Il -65 per cento di precipitazioni registrato nel Settentrione, soprattutto a ovest, tra gennaio e giugno spaventa i produttori vitivinicoli alla vigilia del raccolto 2022. Rispetto al -35% del Centro Sud (come è emerso nella prima parte del sondaggio pre-vendemmiale del Tre Bicchieri, il quadro al Centro Nord appare più complicato. I distretti di alcune grandi Dop, dall’Alto Adige alle Marche, sono, da un lato, soddisfatti per lo stato di salute delle uve rispetto alla diffusione delle principali fitopatie, ma ora attendono i necessari apporti pluviometrici nella prima decade di agosto. Una condizione che potrebbe garantire una maturazione ottimale a frutti molto sani in piante che, però, sono quasi al limite, soprattutto dove non si può intervenire con l’irrigazione di soccorso.
La più grande preoccupazione dei viticoltori è che gli effetti del forte caldo e della scarsità d’acqua, uniti a episodi di maltempo, si possano riverberare non solo sulle quantità ma anche sulla qualità finale dei vini. Infatti, a inizio di questa settimana la grandine è caduta violenta nel Cuneese (tra Dogliani e Carrù) e nell’Oltrepò Pavese, con danni in via di quantificazione. In diverse zone, negli ultimi giorni, si sono riviste le piogge in forma temporalesca. Inutili, nota la Coldiretti, a placare la grande sete dei terreni arsi. Non a caso, la Regione Marche si appresta a dichiarare lo stato di calamità in agricoltura. Emilia Romagna, Friuli V.G., Piemonte, Lombardia e Veneto lo hanno già ottenuto dal Governo ai primi di luglio.
I distretti del centro nord Italia
Valle d’Aosta
Il neonato Consorzio tutela vini Valle d’Aosta stima, con prudenza, un incremento dei volumi rispetto al 2021, quando le cantine portarono a casa 17,6mila quintali di uve (nel 2020 furono 22,5mila). L’annata 2022 risulta caratterizzata da siccità e caldo estremo che anticiperanno la raccolta di circa 15 giorni su tutte le varietà. Buona parte dei vigneti, va sottolineato, è dotata di impianti di microirrigazione che stanno consentendo di limitare i danni da stress idrico. Rispetto alle fitopatie (peronospora e oidio) lo stato fitosanitario generale è definito “molto buono”, ma il vigneto valdostano ha dovuto fare i conti di recente con delle grandinate, in bassa Valle Donnas e media Valle Quart, i cui danni sono ancora in via di quantificazione. L’inizio del raccolto è previsto per dopo Ferragosto.
Piemonte
Il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che lo scorso anno ha incrementato da 687mila a 723mila quintali le uve raccolte (164mila per la Docg Barolo), non registra problemi legati a malattie fungine e non ha subito danni per gelate o grandine, ma l’inverno non ha consentito di fare scorte idriche. Situazione idrica migliore ma fitopatie in agguato nel distretto bianchista del Gavi Docg, nessuna gelata tardiva o grandinata ha pregiudicato la produzione ma “Dal punto di vista sanitario” fanno sapere dal Consorzio “l’annata si presenta difficile per l’oidio. I volumi finali potrebbero essere più vicini al 2020 e 2019, per via di una flessione del 10%. Vigneti in anticipo vegetativo di dieci giorni e probabile via alla raccolta a inizio settembre. In materia di sostenibilità, diverse aziende stanno approcciando il protocollo Sqnpi: “Nei prossimi anni ci si attende una crescita delle bottiglie certificate”.
Quadro complicato dalla siccità per il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato conuna perdita stimata del 10%/15% rispetto allo scorso anno. Si spera in un agosto prodigo di piogge. La raccolta inizierà nella prima decade di settembre. Stress idrico determinante finora nel grande areale dell’Asti Docg. Le stime sui volumi prevedono un taglio del 10% medio. Raccolta al via nella terza settimana di agosto.
Lombardia
Per i Vini di Valtellina il caldo improvviso ha frenato lo sviluppo vegetativo e oggi la situazione è abbastanza preoccupante per il persistere di caldo e siccità, com un calo di peso nei grappoli che solo le piogge potrebbero recuperare. In Franciacorta è attiva l’irrigazione di soccorso per i vigneti giovani e per le rimesse. Sul fronte produttivo l’entità dei volumi sarà influenzata dall’andamento delle settimane che portano a Ferragosto, quando si raccoglieranno le uve chardonnay e pinot nero; le piogge annunciate potrebbero cambiare le previsioni. Calo probabile del raccolto in Oltrepò Pavese a causa della siccità, piogge ad agosto e a settembre potrebbero riportare i volumi in linea con gli anni precedenti.
a cura di Gianluca Atzeni
La versione completa di questo articolo è stata pubblicata sul Settimanale Tre Bicchieri del 28 luglio 2022 con le stime del Consorzio vini Alto Adige, Consorzio vini del Trentino, Consorzio Collio, del distretto del Soave, della Dop Valpolicella e della Doc Prosecco e Prosecco Docg, del Consorzio tutela Lambrusco, dei Vini di Romagna e dell'Imt Marche.
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