I vulcani hanno sempre esercitano un fascino magnetico e misterioso. Sono montagne vive, mutevoli e cangianti, capaci di portare in superficie il cuore caldo del pianeta. Arcane fratture incandescenti, deflagrano in cielo polveri, pietre e lave di fuoco, che si scontrano violentemente con gli elementi primordiali della natura, in una sorta di perpetuo moto creativo. Sono esplosioni vitali di vibrante energia, eruzioni di nuova materia e al contempo minacciose fonti di terribili catastrofi. Fluide pietre, che come Eros e Thanatos, lottano senza pace nelle oscure profonditร delle viscere. Un lontano frastuono di un sottosuolo apparentemente assopito, fino al momento in cui non sale tumultuoso e roboante squassando lโatmosfera. Terre instabili, dai forti contrasti, che creano paesaggi dalle suggestioni ancestrali, capaci di riportarci agli albori del nostro pianeta, come dentro un viaggio a ritroso nel tempo.
I vini del Vulcano
Da qualche anno i vini provenienti da territori dโorigine vulcanica sono diventati di grande attualitร . La crescente attenzione rivolta a una corrispondenza sempre piรน autentica tra vini e terroir, ha portato alla ribalta le aree produttive con caratteristiche particolari e uniche. Le regioni vulcaniche sono cosรฌ diventate luoghi privilegiati e ambรฌti nella mappa del mondo del vino. In Italia sono molte le zone caratterizzate dalla presenza di suoli dโorigine vulcanica, ma ne esiste una conosciuta in tutto il mondo per ciรฒ che rappresenta nellโambito della storia e della cultura dellโumanitร . Stiamo parlando dellโarea del Vesuvio, il vulcano per eccellenza. Celebre per la terribile eruzione del 79 d.C., che investรฌ la zona di Ercolano e Pompei, oggi tra i siti archeologici piรน famosi e visitati al mondo. Tuttavia il Vesuvio non รจ solo simbolo e testimonianza del passato, รจ anche un luogo in cui la vite dimora da millenni e rappresenta ancora oggi una delle ricchezze del territorio.
Siamo stati a Vesuvio. Vini e territorio la 3 giorni dedicati alla scoperta dei migliori vini del Vesuvio e dellโarea di produzione per fare il punto della situazione. Anche grazie allโattivitร del Consorzio, da alcuni anni la denominazione si รจ incamminata verso un nuovo percorso, con lโobiettivo di produrre vini di qualitร sempre piรน alta, riaffermando lโindissolubile legame con la tradizione secolare, le caratteristiche vulcaniche dei suoli e i vitigni autoctoni.
Storia e tradizione
Dai primi insediamenti greci dellโXVIII secolo a.C. a Ischia e Cuma, la coltivazione della vite e la produzione di vino hanno accompagnato senza soluzione di continuitร la storia dellโarea del golfo di Napoli e del suo entroterra. Allโepoca degli antichi Romani, la Campania produceva il celebre Falerno e alcuni tra i vini piรน pregiati del tempo. Anche quando la viticoltura si diffuse nei nuovi territori dellโImpero, in particolare in Spagna e nel sud della Francia, i vini dellโarea vesuviana conservarono un particolare valore per la loro indiscussa qualitร . Gli scavi archeologici presso la Villa Augustea di Somma Vesuviana, costruita attorno al II secolo d. C. e coperta dai materiali eruttati dal Vesuvio nel 472 d. C., stanno portando alla luce una tra le piรน importanti dimore di campagna dalla cintura vesuviana. Al suo interno custodisce il piรน grande sito di vinificazione dellโantichitร a oggi conosciuto, che rappresenta una fondamentale testimonianza storica della centralitร della cultura e del commercio del vino nellโarea del Vesuvio.
Territorio e vitigni
La viticoltura dellโarea vesuviana conserva ancora oggi nei suoi caratteri particolari i segni delle sue antiche origini. Le viti, che affondano le radici nelle soffici sabbie vulcaniche, non hanno mai conosciuto il flagello della fillossera e sono allevate a piede franco. Nelle vecchie vigne sopravvivono viti centenarie e le fallanze sono riempite con lโantico metodo della propaggine, interrando un tralcio per creare una nuova pianta.
Anche la composizione ampelografica รจ rimasta fedele alla tradizione secolare, impermeabile ai reimpianti post-fillossera dei vitigni internazionali. Sul Vesuvio sono presenti solo le varietร locali: caprettone, coda di volpe, falanghina, greco, catalanesca, piedirosso e aglianico.
Unโaltra caratteristica peculiare del territorio vesuviano รจ la frammentazione in piccole aziende di carattere familiare, che esprimono complessivamente un potenziale di circa un milione e mezzo di bottiglie. Da qualche anno i produttori del Vesuvio sembrano aver compreso quale sia la vera vocazione del territorio e hanno cominciato a percorrere la strada della qualitร , con basse rese in vigna e una maggior attenzione in cantina.
Un territorio che ha la fortuna di poter contare sulla notorietร internazionale del Vesuvio e di Pompei, deve sfruttare al massimo questโopportunitร e legare i propri vini ai concetti di tradizione, storia e cultura, con lโobiettivo di produrre solo eccellenze.
I migliori assaggi
Le giornate trascorse allโombra del Vesuvio hanno offerto lโoccasione per conoscere meglio il territorio e per assaggiare i vini. Tra i bianchi le sorprese piรน interessanti sono arrivate dalle poche etichette in purezza di catalanesca e caprettone, due vitigni che hanno dimostrato di possedere qualitร importanti, che meritano di essere maggiormente valorizzate. Gli assaggi del Lacryma Christi Bianco si sono rivelati piรน altalenanti, con interpretazioni piuttosto disomogenee, che non facilitano una chiara identificazione della tipicitร del vino.
Piรน coerente il panorama dei rossi, dove prevale uno stile che esalta soprattutto la freschezza e la fragranza varietale. I vini hanno un volto elegante con note floreali, freschi aromi fruttati e una piacevole sapiditร finale. Una scelta in linea con il carattere del piedirosso, che predilige vinificazioni delicate e poco estrattive. Una migliore conoscenza del vitigno e i progressi in cantina, hanno quasi del tutto eliminato la sua tendenza riduttiva, che un tempo marcava molti rossi vesuviani. I rosati si sono rivelati molto interessanti. Le migliori etichette hanno un profilo fresco, agrumato e sapido, di grande finezza espressiva, senza nessuna concessione ad aromi caramellosi o a fastidiosi residui zuccherini.
I nostri migliori assaggi
Spumanti
Vesuvio Spumante Caprettone Metodo Classico โPIetrafumanteโ 2015, Casa Setaro
Bianchi
Catalanesca del Monte Somma IGP โKatร โ 2017, Cantine Olivella
Catalanesca del Monte Somma IGP โCatalร โ 2017, Montesommavesuvio
Vesuvio Caprettone DOC โEmblemaโ 2017, Cantine Olivella
Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC โLacrima Biancoโ 2017, Cantine Olivella
Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC โApollineโ 2017, Montesommavesuvio
Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC 2017, Terredora di Paolo
Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC โJanestaโ2017, Tenuta Le Lune del Vesuvio
Vesuvio Lacryma Christi Bianco DOC 2017, Sorrentino Vini
Rosati
Vesuvio Lacryma Christi Rosato DOC 2017, Sorrentino Vini
Vesuvio Lacryma Christi Rosato DOC โMunazeiโ 2017, Casa Sertaro
Vesuvio Lacryma Christi Rosato DOC โGelso Rosaโ 2015, Villa Dora
Rossi
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โLava Rubraโ 2016, Tenuta deโ Medici
Pompeiano Piedirosso IGT 2017 โOโ Cuognoloโ, Tenuta Le Lune del Vesuvio
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โLacrima Neraโ 2017, Cantine Olivella
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โMunazeiโ 2017, Casa Setaro
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โDon Fioreโ 2017, Fioravante Romano
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC 2017, Eredi Rizzo
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC 2017, Sorrentino Vini
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC 2017, Fuocomuorto
Vesuvio Lacryma Christi Rosso DOC โGelso Neroโ 2014, Villa Dora
Vesuvio Piedirosso DOC โViptโ 2016, Cantine Olivella
a cura di Alessio Turazza