La storia di Lodali, Cantina Emergente di Vini d'Italia 2023
In Vini d'Italia, oltre alle valutazioni e ai Tre Bicchieri, conferiamo anche dei Premi Speciali. Uno di questi, ogni anno, va a una Cantina Emergente, generalmente un'azienda che ottiene i Tre Bicchieri per la prima volta ma che ci ha particolarmente colpito anche per la solidità del progetto messo in atto. In Vini d'Italia 2023 questo Premio è andato all'azienda di Walter Lodali. La storia di questa realtà è piuttosto lunga: "nasce nel 1939 con mio nonno Giovanni; io rappresento la terza generazione. Dopo mio nonno, è stato mio padre Lorenzo a portare avanti la cantina, ma purtroppo è scomparso prematuramente: fu mia madre Rita allora a gestire il tutto con una caparbietà che ho visto in poche altre persone. Io mi sono dedicato totalmente all'azienda a partire dal 2005". Walter inizia allora a rivedere l'impostazione enologica del lavoro fatto fino ad allora: "ho iniziato a usare barrique e tonneaux ma, anno dopo anno, si faceva sempre più viva in me la convinzione che non fosse quella la strada giusta da seguire".
Il cambiamento stilistico
Il cambio di percorso ha comportato il superamento di alcuni ostacoli ma ci sembra che oggi Walter abbia ben chiara la strada stilistica da seguire: "ho fatto un passo indietro, ho abbandonato la ricerca delle concentrazioni e ho iniziato a valorizzare il nebbiolo, il mio territorio, e a perseguire un'ideale di eleganza". Dalla vendemmia 2017 il cambio di passo: fuori legni piccoli, dentro botti grandi: "ora utilizzo botti di legno austriaco, piegate al vapore, non tostate quindi praticamente quasi neutre dal punto di vista della cessione di sapori e odori. Il nebbiolo è un così grande vitigno che non ha bisogno di essere manipolato con legni invasivi".
I vigneti
Per quanto riguarda i vigneti, siamo a Treiso, nel cuore della denominazione Barbaresco: "abbiamo circa 18 ettari situati in diverse zone. La più grande è quella che circonda l'azienda, con vigneti nel cru Giacone. Poi abbiamo un appezzamento in località Ferrere, dove abbiamo tre ettari piantati a barbera, moscato e nebbiolo. Sempre a Treiso, nell MGA Bricco di Treiso, abbiamo preso un piccolo vigneto che entrerà in produzione tra tre anni". Completano il quadro 1000 metri sotto al comune di Alba, nella Menzione Rocche Massalupo, da cui nel 2020 Walter ha iniziato a fare una Riserva (uscirà nel 2025), e un vigneto a Roddi, quindi nella denominazione Barolo, Menzione Bricco Ambrogio.
Il Barbaresco Lorens '19
Al papà Lorenzo è dedicata la linea delle selezioni, Lorens, di cui abbiamo premiato il Barbaresco '19: moderno ed elegante, le uve provengono solo dai vigneti in Treiso, è armonico con note di liquirizia, prugna matura e viola. "Il cambiamento stilistico", racconta Walter, "ha avuto un riscontro positivo; negli ultimi anni ho puntato molto sul mercato italiano e offrire un vino più identitario e dinamico ha avuto sicuramente un buon impatto. Ma le cose stanno cambiando rapidamente anche all'estero: è finita l'era in cui i mercati stranieri cercavano vini grassi, soprattutto nel Nord-Europa e negli Usa. L'altro aspetto positivo, inoltre è che questa nuova impostazione garantisce anche vini che saranno più longevi, o almeno questo è quello che emerge quando stappiamo le vecchie bottiglie di mio padre che utilizzava legni grandi".
a cura di William Pregentelli
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