L'Italia raccoglierà quest'anno tra i 60 e i 63 milioni di quintali di uve, ovvero tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri di vino. La prima stima per l'annata 2013 iniziata da qualche giorno in tutta Italia è del Centro studi Assoenologi. L'Italia raccoglierà un 8% in più rispetto allo scorso anno, nel quale secondo dati Istat (non definitivi) la produzione è stata di 41,1 milioni di ettolitri. Le abbondanti piogge invernali e primaverili, il caldo di luglio e agosto, hanno favorito i processi di accumulo della vite, anche se grandine e attacchi fungini hanno inciso sulla quantità in alcune aree. “E se i mesi di settembre e di ottobre” scrive Assoenologi “decorreranno in modo opportuno, i 44-45 milioni di hl, dato che coincide con la media quinquennale della produzione italiana, saranno confermati. Mentre se al sole si sostituiranno continue e insistenti piogge ci potrebbero essere anche profonde variazioni”.
La qualità è definita “interessante” ma saranno decisivi i mesi di settembre e ottobre. “A differenza degli ultimi anni, la maturazione è stata graduale” dice il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella “ed è stata distribuita in un giusto lasso di tempo e non concentrata come è avvenuto nel 2011 e nel 2012”. “Dai primi rilievi analitici” sottolinea il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli “si desume una generalizzata concentrazione zuccherina inferiore all’anno scorso, ma un'acidità totale più sostenuta”.
Con la vendemmia sono iniziate le contrattazioni di uve, mosti e vini. Lo scorso anno, ricorda Assoenologi, per la carenza di materia prima, i prezzi erano lievitati con punte anche del 30% per le uve e per i vini maggiormente richiesti. “Attualmente” spiega Martelli “il mercato all'ingrosso è stazionario in diverse regioni italiane con quotazioni simili a quelle fatte registrare nel medesimo periodo del 2012”. Infine, sul fronte dei consumi, il 2013 si prevede sotto i 40 litri pro-capite, rispetto ai 45 del 2007 e i 110 degli anni Settanta. Mentre, nonostante il periodo difficoltoso, crescono le vendite all'estero, come testimoniano i dati dei primi mesi di quest'anno: crescita del 9,8% in valore rispetto al 2012 con un leggero decremento dei volumi pari all'1,9%.
a cura di Gianluca Atzeni