Vino: produzione, consumi, turismo
Se in passato l'enoturismo era considerato una sorta di appendice della filiera vino, oggi รจ di diritto entrato all'interno della stessa, come veicolo non secondario di promozione e vendita. Su queste consapevolezza si basa il XIII rapporto sul turismo del vino in Italia, delle Cittร del Vino, presentato oggi all'interno della convention nazionale dell'Associazione: quattro giorni (22-25 giugno) tra Torgiano, Montefalco e Orvieto.
โIn questo momento per lโItalia si ripropone un quadro ormai ben notoโ spiega il presidente delle Cittร del Vino Floriano Zambon โproduzione a livelli molto elevati, consumi interni in calo o al massimo in stagnazione, necessitร piรน che opportunitร dโinventarsi nuovi mercati oltre a quello domestico, con conseguente spinta verso lโexport. In questo contesto, la visita in cantina costituisce non soltanto un modo convincente per promuovere il prodotto, ma anche una profittevole tipologia di vendita, anche considerando il recente continuo incremento degli arrivi turistici stranieri in Italiaโ. Arrivi stimati da Ciset - Caโ Foscari in circa 65 milioni nel 2017. Tra questi, i turisti del vino nel 2016 sono stati piรน di 14 milioni, considerati tra pernottamenti ed escursioni, per un fatturato complessivo tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro, destinati a salire nel 2017.
Il XIII rapporto sull'enoturismo
Passiamo alla ricerca, svolta dall'Osservatorio sul Turismo del Vino con il coordinamento scientifico dello staff del corso di perfezionamento universitario e aggiornamento culturale in Wine Business dellโUniversitร degli Studi di Salerno sui Comuni aderenti alle Cittร del Vino (116 su 420) e sulle Strade del Vino (25 su 133).
Da quanto emerge dal Rapporto, gli enoturisti che arrivano nel territorio comunale, in termini di percentuale sul fatturato delle aziende vitivinicole della zona, sembrano incidere in media per il 26,94%. Invece, l'incidenza degli arrivi in termini di percentuale sul fatturato delle altre aziende della filiera enoturistica (ristoratori, albergatori, altri produttori tipici, ecc.), sembrano incidere per il 34,15%.
Punti deboli
Una percentuale importante che riflette il livello dei servizi, promossi dagli intervistati con una piena sufficienza (6,76 in media). Da rivedere, invece, la qualitร delle infrastrutture di collegamento, giudicate per lo piรน insufficienti (5,85 in media).
Alla domanda โin quali attivitร dovrebbero investire gli operatori del settore per migliorare i servizi offerti agli enoturistiโ, il 30,77% degli intervistati ha risposto 'pubblicitร ', a seguire 'accoglienza in azienda' (23,08%) e 'formazione' (21,15%). Quest'ultima, in particolare, rappresenta un passaggio fondamentale per il miglioramento dei servizi, basandosi soprattutto sullo studio del marketing del territorio e della padronanza delle lingue straniere, che in definitiva significano 'inglese'.
Tra i punti deboli del sistema vengono evidenziate: l'assenza per la maggior parte dei Comuni di un ufficio turistico e, lรฌ dove c'รจ, l'inadeguatezza nel fornire stime ragionate delle presenze enoturistiche; oltre che la poca interazione tra operatori del settore e Comuni delle Strade del Vino. โDiventa sempre piรน urgenteโ si legge nel Rapportoโistituire una cabina di regia a livello nazionale e almeno regionale per studiare con sistematicitร il fenomeno dellโenoturismo in Italia. Il passo piรน semplice da fare in questa direzione sembra essere quello di rafforzare lโOsservatorio del Turismo del Vino di โCittร del Vinoโ tramite la collaborazione con enti istituzionali (in primo luogo, il Ministero dei Beni e delle Attivitร Culturali e del Turismo) e con enti associativi (costituiti da operatori pubblici e/o privati)โ.
Dal punto di vista del reperimento delle risorse, non manca un capitolo dedicato alla tassa di soggiorno che, da quanto emerso, non viene applicata da 3 Comuni su 4. Eppure, il Rapporto dimostra che lรฌ dove รจ prevista, rappresenta una possibilitร in piรน per la politica turistica. Tra i progetti realizzati con l'impiego della tassa, risultano ad esempio il Palio Nazionale delle Botti delle Cittร del Vino di Arvier; l'Ecomaratona del Chianti a Castelnuovo Berardenga; il Palio del Chiaretto, la Festa dell'uva e del vino di Bardolino; l'apertura dell'ufficio turistico di Suvereto.
Strade del Vino: quale ruolo nell'offerta turistica?
In particolare, il focus sulle Strade del Vino, mette in evidenza come quelle che hanno risposto al questionario siano state solo 25 su 133. Fanno notare le Cittร del Vino che la difficoltร maggiore sia stata proprio reperire i contatti: โIn molte avevano cessato di funzionare oppure non avevano aggiornato web/email/telefono, o non avevano mai avviato la loro attivitร โ. Quelle virtuose, quindi, rappresentano solo dei casi sporadici, nonostante la categoria sia riconosciuta istituzionalmente dalla legge 268/99, oltre che oggetto di specifico interesse nel Testo Unico della Vite e del Vino introdotto il 12 gennaio 2017. Relativamente alla parte digital, si veda che il 96% delle Strade sentite hanno un sito web e solo il 24% un'app dedicata alle proprie attivitร . Tuttavia, si legge nel rapporto โessendo Strade giร virtuose, colpisce negativamente che il 4% non abbia ancora un proprio sito webโ.
E, sebbene l'84% degli operatori turistici considerino le Strade del Vino importanti per gli arrivi turistici sul territorio, le conclusioni delle Cittร del Vino non possono, esimersi dall'osservare come sia โdoveroso un esame di coscienza da parte di tutti gli organismi interessati a vario titolo allโorganizzazione e alla promozione delle Strade del Vino per capire se e come riprendere e rilanciare questo veicolo enoturistico, che al momento presenta troppe contraddizioni di funzionamento da un territorio allโaltro e piรน in generale da una regione allโaltraโ.
Ancora piรน critico su questo punto il Movimento Turismo del Vino, che sarร presente alla Convention delle Cittร del Vino, in rappresentanza delle 950 cantine socie. โCi siamo mai chiesti perchรฉ non ne esistano in zone ad alta vocazione enoturistica, come ad esempio quelle del Barolo o del Brunello?โ dice senza giri di parole il presidente Mtv Carlo Pietrasanta โLe Strade del Vino sono un fallimento. A parte le poche davvero attive, come quella del Prosecco o quella della Franciacorta, le altre andrebbero chiuse. O andrebbero trovate vie sinergiche, come รจ successo in Trentino, dove si รจ scelta la soluzione dell'accorpamento di 11 Strade in un'unica realtร โ.
L'iter del ddl sull'enoturismo
E proprio Pietrasanta sarร tra i protagonisti della Convention umbra nell'incontro Sviluppo dellโenoturismo italiano e nuovo inquadramento normativo, insieme al senatore Dario Stefร no e alla deputata Colomba Mongiello. Il suo compito sarร anche quello di trovare una convergenza tra i testi proposti dai due politici per poter arrivare a una legge unica entro fine legislatura. โNon trovare un punto di incontro sarebbe l'ennesima follia della politica italianaโ cidice โnon abbiamo di certo bisogno di sgarbi politici, ma di risultati concreti per far andare avanti il Paese e soprattutto le cantine italianeโ.
Nello specifico, se sulla parte della promozione enoturistica le due bozze hanno un approccio simile, si differenziano, invece, lรฌ dove si parla dei soggetti interessati: solo aziende agricole per quanto riguarda il testo Mongello; cantine - comprese quelle industriali - nel testo Stefร no. โCredo che l'apertura a tutte le diverse tipologie di cantine sia la soluzione miglioreโ continua Pietrasanta che ribadisce, perรฒ, l'importanza di non lasciare troppo spazio alle singole amministrazioni โleggi e leggine regionali alimenterebbe solo i campanilismi all'italianaโ.
Sul lato pratico, oltre a migliorare la qualitร dell'offerta enoturistica e mettere le aziende vitivinicole nella condizione di fare davvero accoglienza, anche attraverso la fatturazione delle attivitร di incoming in cantina, Pietrasanta รจ convinto anche del ritorno economico per tutto il Paese: โIncentivare l'accoglienza in cantinaโ sottolinea โsignifica anche formare nuove figure professionali che parlino non solo le lingue straniere, ma anche il linguaggio digitale, oggi indispensabile per stare sul mercato. In definitiva, quindi, significa, assumere in media una, due persone a cantina che, moltiplicato per il numero di realtร vitivinicole italiane, non รจ di certo un'ineziaโ.
Gli fa eco il presidente delle Cittร del Vino, Zambon: โOggi รจ giunto il momento di avere una nuova legge a sostegno di un segmento che non รจ piรน una nicchia. Cโรจ bisogno di norme che favoriscano lo sviluppo dei territori, il finanziamento di progetti enoturistici, nuove opportunitร aperte dai PSR. Insomma, oggi piรน che mai il settore ha bisogno dโinvestimenti perchรฉ puรฒ creare tanta occupazioneโ.
Non manca, infine, nei testi Mongello-Stefร no il riferimento all'Osservatorio del Turismo in cantina: โPer renderlo piรน funzionaleโ chiosa Pietrasantaโe senza contare troppo sui finanziamenti statali, si potrebbero trovare degli accordi con istituti bancari e centri studio. Ma soprattutto, si potrebbe pensare a una sinergia tra parte pubblica, rappresentata dalle Cittร del Vino, e parte privata, rappresentata dal nostro Mtv, visto che parliamo delle due facce - non in concorrenza tra loro - della stessa medagliaโ.
A sancire questa unione di fatto, ci sarร tra poco piรน di un mese (dal 3 al 14 agosto, con momento clou la notte di San Lorenzo) Calici di Stelle, l'evento che mette insieme le due associazioni per portare il vino italiano nelle piazze e nelle strade delle maggiori cittร del Belpaese.
a cura di Loredana Sottile
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 22 giugno
Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. ร gratis, basta cliccare qui