Con le tappe di Zurigo (30 Novembre) e Varsavia (2 Dicembre) si chiude un anno straordinariamente intenso di eventi e traversate per il vino italiano e i suoi interpreti. Tra Vini dโItalia Tour, Roadshow e Tre Bicchieri, abbiamo messo a segno trentatrรฉ tappe, oltre alle due full immersion del Gambero Rosso Experience, format pensati per raccontare allโestero il vino insieme alle altre cose buone della nostra terra. In supporto il Wine Travel Food, la rivisita inglese online, che, dallo scorso gennaio, รจ diventata un appuntamento mensile.
Zurigo
Partiamo da Zurigo, tappa ormai consolidata, forte dei numeri di un Paese che, come noi, consuma quasi 40 litri di vini lโanno; il prezzo medio di spesa รจ decisamente tra i piรน alti in Europa. I dati dei primi 7 mesi del 2015 (fonte Istat) ci dicono che la Svizzera rafforza la quarta posizione nella classifica dei Paesi che importano piรน vino italiano al mondo, con una crescita in valore del 5,7%. LโItalia detiene la fetta piรน grande delle importazioni, con una quota del 36%, molto vicina a quella del vino francese (34%). Le sensazioni dellโevento confermano un paio di punti chiave: lโattenzione storica e conoscenza approfondita del vicino Piemonte; la ricerca da parte di una buona fetta di consumatori dei rossi di struttura, ricchi, con lโAmarone in testa, e la Puglia a inseguire questo trend. Faticano di piรน aziende a vocazione bianchista - e proprio qui ci sono ancora spazi interessanti - magari importate nei piรน lontani mercati del mondo, ma non qui a pochi chilometri da casa. โSto cercando aziende biologiche certificate per allargare il mio portafoglio, anche qui lโinteresse per questi vini รจ in netta crescita e ci sono ottime possibilitร di ritorno. Il mercato รจ pronto per nuove proposteโ, commenta Jan Kux di Persovino.
Varsavia
Da Zurigo, la cittร probabilmente piรน cara in Europa - per 10 minuti di taxi ci vuole lโequivalente di 40 euro - ci spostiamo nella capitale polacca. Un paio dโore di volo, senza cambiare meridiano per raggiungere quella Varsavia che nel 1944 fu quasi integralmente rasa al suolo dopo la rivolta della popolazione ai nazisti. Il mancato apporto dellโArmata Russa, ferma sullโaltra sponda del fiume Vistola, รจ ancora dibattito piuttosto vivace tra gli storici. Quella che troviamo noi รจ una cittร in forte crescita e rinnovamento - tantissimi i cantieri in corso - ordinata e pulita anche piรน della cittร da cui veniamo. Non vogliamo affidarci solo a meri numeri, ma il Pil polacco รจ cresciuto negli ultimi 10 anni di oltre il 70%, ci sono analisti che stimano che entro il 2025/2030 la Polonia raggiungerร il nostro di Pil. Intanto, per effetto di un cambio piรน che favorevole, qui per 40 minuti di taxi paghiamo lโequivalente di 9 euro. Ovunque troviamo persone con un inglese perfetto. Negli ultimi anni il numero di enoteche sono raddoppiate, giriamo tra gli scaffali: Star Wines, Mielyznski e Alewino (questโultimo รจ uno dei migliori bistrot e wine bar che ci รจ capitato di visitare negli ultimi anni, si mangia divinamente con una carta dei vini di piccole aziende curatissima e unโatmosfera divertente e rilassata. Il luogo di chi ama il vino in cittร ).
La degustazione e il seminario
Anche qui a Varsavia lโItalia รจ soprattutto vini rossi, tanto prosecco, non pervenuto il metodo classico. Un dato colpisce su tutti: i ricarichi davvero contenuti. La tassazione sugli alcolici รจ piuttosto blanda - il 23% - a volte ci capita di vedere sullo scaffale bottiglie di casa nostra a prezzi inferiori ai quali siamo abituati. Sommelier e proprietari di wine bar, quasi sempre sui 30, sbicchierano tanto, con un lavoro di ricerca notevole. Questโattenzione lโabbiamo ritrovata durante il nostro evento: un flusso simile e una qualitร di interventi cosรฌ alta non ce lโaspettavamo davvero. Nel seminario che abbiamo condotto assieme Ewa Wielezynska, deputy editor-in-chief di Wino Magazine (il nostro partner mediato per le tappe nel Paese) le domande erano quanto mai pertinenti, puntute, curiose. Il seminario, previsto di 90 minuti, ha abbondantemente sforato le 3 ore, proprio perchรฉ dallโaltra avevamo una platea di operatori del settore e blogger che avevano tanta fame di conoscenza, dโItalia, di varietร autoctone.
Il panorama ristorativo e le abitudini locali
Il giorno dopo lโevento siamo stati da Piccola Italia, una rete di negozi specializzati in prodotti italiani, con oltre 300 varietร tra formaggi e salumi e anche tante bottiglie. โI produttori italiani stanno finalmente iniziando a capire quali sono le opportunitร del mercato polacco. Certamente non posso pretendere di vendere solo prodotti top di gamma, su questo mercato il rapporto qualitร prezzo รจ ancora piรน importanteโ, commenta Andrzj Sajniak, goliardico proprietario. Dโaltronde i consumi di vino in Polonia stanno crescendo con una media del 10% ogni anno. Gli fa eco il figlio Wojciech: โBere superalcolici da soli non รจ piรน cosรฌ di moda tra i giovani, il vino, e soprattutto la relazione sociale che comporta, si sta facendo strada. La mia generazione chiede vino e vuole parlarci intornoโ.
Non solo le enoteche, tutta la ristorazione di Varsavia sta vivendo un momento florido (si mangia bene a prezzi per noi davvero contenuti). Chiudiamo con un locale aperto solo tre mesi fa proprio sulla piazza del Teatro dellโOpera: Dom Wodki Restaurant & Vodka Atelier. Locale ricercato, con oltre 300 vodka da provare. Ogni piatto ci viene proposto con due vodka: abbinamento dโapertura e di chiusura. Accostamenti felicissimi e cucina dโalto livello, unโaringa da perderci la testa! Un dettaglio non trascurabile: il tavolo accanto al nostro beveva vino.
a cura di Lorenzo Ruggeri
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 10 dicembre
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