Non รจ facile districarsi nel microcosmo del Chianti Classico, una denominazione tanto ampia quanto varia, in cui gli attori in campo sono molti e molto diversi tra loro. Ci sono le piccole aziende alla ribalta, le grandi cantine private che producono milioni di bottiglie, le realtร storiche le cui radici vanno ricercate lontano nei meandri del tempo. A quest'ultima schiera appartiene Castello di Querceto della famiglia Franรงois: "il cognome lascia poco spazio a fraintendimenti" apre Simone, attualmente alla guida dell'azienda insieme alla sorella Lia: "la nostra famiglia รจ di origine francese e arriva in Toscana a metร del '700, quando a presiedere queste terre c'era il Granduca di Toscana Francesco III di Lorena, anch'egli francese. I miei antenati si trasferirono perchรฉ erano funzionari governativi e da qui รจ partito il ramo italiano della famiglia che non si รจ piรน mossa dalla Toscana".
Castello di Querceto: la storia aziendale
Il Castello di Querceto venne acquistato dal bisnonno di Simone, Carlo, nel 1897: "inizialmente c'erano pochi ettari e neanche tutti a vigneto. Il mio bisnonno perlopiรน produceva vini per sรฉ stesso; poi subentrerร anche un'identitร commerciale tant'รจ che abbiamo dei documenti che attestano la nostra partecipazione alle esposizioni universali del primo decennio del '900. In azienda siamo riusciti a reperire alcune bottiglie antichissime, risalenti anche al 1904: abbiamo quattro annate prima della Prima Guerra Mondiale e poi la serie continua dal 1946 in poi". La svolta vera si ha nel 1978 quando Alessandro, il padre di Simone, inizia a occuparsi della tenuta: "decise di lasciare il suo lavoro, di cambiare vita e di iniziare a occuparsi esclusivamente di Castello di Querceto, dandole un volto moderno con importanti investimenti in nuovi impianti e in nuovi ettari di vigneto".
L'area di Greve in Chianti
Ma per inquadrare un'azienda chiantigiana, non basta la sola storia. Bisogna rivolgersi, tra l'altro in maniera piuttosto accurata, anche alla geografia: "la caratteristica principale del Chianti Classico รจ la sua variabilitร , soprattutto dei suoli: anche all'interno dello stesso vigneto puรฒ verificarsi una grande differenziazione geomorfologica: nella nostra valle, per esempio, abbiamo un terreno molto particolare con scisti policromi che tingono di rosso la terra, mentre il versante opposto รจ molto sabbioso e di colore giallastro".
Ma dove siamo di preciso? "Abbiamo 60 ettari vitati a Greve in Chianti, uno dei comuni storici del Chianti Classico, insieme a Radda, Castellina e Gaiole. ร un comune molto vasto, quindi torniamo al discorso che facevamo poco fa". La recente divisione attuata dal Consorzio del Chianti Classico in UGA (Unitร Geografiche Aggiuntive) prevede nel comune di Greve ben quattro sottozone: Montefioralle, Panzano, Lamole e Greve: "noi siamo in quest'ultima, che comunque รจ un UGA piuttosto ampia. L'azienda si trova nel lembo est, tra le zone piรน alte del Chianti Classico, sulle pendici del Monte San Michele, sul versante che guarda il Valdarno. ร una zona molto fresca, assimilabile quasi alla zona di Radda, ovviamente con le dovute differenze".
I primi Tre Bicchieri dell'azienda: il Chianti Classico 2019 La Corte
Il profilo dei Chianti Classico prodotti da Castello di Qerceto รจ piuttosto incisivo, soprattutto nelle due punte aziendali, i Gran Selezione Il Picchio e La Corte, il primo dal tocco sobriamente moderno, che aggiunge al suo blend varietร internazionali e legno medio e piccolo per l'invecchiamento; il secondo piรน territoriale a partire dalla maggiore presenza nel suo uvaggio di sangiovese, e fatto maturare in legno grande. A quest'ultimo รจ andato il nostro riconoscimento piรน importante, i Tre Bicchieri, i primi per l'azienda. Con l'annata 2019 ci sembra che l'azienda abbia davvero colto nel segno: i profumi sono ariosi e raffinati e propongono piccoli frutti rossi, una leggera speziatura e note di sottobosco su una leggera base fumรฉ. In bocca, ha un bellissimo bilanciamento e una progressione succosa e fragrante, condotta da una spina acida ben modulata che gioca con i ritorni fruttati.
"La Corte รจ il nostro Gran Selezione proveniente dal vigneto storico giร presente in azienda quando la acquistรฒ il mio bisnonno. L'attuale vigna รจ stata reimpiantata con una selezione massale di quel vecchio vigneto: oggi ha ormai 50 anni, con una parte piรน nuova che comunque si aggira intorno ai 16 anni". Non c'รจ una vera e propria ricetta per la vinificazione e la maturazione de La Corte: "il cambiamento climatico in atto sta influendo in maniera impattante sulla vitivinicoltura: negli ultimi vent'anni ci sono stati dei cambiamenti enormi. Abbiamo analizzato la situazione e abbiamo deciso per tutti i vini, in particolare per La Corte, di modificare un po' la gestione della parte agronomica e le tecniche di vinificazione. Abbiamo deciso di lavorare meno sulle estrazioni, per mettere in risalto i caratteri territoriali riducendo l'utilizzo del legno, utilizzando solo quelli di secondo e terzo passaggio".
La nuova fase dell'azienda
Castello di Querceto oggi produce mediamente circa 400mila bottiglie che vengono esportate in 45 Paesi in tutto il mondo, "piรน o meno finisce all'estero l'85% della nostra produzione. ร una filosofia commerciale che abbiamo sposato fin da quando abbiamo inaugurato la nuova fase dell'azienda. Anzi, siamo quasi piรน conosciuti all'estero che in Italia e infatti attualmente stiamo puntando molto sul mercato interno". I Tre Bicchieri sicuramente stanno dando anche un impulso in questo senso: "รจ stato motivo di soddisfazione; รจ inutile nasconderselo: alla fine รจ uno degli obiettivi che tutte le aziende hanno. Tutti gli anni ci si spera. Per noi รจ stato il riconoscimento al lavoro svolto negli ultimi anni, con i cambiamenti cui accennavo. Quello che ci auguriamo รจ di riuscire a mantenere anche nei prossimi anni questo livello".
a cura di William Pregentelli