I vigneti francesi stanno andando incontro a un inesorabile declino, anche a causa del cambiamento climatico. A parlarne è il documentario Un point c’est tout ("Questo è tutto") che racconta i danni alla viticoltura causati dai cambiamenti climatici. Nel lungometraggio il vivaista francese Lilian Bérillon, insieme a rinomati produttori francesi, delinea un quadro apocalittico in cui il mondo della viticoltura ha preso una strada sbagliata e sono necessari cambiamenti urgenti se non si vuole che i grandi vini scompaiano entro pochi decenni.
Protagonisti e temi
Tra proteste dei viticoltori e lo stato francese che ha messo a disposizione circa 150 milioni di euro per l’espianto delle vigne, un ulteriore tassello si unisce a rendere la situazione ancora più tesa. Nei 52 minuti del documentario, Anselme Selosse, Jean Louis Chave, Peter Sisseck e Lalou Bize Leroy, tutti personaggi di spicco all’interno del panorama vitivinicolo, si uniscono alla voce di Lilian Bérillon per indicare i problemi da affrontare, a partire dal numero sempre maggiore di giovani viti che muoiono prematuramente ogni anno.
«Una vera catastrofe, visto che è dalle vecchie viti, di almeno 40 anni, che si ottengono i grandi vini» ricorda Lalou Bize Leroy. La causa non è da imputare solo al riscaldamento globale, ma anche in una pianta ormai prodotta industrialmente che manca di “diversità”, incapace di invecchiare. «Con questo documentario - ha detto Bérillon - ho voluto aprire la discussione e fare luce sull'opacità del sistema e sulle modalità operative dell'intera professione vivaistica viticola, che deve seriamente rivalutare il proprio approccio».
Una prospettiva per il futuro
Per oltre 20 anni, Lilian Bérillon ha viaggiato in tutto il mondo alla ricerca di soluzioni al declino dei vigneti, un problema sempre più grave che affligge un numero sempre maggiore di viticoltori. Le forti convinzioni lo hanno spinto a riunire un gruppo di produttori di vino, un sommelier, un ristoratore e uno scienziato per sostenere la causa con le loro testimonianze. Il documentario è un resoconto delle esperienze reali di viticoltori alle prese con problemi ricorrenti nei loro vigneti e le soluzioni che hanno trovato insieme a prospettive stimolanti che offrono alle generazioni future.
A fronte della riduzione della durata di vita delle viti, il messaggio principale è, però, di speranza. Si discute infatti in via propositiva del futuro, della selezione massale e le prospettive a lungo termine per le aziende vinicole. «Ho voluto prendere posizione dando spazio alle aziende vinicole e alle case di champagne con cui il nostro vivaio ha lavorato per molti anni. Coloro che, come noi, sono convinti di aver fatto la scelta giusta nel lanciare sul mercato un nuovo tipo pianta» dice Bérillon.