È il momento della resa dei conti all’interno del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Dopo un agosto che aveva già fatto presagire settimane incandescenti, nei giorni scorsi è stato presentato il Comitato che intende tutelare la denominazione. Guidato da cinque produttori (Loris Dall’Acqua, Stefano Pola, Maurizio Favrel, Gianfranco Bortolin e Francesco Drusian) ha già raccolto 230 firme e ha tutta l’intenzione di andare fino in fondo.
Drusian: “Così difendiamo il territorio”
“Sostanzialmente chiediamo al Consorzio quello che già dovrebbe fare per legge: rispettare e far rispettare il nome e l’identità del territorio, cosa che invece non viene fatta” tuona a Tre Bicchieri il produttore Francesco Drusian “Non siamo dei ribelli, come ci dipingono, ma semplicemente dei paladini di un territorio di cui abbiamo profondo rispetto. E, in quanto paladini, vogliamo dire le cose come stanno”.
Uno degli ultimi casi che aveva fatto alzare i toni era stata l’iniziativa di portare sul territorio dei bus turistici rossi con la scritta “Prosecco Hills Link”. “Comunicazione errata” per il gruppo di produttori-paladini, secondo cui bisogna, invece, inserire la scritta “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Hills” per evitare che i visitatori possano pensare di trovarsi zona del Prosecco Doc.
La difficile convivenza all’interno del Sistema Prosecco
Il punto è proprio questo: la differenza con il Prosecco Doc e la difficile convivenza all’interno del grande Sistema Prosecco. Sistema alla cui guida, da luglio scorso, c’è proprio Elvira Bortolomiol, ovvero la presidente della Docg.
“Il Prosecco è nato su queste colline, ma la scelta di estendere l’uso del nome a sette provincie ha portato a dei numeri mostruosi. Di fronte a questa volgarizzazione del Prosecco, noi vogliamo ribadire che siamo un’altra cosa rispetto alla Doc” continua Drusian “A maggior ragione, quindi, pretendiamo che il nostro Consorzio sia vigile affinché ogni comunicazione, manifestazione o cartellonistica non favorisca questa ambiguità”. Sono principalmente tre i punti che il neo Comitato chiede all’ente guidato da Elvira Bortolomiol: “Comunicazione univoca; utilizzo dell’unica dicitura possibile: Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg; tutela e vigilanza”.
Il nodo-elezioni
La questione non è di certo nuova. Da anni va avanti il malcontento dei piccoli produttori e, in occasione delle ultime elezioni che nel 2021 portarono Elvira Bortolomiol al vertice al posto di Innocenti Nardi, i nodi erano già venuti al pettine, fino a parlare anche di rinunciare al nome di Prosecco per utilizzare solo Conegliano Valdobbiadene. Un progetto non del tutto accantonato ma che, come spiega Drusian, non è al momento nel programma del nuovo Comitato che, invece, vuole delle rassicurazioni da parte del Consorzio. “Non abbiamo intenzione di fare guerre, ma questa volta non possiamo accettare di essere presi in giro “chiosa il produttore “Se il Consorzio deciderà di andare per la sua strada, noi andremo per la nostra”.
L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 7 settembre 2023
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