Si รจ appena conclusa lโanteprima della nuova annata del Soave, con un programma di degustazioni e seminari particolarmente interessante. Lโevento, organizzato dal Consorzio di Tutela del Soave, nelle giornate del 18 e 19 maggio, ha visto la partecipazione di 62 aziende e la presenza di ben 134 etichette ai banchi dโassaggio. Questโanno Soave Preview รจ stata lโoccasione non solo per degustare i vini del millesimo 2016, ma anche per affrontare alcuni temi legati al territorio della denominazione, come la storia e il futuro del sistema di coltivazione a pergola, la recente creazione di una mappa dei Grandi Cru e la discussione sullโambiguo e sfuggente concetto di โmineralitร โ dei vini.
I numeri del Soave
Lโarea della denominazione Soave si estende su una superficie vitata di circa 7000 ettari, suddivisi tra circa 3000 aziende di varie dimensioni, che spaziano da piccole realtร familiari a grandi gruppi e cantine sociali. La produzione annua di bottiglie si attesta sui 50 milioni, per un valore complessivo dellโintera filiera di 250 milioni di euro. Il vino Soave รจ consumato per un 20% in Italia, mentre 80% viene esportato allโestero. I mercati europei ne assorbono circa il 60%, con in testa Germania, Inghilterra e paesi del Nord Europa. Il restante 40% dellโexport รจ destinato ai paesi extra europei, con una quota del 20% degli Stati Uniti.
Mappatura dei cru di Soave
I cru di Soave
Seguendo la tendenza di altre denominazioni italiane, con la recente modifica del disciplinare, anche Soave ha introdotto una classificazione dei migliori cru del territorio.ร il frutto finale di un lungo lavoro di zonazione, che ha impegnato il Consorzio per quasi 20 anni. Un passo importante per riconoscere e dare valore alle parcelle storicamente piรน vocate della denominazione e per mettere in luce le differenze tra i vini provenienti da diverse zone. I cru di Soave corrispondono ad aree coltivate con vigne storiche, che presentano caratteristiche assolutamente peculiari per microclima, esposizione, altitudine, composizione e origine geologica dei terreni. Lโintroduzione nel disciplinare delle menzioni geografiche aggiuntive, cosรฌ sono chiamati i cru nel nostro linguaggio burocratico, รจ stata anche lโoccasione per degustare 12 vini provenienti da alcuni dei Grandi Cru piรน famosi e per assaporare nel bicchiere le differenze tra le varie zone del territorio del Soave.
La pergola tra passato e futuro
Basta uno sguardo alle splendide colline di Soave per notare che ci si trova di fronte a un paesaggio vitato dalle caratteristiche particolari, segnato in modo evidente dalla presenza di vigne coltivate con il metodo tradizionale della pergola. Proprio di questโantico modo di coltivare la vite si รจ parlato a Soave Preview. In Italia lโallevamento della vite a pergola rappresenta solo il 10%, ma a Soave quasi lโ85% dei vigneti continua a essere condotto con questo sistema. Una peculiaritร che ha sicuramente ragioni storiche, ma non solo. Lโorigine della pergola affonda le sue radici nellโantichitร , quando la vite era allevata in simbiosi con alberi o tutori, che ne consentivano un ampio sviluppo, non solo verticale, ma anche parallelo al terreno. Lโintervento del professor Attilio Scienza, dellโUniversitร di Milano, ha sottolineato gli aspetti legati alla genesi storica della pergola, come sviluppo della vite maritata alle piante.
Tuttavia, la sopravvivenza della pergola allโavanzata della moderna viticoltura a spalliera, non รจ dovuta solo alla tradizione. La dottoressa Federica Gaiotti ha evidenziato alcuni vantaggi della pergola rispetto al guyot, soprattutto in relazione ai cambiamenti climatici degli ultimi decenni. Lโaumento delle temperature medie e soprattutto la presenza di frequenti picchi termici duranti i mesi estivi, sembrano giocare a favore della vecchia pergola. Le situazioni climatiche estreme sono causa di stress intensi per la pianta e portano a maturazioni sempre piรน rapide, accelerando il ciclo fenolico della garganega di un paio di settimane rispetto a 30 anni fa. Un cambiamento che puรฒ avere come conseguenza una degradazione rapida degli acidi e una presenza elevata di zuccheri, con produzione di uve poco bilanciate. I vigneti a guyot sembrano accentuare queste tendenze, anche con frequenti bruciature delle foglie, della buccia degli acini e con il rischio di una surmaturazione dei grappoli. La forma dโallevamento a pergola, invece, puรฒ contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, garantendo una buona copertura dallโirraggiamento solare, con temperature delle uve piรน basse di 3-4 ยฐC rispetto al guyot. A paritร di grado dโaciditร , le uve provenienti da vigneti a pergola contengono meno zuccheri, hanno profili aromatici piรน complessi e regalano vini freschi ed eleganti. Tutte buone ragioni per continuare a preservare la tradizione della pergola, che oltre a fornire vini di alta qualitร , contribuisce a conservare intatta lโidentitร storica e paesaggistica del territorio di Soave.
La mineralitร , questa scononosciuta
Il termine mineralitร รจ tra piรน usati e abusati nel mondo della comunicazione del vino. Il seminario, provocatoriamente intitolato Does minerality exist?, condotto da Alessandro Brizi con lโenologo Salvo Foti e John Szabo, autore del libro Volcanic Wine, ha cercato di fare chiarezza su un concetto spesso sfuggente. Lโutilizzo della parola mineralitร รจ recente. ร stata introdotta nellโarea anglosassone negli anni โ80 e โ90. Il suo successo รจ stato perรฒ immediato, perchรฉ poteva essere usata per descrivere una serie di sensazioni che non rientravano nei marcatori dei profumi e degli aromi classici.
ร difficile perรฒ dare una definizione univoca di un termine cosรฌ generico. Con lโaiuto di una degustazione di 12 etichette provenienti da territori vulcanici di tutto il mondo, si รจ tentato di identificare una serie di elementi caratteristici che si possono riassumere in una sensazione al palato di viva freschezza, unita a un gusto decisamente sapido, a volte accompagnato da sentori di pietra focaia o idrocarburo. Si tratta sostanzialmente di caratteristiche che si ritrovano generalmente in vini prodotti da vigne coltivate su suoli vulcanici o comunque molto ricchi di sostanze minerali, con vitigni ricchi di norisoprenoidi e caratterizzati da ph tali da trasmettere sensazioni di vibrante aciditร . Altro elemento che potrebbe avere una certa influenza sulla presunta mineralitร รจ lโetร avanzata delle vigne, che grazie a un apparato radicale particolarmente sviluppato e profondo, sono in grado di raccogliere i sali minerali dal terreno e di trasferirli poi al frutto. Resta comunque difficile dare una definizione precisa a una sensazione, ma se la mineralitร esiste, certamente i vini provenienti da territori vulcanici sono tra i piรน adatti a trasmettere al palato questa particolare percezione gustativa.
Lโannata 2016, migliori assaggi
Lโannata 2016 arrivava dopo due millesimi opposti ed estremi. A un 2014 caratterizzato da vini sottili, di grande finezza ed eleganza, freschi e verticali, ha fatto seguito un millesimo come il 2015, contrassegnato da una ricchezza quasi opulenta, con vini maturi, fin troppo densi di frutto e non sempre ben bilanciati sulle aciditร . Lโannata 2016 รจ cominciata con un inverno non particolarmente freddo e un buon inizio di primavera, che ha favorito un avvio ottimale della fase vegetativa e del germogliamento. A un giugno piovoso e problematico da un punto di vista fitosanitario, ha fatto seguito unโestate dal clima regolare, con buone escursioni termiche fino a tutto settembre, che hanno contribuito a una maturazione graduale e ottimale della garganega.
Lโandamento climatico classico ed equilibrato dellโannata ha trovato perfetta corrispondenza nei vini, la degustazione di una settantina di etichette del 2016 ha confermato la bontร del millesimo. In generale i vini sono caratterizzati da profili olfattivi eleganti e intensi, bella struttura, con frutto sempre ben bilanciato da una vivace aciditร , che rende il sorso piacevolmente dinamico. Vini di grande equilibrio, che seppur giovani, denotano giร un bel potenziale dโevoluzione. Tra gli assaggi che ci hanno particolarmente convinto, segnaliamo le seguenti etichette:
Soave Classico Doc โCaโ Viscoโ - Coffele
Soave Classico Doc Monte di Fice - I Stefanini
Soave Doc - Tamellini
Soave Classico Doc - Gini
Soave Doc - Suavia
Soave Classico Doc Monte de Toni - I Stefanini
Soave Classico Doc โCastelcerinoโ - Coffele
Soave Classico Doc - Balestri Valda
Soave Classico Doc โLa Capelinaโ - Franchetto
Soave Doc Classico San Michele โ Caโ Rugate
a cura di Alessio Turazza