Tre Bicchieri 2024 della Puglia
Amativo 2021
Askos Susumaniello 2022
Brindisi Rosso Susumaniello Oltremé 2021
Castel del Monte Rosso V. Pedale Ris. 2019
Es 2021
EstRosa 2022
Five Roses 79° Anniversario 2022
Gioia del Colle Primitivo 1821 Ris. 2019
Gioia del Colle Primitivo Fanova 2021
Gioia del Colle Primitivo Marpione Ris. 2020
Gioia del Colle Primitivo Muro Sant'Angelo Contrada Barbatto 2020
Gioia del Colle Primitivo Parco Largo 2022
Graticciaia 2018
Notarpanaro 2018
Primitivo di Manduria Lirica 2021
Primitivo di Manduria Notte Rossa Ris. 2019
Primitivo di Manduria Raccontami 2021
Primitivo di Manduria Sessantanni 2019
Salice Salentino Cantalupi Ris. 2020
Salice Salentino Rosso Selvarossa Ris. 2020
Terra d'Otranto Rosso Vega Ris. 2021
Tre Bicchieri 2024 della Puglia. Identità e tipicità del territorio
Può sembrare un controsenso parlare di crescita dopo la difficilissima annata 2023, dalla quale ben pochi produttori potranno ottenere i risultati sperati o anche solo dei risultati simili a quelli degli scorsi anni, ma ci sembra inevitabile affermarlo: la Puglia continua a crescere, sia dal punto di vista qualitativo che da quello della consapevolezza di questa crescita e dei modi in cui ottenerla. Basta vedere quanti sono i vini premiati con i Tre Bicchieri a denominazione di origine (19) rispetto ai premiati di soli cinque anni fa (10) per capire come l’identità e la tipicità del territorio siano oggi fattori sempre più importanti per i pugliesi, mentre solo pochi anni fa la produzione regionale era legata fondamentalmente al vitigno più che al territorio. Tutto questo senza considerare alcuni casi particolari, come l’Es di Gianfranco Fino, che non è più a denominazione di origine da qualche anno, ma che certo non possiamo ridurre a un “semplice” Primitivo, visto che grida Manduria ad ogni sorso. I Tre Bicchieri sono anche quest’anno 26, e ci sembra rappresentino con piena soddisfazione il panorama di alta qualità della regione. I mattatori sono il Primitivo di Gioia del Colle e quello di Manduria (7 vini premiati a testa), ma troviamo anche Salice Salentino, Brindisi, Castel del Monte e per la prima volta si affaccia alla ribalta un Terra d’Otranto.
Non possiamo tuttavia non chiudere con quelle che da alcuni sono considerate le nostre solite geremiadi sulle bottiglie “ultrapesanti”. Anche quest’anno la degustazione della Puglia si è trasformata in una “fiera del bottiglione”, con una quantità di vetri difficili anche da manovrare per quanto sono pesanti. Finché i produttori continueranno a utilizzare recipienti che raggiungono i 1200 grammi, ci pare del tutto insensato parlare poi di sostenibilità, coltivazione bio attenta al territorio e così via. Il mondo è cambiato, anche la Puglia dovrebbe tenerne conto.