Il mea culpa dei consorzi del vino rosato che adesso provano a rilanciarlo

6 Giu 2024, 15:44 | a cura di
Sull'occasione sprecata della tipologia rosa, intervengono gli enti di tutela. Dal Valtรจnesi a Castel del Monte, dal Cerasuolo d'Abruzzo al Chiaretto di Bardolino si lavora per la promozione, ma a prevalere รจ una logica individualista. Che fine ha fatto l'Istituto Rosautoctono?

C'era una volta l'Istituto Rosautoctono, nato nel 2019, con tanto di presentazione negli uffici dell'allora Mipaaf. Una rete di sei consorzi, dalla Calabria al Garda, costituita per fare promozione al vino rosa italiano da vitigni autoctoni. La pandemia aveva interrotto sul nascere ogni iniziativa, ma poi nulla รจ ripartito come era nei programmi dell'associazione. Oggi, i Consorzi di tutela procedono in ordine sparso, ma non senza impegno nonostante l'impressione generale che la categoria abbia bisogno di una spinta maggiore, proprio a partire dagli enti di tutela delle Dop. La scorsa settimana il settimanale Tre Bicchieri ha lanciato una provocazione, parlando dei rosati come di un'occasione sprecata per il vino italiano. Non le negano neppure i grandi consorzi legati alla tipologia (in alcuni casi, anzi, fanno il mea culpa), ma allo stesso tempo si dicono pronti a mettere in campo azioni nuove per il rilancio.

L'autocritica del Chiaretto di Bardolino

Sul mondo dei rosati made in Italy, fa autocritica - costruttiva - il Chiaretto di Bardolino, la maggiore area produttiva della tipologia, grazie a circa mille ettari vitati sui 2.550 complessivi di tutta la Doc Bardolino, con un giro d'affari che sfiora i 40 milioni di euro. Il mercato della denominazione veronese appare stabile nei volumi prodotti, col 2023 in diminuzione di circa il 6% rispetto al 2022, secondo stime del Consorzio di tutela, su dati Siquria (l'ente di certificazione). Gli imbottigliamenti 2023 hanno totalizzato circa 10 milioni di pezzi, mentre da gennaio ad aprile hanno superato i tre milioni di unitร . Anche in questo caso, i dati non testimoniano un boom della categoria tra le cento aziende produttrici: ยซIl trend รจ simile a quello degli anni passati e, nella nostra zona, paghiamo gli effetti del meteo e del ritardo nell'arrivo della bella stagioneยป, spiega il presidente Fabio Dei Micheli. Sullo scarso appeal dei rosati sul mercato nazionale, il presidente fa un paragone con la Francia: ยซNegli scaffali della Gdo transalpina si trovano bianchi, rossi e rosati, tutti con posizionamenti e assortimenti simili per quantitร , mentre in Italia i vini rosรฉ risultano spesso relegati a una piccola percentuale. Ciรฒ si nota anche, purtroppo, nelle carte dei vini dei ristoranti. Inoltre, questa categoria di vini in gran parte non รจ vissuta come vino del territorio. รˆ triste dirlo ma รจ cosรฌ. Eppure - rimarca - in Italia ci sono delle eccellenzeยป. Quelle stesse che l'Istituto Rosautoctono aveva tutta l'intenzione di mettere in vetrina, ma che per ora rappresenta ยซuna occasione mancataยป.

Secondo Dei Micheli, che non esclude la possibilitร  di riaprire il dialogo con le altre Doc nazionali nell'ambito dell'Istituto Rosautoctono, il problema rimane legato alla comunicazione: ยซNon li abbiamo, forse, spiegati abbastanza bene. Sono generalmente visti come vini semplici, mentre tecnicamente sono difficili da realizzare. Oggi, il nostro settore sta riflettendo come intercettare le nuove generazioni, ma probabilmente รจ anche vero che i giovani consumatori non hanno l'abitudine a bere vino rosatoยป. La parola d'ordine del Chiaretto diventa, allora, sensibilizzazione in un paese dove i rosati ยซnon sono ancora diventati di modaยป.

Il Cerasuolo d'Abruzzo mette dei paletti sul colore

Il Consorzio vini d'Abruzzo, con il suo Cerasuolo, nel 2023 ha toccato i 9 milioni di bottiglie con 250 aziende produttrici su 1.400 ettari rivendicati. Il presidente Alessandro Nicodemi si dice soddisfatto per il posizionamento in grande distribuzione, certificato dai dati Circana del 2023, e per l'incremento del valore medio delle bottiglie registrato negli ultimi anni. ยซStiamo lavorando a una modifica del disciplinare del Cerasuolo - anticipa a Tre Bicchieri - per introdurre un range di colore identificativo. Col disciplinare odierno, vi รจ molto spazio di interpretazione per i produttori. Vogliamo identificare il Cerasuolo come vino rosa della tradizione e determinare i colori da un punto di vista scientifico, limitandone il range. Per vini dal colori meno intenso, dal 2003 abbiamo introdotto lโ€™Abruzzo Doc rosรจ che sarร  la destinazione per questi viniยป. Un valore aggiunto potrebbe arrivare da alcune novitร  in etichetta: ยซDallโ€™annata 2023 possiamo trovare la menzione Superiore, obbligatoriamente accompagnata da una sottozona. La menzione - evidenzia Nicodemi - punta a esaltare quelle produzioni caratterizzate da accorgimenti produttivi piรน stringenti e destinate anche ad affinamento per riserve importanti e distintive dei diversi territori provincialiยป. Il Cerasuolo superiore, in futuro, potrร  inserire le unitร  geografiche aggiuntive, fino alla singola menzione vigna.

Valtรจnesi e la rincorsa verso l'alta qualitร 

Valtรจnesi calice di chiaretto - foto Consorzio Valtรจnesi

Il gemellaggio con la Provenza e l'istituzione dell'Osservatorio economico (su base per ora volontaria) sono i punti di forza del distretto Valtรจnesi, con 72 cantine, 820 ettari a bacca nera e un giro d'affari da 15 milioni di euro annui. La realtร  bresciana ha imbottigliato nel 2023 circa 1,4 milioni di pezzi (rispetto a 1,5 mln del 2022) e tra gennaio e aprile 2024 circa 600mila (-2%): ยซSiamo consapevoli che aumentare i numeri della Doc sarร  un lavoro lungo e molto lento - dichiara il presidente del Consorzio Valtรจnesi, Paolo Pasini - ma che porterร  alla valorizzazione delle aziende e del territorio solo senza scorciatoie commercialiยป. Sulle prospettive future, la visione del consorzio gardesano, che ha appena chiuso la terza edizione di Valtรจnesi in rosa, รจ chiara: ยซIl vino rosa di elevata qualitร  non si รจ ancora guadagnato le attenzioni che la sua nobiltร  e il suo lignaggio meritano. Il vino rosa 'di convenienza' potrebbe presto segnare il passo. E sarร  la crescente maturitร  dei consumatori - conclude Pasini - a decretare un diverso orientamento dei consumi. Ma Valtรจnesi รจ una nicchia cosรฌ ristretta che potrebbe sfuggire a moltissime regole generaliยป.

Lo zoccolo duro dei rosati Doc Cirรฒ

Ciro Melissa - uve gaglioppo

Cirรฒ e Melissa Doc - uve gaglioppo

Nell'area del crotonese, il Consorzio Cirรฒ e Melissa, che gestisce 500 ettari con una produzione di rosato rimasta stabile nell'ultimo triennio intorno ai 10mila ettolitri (per un peso di circa un terzo sull'intera Doc), per un valore di circa 9 milioni di euro, confida in questo 2024 per migliorare i conti economici delle oltre 55 imprese associate. Le stime per la stagione estiva del presidente Raffaele Librandi (che guarda anche al Cirรฒ wine festival di agosto) sono moderatamente positive, senza prospettive di flessione sui consumi della specifica categoria: ยซIn questo momento particolare di mercato - sottolinea il presidente - il rosato รจ la tipologia che sta tenendo meglio. Ma noi siamo una Doc molto piccola e il nostro rosato, al momento, soddisfa appena la domanda anche solo localeยป.

Castel del Monte spinge per il Bombino nero Docg

Rosati - calice - foto vini Rivera - Castel del Monte

Rosati - calice - foto vini Rivera - Castel del Monte

I rosati di Castel del Monte, areale pugliese in cui l'omonima Doc viaggia parallela alla Docg Bombino nero, per poco piรน di 100 ettari vitati, pagano l'effetto negativo della peronospora nel 2023, che ha ridotto la produzione rivendicata a 9,5mila ettolitri dai 12,5mila del 2022. Il vice presidente del Consorzio, Sebastiano de Corato, tuttavia, ricorda come il Bombino nero stia progredendo e arrivando a circa metร  dei rosati imbottigliati. ยซLa riduzione dei consumi - osserva - sta interessando la categoria dei rossi, in particolare quelli strutturati e di grado alcolico elevato. In uno scenario del genere, i rosati stanno vivendo un periodo di favore del pubblico e slancio produttivoยป.

Il ridimensionamento del Prosecco Doc rosรฉ

Prosecco Doc rose - calice - foto Consorzio Prosecco Doc

Prosecco Doc rose - calice - foto Consorzio Prosecco Doc

Il gigante Prosecco Doc negli ultimi tre anni ha registrato una diminuzione dei volumi assoluti e del peso percentuale sul totale della Doc: dai 71,6 milioni di bottiglie del 2021 (quota a 11,4%) ai 51,4 mln del 2023 (8,3%). Stefano Zanette, presidente uscente del Consorzio che ha appena rinnovato il cda, prevede una stabilizzazione in volume tra 8 e 12 per cento sul totale: ยซNei primi tre anni l'imbottigliato - spiega - non รจ coinciso con il consumo, perchรฉ il prodotto doveva riempire i canali della distribuzione. Ora, dopo la fase di promozione, si entra nella fase di consolidamento. E, probabilmente, i veri consumi di Prosecco rosรฉ li vedremo nel 2024/25ยป. L'inizio del 2024 รจ, infatti, in risalita con il dato sugli imbottigliamenti a +29,8% sul 2023, per 20,7 mln di bottiglie.
Lanciate nel 2021, le bollicine rosรฉ oggi valgono circa 300 milioni di euro. ยซRiteniamo che il periodo primavera-estate possa replicare i dati dei primi quattro mesi, con una sensibile ripresaยป. Guardando al futuro, e alle difficoltร  del mercato, il Consorzio intravede spazi di crescita: ยซLe difficoltร  sui vini rossi o quelli con contenuti alcolici piรน elevati potrebbero anche favorire la nostra denominazione, compresa la tipologia spumante rosรฉยป. I produttori, inoltre, stanno guardando con attenzione al mondo dei low alcol mentre ยซnon sembra interessare - conclude Zanette - il mondo dei dealcolatiยป.

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