Storia e territorio
Il nocera è un antico vitigno a bacca rossa coltivato soprattutto nella provincia di Messina e in alcune zone della Calabria. La presenza della viticoltura nell’area nord-est della Sicilia ha origini antichissime. Si fa risalire ai tempi della colonizzazione greca dell’VIII secolo a.C. e all’insediamento di Zancle, divenuto poi Messana nel corso del V secolo a.C, dopo la rifondazione da parte dei Messeni. Durante il periodo della dominazione romana, la tradizione della viticoltura ha conosciuto un periodo di grande splendore. Il Mamertinumera considerato uno dei migliori vini dell’epoca, amato da Giulio Cesare e citato da Strabone e Plinio tra i più pregiati in assoluto.
Il territorio del messinese è particolarmente vocato per la coltivazione della vite. Il clima è mediterraneo, caldo e siccitoso ma sempre mitigato dalle brezze del mare. I vigneti sono coltivati su terreni collinari tra i 100 e i 350 metri di altitudine, protetti alle spalle dai rilievi di capo Milazzo e dei monti Nebrodi. I terreni sono prevalentemente caratterizzati da marne argillo-calcaree d’origine marina, con presenza di scisti e rocce vulcaniche. Suoli molto adatti per la coltivazione delle varietà a bacca rossa. Il vitigno nocera è utilizzato in blend nelle denominazioni siciliane Faro e Mamertino di Milazzo, in Calabria nei vini Bivongi, Isola di Capo Rizzuto e in alcune IGT. Sempre più spesso viene vinificato in purezza con risultati molto interessanti.
Caratteristiche
Le origini del vitigno restano piuttosto misteriose. Potrebbe essere stato introdotto in Sicilia dai primi colonizzatori greci, oppure trattarsi di una vitis vinifera autoctona domesticata in antichità . Di certo è coltivato da secoli nella Sicilia Orientale, in particolare nel territorio della provincia di Messina. Nel corso dei secoli è stato soppiantato da altre varietà più conosciute come nero d‘Avola, nerello mascalese, nerello cappuccio e dai vitigni internazionali a bacca rossa d’origine francese: merlot, syrah e cabernet sauvignon. Le vigne più vecchie sono ancora allevate ad alberello, con potatura corta per avere basse rese e buona concentrazione aromatica.
L’uva ha caratteristiche molto interessanti. Pur arrivando a piena maturazione con un alto grado zuccherino, conserva sempre una notevole acidità naturale. Vinificato in purezza, produce vini caldi e intensi. Il profilo olfattivo esprime note floreali, balsamiche, di macchia mediterranea e aromi di piccoli frutti rossi. È un vino di struttura, con bella trama tannica e aromi profondi, sempre ben bilanciati da un’importante acidità , che lo rende anche particolarmente longevo. A tavola trova i migliori abbinamenti con primi piatti saporiti, con paste ai sughi di carne o con secondi piatti di carne rossa arrosto o alla brace.
Produttori
Le versioni di nocera in purezza non sono molto numerose. Ma negli ultimi anni stanno crescendo, a conferma dell’interesse attorno al vitigno. Il Sicilia Nocera di Planeta è un vino fragrante, fruttato, mediterraneo e varietale; sulla stessa falsariga stilistica il Nocera Don Giovanni delle Cantine Tindari. Bouquet armonioso e più complesso per il Nocera di Vasarie per il Sicè della Tenuta Gatti, entrambi affinati in legno per alcuni mesi. Intenso, ricco, ma dal profilo austero, il Nocera DOC Arté di Mimmo Paone. Il Nocera Mastronicola di Cambria, affinato in legno per più di un anno, è inveceun vino di grande struttura, aromaticamente ampio e profondo.
Infine, sul versante calabrese, ci sono piaciute le interpretazioni della cantina Nesci. Elegante, balsamico e raffinato il Frasané; di grande freschezza, con delicati aromi di fiori e agrumi, la versione roséTotoCorde.
a cura di Alessio Turazza
foto: Planeta
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