Tre Bicchieri 2023, le new entry: la storia di Tenuta Scerscé

25 Feb 2023, 10:58 | a cura di
La storia di Cristina Scarpellini, anima di Tenuta Scerscé, azienda della Valtellina. Con il Valtellina Superiore Inferno Flammante '19 ha conquistato i Tre Bicchieri per la prima volta.

La storia dell’azienda è legata a filo doppio con Cristina Scarpellini, avvocata che ha deciso di dedicarsi alla produzione di vino nell'amata Valtellina. Uno dei suoi vini, il Valtellina Superiore Inferno Flammante '19, ha ottenuto i Tre Bicchieri per la prima volta nella guida Vini d'Italia di Gambero Rosso.

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Cristina Scarpellini, la Valtellina e Tenuta Scerscé

Cristina Scarpellini guida l’azienda da lei creata, Tenuta Scerscè, dedicandosi all’intenso e gratificante lavoro della viticoltrice, dopo l’esperienza da giurista; una vera e propria svolta che va ricercata nel legame forte con un territorio estremamente vocato alla viticoltura: la Valtellina. “L’azienda nasce 15 anni fa, nel 2008. È iniziato tutto per passione. Quasi inconsapevolmente mi sono innamorata di questo territorio senza minimamente immaginare che avrei continuato su un percorso di tipo imprenditoriale. L'incontro, quello con la Valtellina, è avvenuto tramite il mio vecchio lavoro, ma la scelta di dedicarmi a questo percorso però non è stato dettato dalle mode” racconta Cristina, sottolineando il principale punto di forza del territorio.

"La chiave di volta è la sua unicità: sfido chiunque a trovare un areale simile. E non lo dico solo io, ma anche tutte le persone che vengono a visitare la mia cantina. Qui la viticoltura si basa su terrazzamenti: abbiamo circa 2.500 chilometri di muretti in pietra a secco con tanta biodiversità, un paesaggio che noi produttori dobbiamo custodire. Tuttavia, ci sono tante sfide: su queste strette terrazze si lavora a mano, con fatica, e non è sempre facile trovare la manodopera”.

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L'Inferno Falmmante '19 e i primi Tre Bicchieri

Custodire e interpretare La Valtellina sono le direttrici sulle quali si snoda la produzione di Tenuta Scerscé: “il nostro è un vino-paesaggio. Io prendo quello che la natura offre e cerco di trasformarlo, umilmente, nel modo migliore possibile. Non nego che uso quanto la tecnologia mette a disposizione, ma sempre nell'ottica di mantenere la purezza e la sincerità nel bicchiere”. Questa filosofia produttiva e l'alta qualità dei risultati raggiunti ci ha portato a premiare con il massimo dei voti il Valtellina Superiore Inferno Flammante ’19 in Vini d'Italia 2023. Guardare al futuro interpretando il territorio e il Nebbiolo della Alpi: è questa la sintesi di questo rosso di grande complessità, con aromi di frutta matura, note floreali e sensazioni speziate. La bocca è morbida, con tannini fitti e maturi che danno struttura e originale eleganza.

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Un premio inaspettato e una gradevole sorpresa perché sono particolarmente legata a questo vino. Ha tanta verticalità, in un certo senso strizza l’occhio ad alcuni vini piemontesi come il Barbaresco. È un vino che porto nel cuore: il vigneto si trova nella zona di Tresivio, a un’altitudine di circa 500 metri. Le viti hanno un’età che varia dai 30 ai 40 anni e poggiano sul terreno franco-sabbioso tipico della Valtellina”. C'è ottimismo per il futuro, legato soprattutto a un 2022 che ha visto una ripresa nei mercati internazionali: "esportiamo il 63% di quello che produciamo. Dopo un breve periodo di stasi, a settembre-ottobre 2022 c’è stata la ripartenza degli scambi con l'estero. E poi stiamo per annunciare delle sorprese sia nell'ambito della gamma aziendale, sia in quello del vigneto".

a cura di Marzio Taccetti

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