che porta nel periodo estivo a bere tranquillamente anche vini rossi?
Una tendenza sicuramente interessante è quella dell’interesse nei confronti dei vini rossi estivi. Vale a dire dei rossi che possono sopportare il raffreddamento senza snaturarsi. In questo senso, è fondamentale l’ausilio dell’enotecario, che consiglia il cliente sulle temperature di servizio.
Cosa si registra, dal lato delle enoteche, sul fronte degli spumanti?
Gli spumanti registrano un leggero aumento, tuttavia in media il cliente ha leggermente ridotto il budget di spesa per singolo acquisto di prodotto.
Come stanno andando le richieste di vino dealcolato? Gli esercizi italiani si stanno organizzando per intercettare questo tipo di domanda?
Senza dubbio, emerge una maggiore attenzione del cliente a proposito del grado alcolico dei vini, come se, appunto, si ricercasse in un certo senso l'elemento della sostenibilità anche nel vino. In questo periodo caldo, in particolare, si prediligono gradi alcolici non elevati. Tuttavia, al momento non si registra da parte degli enotecari una domanda di vino dealcolato, né interesse a venderlo.
Venendo ai rosati, cosa sta emergendo nell'andamento dei consumi di questa tipologia?
Sono maggiormente richiesti i rosati classici, quindi i vini rosati del Salento e i vini rosati della tipologia Chiaretto oltre qualche referenza dall'estero, in particolar modo dalla Francia. Ma soprattutto, i più ricercati si confermano i rosati estivi, cioè quelli da bere un pochino più freschi, più leggeri, con una gradazione bassa o più bassa del solito.
In tema di prezzi, quali sono le fasce di riferimento medie per la clientela in questo 2024?
Indicativamente, la fascia di prezzo che tiene maggiormente è quella 10/20 euro, soprattutto in riferimento a denominazioni conosciute, in particolare bianchi e bollicine. Sta un po' soffrendo la fascia sopra i 30 euro, ma siamo in estate e i consumi vanno nella direzione di scelte semplici e più immediate.
Chiudiamo con un bilancio del semestre e le prospettive per i consumi di fine anno, dopo un 2023 molto difficile ...
Nel primo semestre, una percentuale non altissima di enoteche registra un andamento stabile, molte altre un calo dal 5% al 7 per cento. Gli auspici sono, naturalmente, quelli di una ripresa dopo l’estate e nel corso dell’autunno.