In un’estate che sta registrando presenze turistiche record alle varie latitudini d’Italia, a tratti superiori ai livelli pre-pandemia grazie al ritorno degli stranieri, il vino rosato vive un momento felice. Eventi, aperitivi al tramonto, degustazioni, rassegne, cene a tema nei ristoranti sono tornate a movimentare le giornate, dalle grandi città ai piccoli borghi montani e marinari.
I Drink Pink, la grande degustazione di rosati a Roma e Napoli
In un mercato sempre più avvezzo al vino rosato, il Gambero Rosso non poteva non affiancare i produttori con delle iniziative ad hoc. Torna aI Drink Pink, la grande degustazione dei Rosati d’Italia che, quest’anno, avrà luogo il 21 luglio a Roma negli splendidi giardini di Palazzo Brancaccio e il 22 luglio a Napoli al Belvedere Carafa. Oltre ai banchi d'assaggio dedicati alle cantine, non mancheranno sfiziosi assaggi per accompagnare al meglio la degustazione. L’11 agosto, infine, uscirà il Numero Speciale Tre Bicchieri dedicato ai vini rosati. Voce agli esperti e alle analisi di mercato, con in più una selezione di rosati da non lasciarsi sfuggire.
Rosati cresce la richiesta
I grandi Consorzi di tutela sono al lavoro (anche se non attraverso iniziative congiunte tramite l’Istituto Rosautoctono, ancora fermo ai box nel post-Covid) per intercettare la crescente richiesta di prodotti unici e una clientela assetata di novità, forti di una varietà di vitigni che, nella versione rosata, sanno esprimersi al meglio: dal Valtènesi al Cerasuolo d’Abruzzo, dal Cirò alla Doc Prosecco. Il mercato dice che i rosati tirano, come emerge dai numeri di questo breve sondaggio del settimanale Tre Bicchieri, e che ci sono diverse denominazioni che nel 2021 hanno fatto meglio del periodo pre-crisi.
Ogni anno, l’Italia produce oltre 2 milioni di ettolitri di vino rosato, con un consumo procapite di poco più di due litri. Le stime sul consumo a livello mondiale parlano di un aumento del 50% entro il 2035, rispetto ai circa 24 milioni di ettolitri attuali (fonte Osservatorio mondiale dei rosati).
Rosati report: Chiaretto di Bardolino
È uno dei più grandi territori italiani dedicati ai vini rosa. Con una produzione intorno agli 85mila ettolitri annui, stabile nel triennio 2019/21, il Chiaretto di Bardolino vanta un vigneto tra mille e 1.100 ettari sui 2.500 totali della denominazione gardesana, che comprende anche il Bardolino. Come riferisce Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio, la pandemia ha provocato nel 2020 una flessione dei flussi turistici ma non ha interrotto il cammino della crescita. I 9,6 milioni di bottiglie del 2019 sono quasi stabili rispetto ai 9,4 milioni del 2021, per più del 60% vendute fuori confine. “Il 2022 è cominciato sotto ottimi auspici. Il tasso di incremento di fine aprile” spiega Cristoforetti “è stato del 16% e a fine maggio la crescita è stata ancora del 7%, con imbottigliamenti cumulati per 4,6 milioni di bottiglie”. Sul rallentamento, infatti, influiscono le difficoltà di reperimento del vetro, a causa della crisi in Ucraina. Un elemento però emerge in questa prima parte dell’anno: grazie ai primi 5 mesi il peso del Chiaretto sul totale della Dop è salito al 45%: “Un dato storico che rende ormai abbastanza prossimo il sorpasso sul Bardolino”.
Guardando all’estate 2022, il Consorzio sottolinea le incertezze derivanti dall’approvvigionamento di materia prima: “In particolare” sottolinea Cristoforetti “per un vino rosa è fondamentale l’uso di vetro bianco, sempre più difficile da reperire. La domanda, comunque, resta molto alta. Riteniamo che il trend di crescita rilevato sin qui possa continuare”. La clientela chiede sempre più Chiaretto di Bardolino spumante: “Su questo, il Consorzio ha approntato un progetto rivolto, in prospettiva, soprattutto alla Gdo”. In Horeca, invece, si stanno affermando le edizioni Premium del Chiaretto, spesso affinate da uno a tre anni, con forbici di prezzo anche tra 15 e 25 euro a bottiglia, in cantina.
Rosati report: Salice Salentino
Il distretto del Salice Salentino custodisce e promuove circa 9 milioni di bottiglie di rosato (considerando 200mila di Salice Rosato Dop e 8,5 milioni di Igp Salento rosato). Il Consorzio del Salice Salentino prevede un’estate molto positiva sul fronte consumi, spinta dalle presenze turistiche in Puglia: “Stimiamo un incremento di vendite compreso tra 25% e 30%”, dice a Tre Bicchieri il presidente Damiano Reale. Merito anche di un’annata, la 2021, che con oltre 74mila ettolitri di rosati, tra Dop e Igp, è nettamente superiore sia alla 2020 (72mila hl) sia alla 2019 (63,3mila hl). La novità, per chi vuole esplorare nuovi gusti, è sicuramente rappresentata dai vini a base di uve susumaniello: “Da circa 10 anni abbiamo riscoperto questo vitigno, che si sta affermando come tra i più adatti a produrre rosati” aggiunge Reale “al punto da essere scelto da un gran numero di cantine che intendono lanciare sul mercato nuovi prodotti”. Colore scarico, rosa tenue, buona sapidità e gusto pieno: il susumaniello si annuncia tra le novità dell’estate 2022.
Rosati report: Valtènesi
L’annuncio del gemellaggio promozionale coi francesi del Consorzio vini di Provenza ha dato ulteriore slancio e ha riempito di orgoglio le cantine della Doc Valtènesi, che nel 2021 ha raggiunto il record di imbottigliamenti, con 15.800 ettolitri (2,1 milioni di bottiglie), superiori anche al 2019 (13.320 hl). L’onda rosa sta convincendo i produttori di questa sponda del lago di Garda, che ai rosati dedica 600 ettari di vigneto sui circa 860 rivendicati.
a cura di Gianluca Atzeni
La versione completa di questo articolo con focus su Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte, Cirò Dop, Prosecco Doc è stata pubblicata sul Settimanale Tre Bicchieri del 7 luglio 2022
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