orso di queste settimane.
Passeggiando tra gli stand, scrutando le etichette, ascoltando i commenti - più o meno tecnici - dei presenti e scambiando qualche considerazione con i sommelier, abbiamo stilato una classifica. Ed è una classifica che non vuole rappresentare il meglio del meglio qui presente, ma un piacevole percorso per cultori del bere bene, non legato solo alle storiche aziende. Iniziamo con le bollicine.
La Tenuta Mazzolino ci ha offerto un buon Blanc de Blanc, interamente ottenuto da uve Chardonnay. E’ fresco, morbido e ricco di sentori di frutta esotica, mentre al palato si presenta rotondo e regala note un finale sapido e saporito. Proseguiamo il nostro inusuale percorso, soffermandoci presso lo stand Cavit. Qui, a rivaleggiare con il precedente Blanc de Blanc e con il suo stesso uvaggio, c’è un Altemasi Millesimato 2006. Con il suo fine perlage si presenta al naso con note marcate di lievito, caramello e crema pasticcera, mentre il palato è forte, compatto e minerale. Una sfida dalla quale non esce un vincitore, ma sicuramente due buone bollicine.
Si passa ai bianchi fermi e il nostro percorso incontra un interessante Collio Vecchie Vigne 2005 della cantina Roncús. Un uvaggio autoctono di Malvasia Istriana, Friulano e Ribolla Gialla riesce a conferire carattere e una personalità spiccata e brillante ad un vino che si presenta con decisione al primo approccio e che piano piano rivela tutte le sue sfumature, forti e potenti, con sensazioni anche terrose, poi cuoio e fieno. Un assaggio diverso, particolare, che potrebbe non assecondare i gusti di tutti, ma che sicuramente merita una riflessione.
Più armonioso e bilanciato il bianco siciliano Leone di Tasca d’Almerita, annata 2011. Si tratta di un bianco impeccabile, maturo, con profumi agrumati, note di pompelmo, ananas e una piacevole chiusura, con sensazioni anche di erba fresca per un finale davvero molto ben dosato.
Passeggiando e scambiando due chiacchiere, anche noi ci imbattiamo nell’interminabile coda per un piatto di amatriciana o un panino con la ricciola, ma è l’occasione giusta per confrontarsi e fare ordine negli appunti di viaggio. Giungiamo allora al bianco che forse ci ha più colpiti: il Soave Classico Monte Fiorentine 2011 della cantina Ca’ Rugate. Un ottimo bianco, di carattere, che promette sviluppi interessanti da cogliere nel tempo e che rivela con eleganza acidità e freschezza.
Non poteva mancare un bicchiere di rosso e nel nostro caso l’attenzione l’ha catturata il siciliano Etna Rosso Cavanera 2009 di Firriato. Un vino maturo, caldo, raffinato, con note di lampone, fragola, ma anche con sentori di cioccolato a renderlo rotondo, avvolgente, lungo.
La manifestazione chiude i battenti sabato, siete ancorea in tempo per poter degustare i vini da noi proposti, ma anche scoprirne di nuovi. Stasera sarà protagonista la Francia, in particolare la Borgogna, con una verticale di Charmes Chambertin Grand Cru Pacalet nelle annate 2007, 2008, 2009 e 2010. Da non perdere.
Stefania Annese e Alessio Noè
14/06/2012
Foto tratte da: http://www.sidewine.com/