La nona edizione di Taormina Gourmet si è tenuta dal 22 al 24 ottobre a Villa Diodoro, nell’insolita atmosfera di un’interminabile estate, che sembra non voler lasciare spazio all’autunno. Tre giornate dedicate alla scoperta del gusto, che anche quest’anno ha visto l’affluenza di un pubblico numeroso e la presenza di giornalisti della stampa nazionale ed estera. All’interno del programma, uno spazio importante è stato riservato ai giovani chef emergenti e ai migliori pizzaioli siciliani, con una serie di cooking show, realizzati anche in collaborazione con Fish Academy, una realtà che si occupa della promozione del pescato locale e della salvaguardia delle attività marinare dell’isola.
Le Masterclass: si comincia con il Riesling
Particolarmente interessante il programma dedicato agli appassionati di grandi vini. Il calendario delle Masterclass ha proposto alcuni appuntamenti imperdibili, con una particolare attenzione al panorama internazionale. Riesling senza frontiere: grande degustazione con 13 etichette provenienti da sei nazioni, ha messo in luce le sfaccettature di questa nobile uva bianca nel nord Europa. Dalle versioni della Mosella a quelle austriache del Kemptal e Wachau, da quelle alsaziane a quelle della Val Venosta. Tra gli assaggi più interessanti: il Riesling Rausch Forstmeister 2021 Geltz Zilliken, Mosel Riuesling Beerenauslese 2017 Dr. Loosen, Nahe Riesling Trocken Vulkangestein 2021 Schäfer Fröhlich.
Alla scoperta dei grandi vini della Grecia: Santorini, Assyrtiko e non solo
Il Master of Wine Yiannis Karakasis ha condotto una masterclass dal titolo Alla scoperta dei grandi vini della Grecia: Santorini, Assyrtiko e non solo. Dai vini della leggendaria isola vulcanica dell’Egeo, alle versioni di Assyrtico realizzate a Tinos e nel Peloponneso, fino alla produzione di Creta, la degustazione ha evidenziato il buon livello della produzione greca. Eccellenti le etichette: Assyrtiko Clos Stegasta 2020 Tiniakoi Ampelones, l’Assyrtico Kavalieros 2020 Domaine Sigalas e il sorprendente Assyrtiko Retsina Pitys Ritinitis 2021 Troupis Winery.
Degustazione di vini spagnoli e di alcune etichette di giovani vigneron francesi
Un altro famoso master of wine, Pedro Ballesteros, vero ambasciatore del vino spagnolo nel mondo, ha tenuto una masterclass che partendo dal tempranillo e dall’albarino, ha attraversato tutta la Spagna. Tra i migliori assaggi: l’Albarino Fefinanes Bodegas del Palacio de Fefinanes 2021 e il Vega Sicilia Alión 2018. Infine, la masterclass dedicata alla Nouvelle vague del vino francese, ha proposto alcune etichette di giovani vigneron che producono vini naturali senza aggiunta di solfiti. Tra le sorprese più piacevoli: il Bourgogne Rouge L’Equilibriste 2020 del Domaine de la Cras Marc Soyard, il Beaujolais Village Sous le Sabot 2020 Famille Renard e il Premier Cru Nuits-Saint-Georges Les Terres Blanches 2018 Domaine Nicholas Morin.
Un tour tra i vigneti dell’Etna
Il programma di Taormina Gourmet si è concluso con alcune giornate dedicate alla scoperta del territorio dell’Etna e delle sue cantine. Il tour è iniziato con la visita all’azienda I Vigneri, che Salvo Foti conduce con i figli Andrea e Simone. La cantina è nata con l’obiettivo di perpetuare e tenere vive le tradizioni locali, dalla coltivazione della vite ad alberello, al recupero delle vecchie vigne, al restauro degli antichi palmenti per la vinificazione. I vini hanno un carattere artigianale, sono schietti, diretti e profondi, perfetta espressione della cultura del territorio. Emblematici l’Etna Bianco Superiore Vigna di Milo e l’Etna Rosso Vinupetra. Diversa l’impostazione della cantina Tornatore, che con i suoi oltre quaranta ettari di vigneti, è una delle realtà più grandi e moderne dell’area etnea. L’azienda ha contribuito a far conoscere i vini del vulcano con un’ampia gamma di etichette, tra cui spiccano l’Etna Rosso Calderara e l’Etna Bianco Pietrarizzo. Preservare il territorio e mantenere vive le consuetudini della viticoltura etnea dei secoli passati, sono i valori che da sempre ispirano il lavoro de I Custodi delle Vigne dell’Etna.
I vini della cantina esprimono in modo autentico il carattere del terroir, in particolare attraverso l’Etna Bianco Ante e l’Etna Rosso Saeculare, frutto di vecchie vigne prephylloxera. Cusumano, da alcuni anni è sbarcato sull’Etna con il marchio Altamora, propone vini in linea con lo stile classico della cantina, tra le più grandi e famose della regione. Palmento Costanzo si trova in contrada Santo Spirito, sul versante nord dell’Etna. Alla produzione di rossi da singole parcelle e di un’eccellente etichetta prephylloxera, si sono recentemente aggiunti due interessanti bianchi: l’Etna Bianco Spirito e l’Etna Bianco Contrada Cavaliere, che nasce da un vigneto situato nella zona sud-ovest del vulcano.
Carranco è una giovane cantina nata dalla collaborazione tra Oscar Farinetti, che già controlla il marchio piemontese Borgogno, e Tornatore. Si tratta di una realtà giovane, con poche vendemmie alle spalle, ma promettente. Il giovane viticoltore Stef Yim, al timone della cantina Sciara, produce una gamma di eccellenti etichette contrassegnate dall’altitudine dei vigneti: 760, 980 e 1200. Le prime due realizzate con Nerello Mascalese e l’ultima con una vigna prephyllossera di grenache. Nel cuore della zona di Milo, Barone di Villagrande è tra i più importanti produttori di Etna Bianco Superiore, in un’area dove il carricante esprime al meglio il suo potenziale. Da non perdere l’Etna Bianco Superiore Contrada Villagrande.
Infine, Villa Neri, famosa per il lussuoso Resort & Spa di Linguaglossa, ha cominciato da pochi anni a produrre vini. I vigneti si trovano in contrada Arrigo a circa 550 metri sul livello del mare. La gamma attuale comprende un Etna Bianco profumato, fresco e sapido, un Rosé agrumato e fragrante e un Rosso dal profilo classico ed elegante. In arrivo nei prossimi anni l’Etna Rosso Borriglione 211, frutto di una vecchia vigna ad alberello situata nell’omonima parcella, e un Metodo Classico Blanc de Noirs a base di Nerello Mascalese, che vedrà la luce nel 2025.
a cura di Alessio Turazza