Questโanno il consueto appuntamento con la presentazione delle nuove annate del Soave รจ coinciso con i 50 anni della DOC, istituita nel 1968. Il Consorzio di Tutela Vini Soave, che ha appena eletto presidente Sandro Gini, uno dei produttori di maggior prestigio della Denominazione, festeggia i 50 anni proseguendo nellโattivitร di valorizzazione del territorio, con lo sguardo rivolto al futuro. Dopo lโinserimento delle Menzioni Geografiche Aggiuntive nel disciplinare di produzione, questโanno Il Consorzio ha curato una pubblicazione dedicata ai Suoli del Soave. I singoli cru sono stati dettagliatamente descritti, con lโindicazione di ettari vitati, altitudine, esposizione, pendenze, natura geologica, composizione dei suoli e caratteristiche microclimatiche. Unโattenzione al dettaglio, che sottolinea il desiderio di andare sempre piรน a fondo nella conoscenza del territorio, per esaltarne le particolaritร e metterne in luce tutte le sfumature.
Foto: Cantina di Soave
Le Colline vitate del Soave, da Paesaggio rurale di interesse storico alla candidatura GIAHS
A proposito di territorio, si prospettano novitร importanti anche sul fronte dei riconoscimenti internazionali. La Denominazione Soave รจ stata la prima a ottenere il riconoscimento di Paesaggio rurale di interesse storico nel 2016 e ora รจ in corsa per diventare Patrimonio dellโUmanitร dellโAgricoltura secondo il programma GIAHS, istituito nel 2002 dallโente internazionale FAO. Il programma GIAHS si pone lโobiettivo di individuare e valorizzare quei luoghi che, attraverso le pratiche centenarie portate avanti da generazioni di agricoltori, sono diventati fondamentali per il sostentamento economico. Sono 5 i concetti fondamentali su cui si fonda il GIAHS-FAO:labiodiversitร agricola, un sistema di conoscenze e tradizioni locali, un insieme di valori condivisi, il sostentamento economico della popolazione e le caratteristiche peculiari del paesaggio. Con questa candidatura, Soave vuole dare voce alla storia del proprio patrimonio rurale allโinterno del panorama vitivinicolo italiano, per preservarne la bellezza e lโequilibrio ambientale, le consuetudini, ma anche per favorire nuove opportunitร di sviluppo legate alla valorizzazione delle pratiche agricole tradizionali e a un turismo sostenibile, in armonia con lโambiente.
Soave, non solo vulcano
Sarร perchรฉ oggi parlare di vini dei vulcani รจ di moda o forse solo per pigrizia, ma troppo spesso ci si accontenta di definizioni stereotipate, identificando Soave solo con i suoli vulcanici. In realtร le colline di Soave presentano una grande diversitร di terreni. Allโantica attivitร eruttiva si devono i basalti neri, i tufi, le terre rosse ricche di minerali, mentre le sabbie gialle e le terre bianche calcaree derivano dallโemersione di antichi fondali marini. Le zone di confine tra le varie aree presentano terreni misti, ancor piรน complessi.
Per mettere in risalto lโincidenza dei diversi suoli sul profilo dei vini, allโinterno del programma di Soave Preview, sono stati organizzati un seminario su Clima, Luogo, Vitigno e Tempo,con un interessante contributo dellโagronomo Ermanno Munari e una degustazione di vecchie annate provenienti da diversi cru, preceduta da unโintroduzione sui suoli di Soave tenuta dal geologo Roberto Zorzin. Due importanti momenti di approfondimento, che si sono rivelati utilissimi per porre lโattenzione sullโinterazione vitigno-terreno e le conseguenze di questo binomio sulle caratteristiche dei vini.
La selezione delle etichette degustate in occasione dei due seminari si รจ dimostrata didatticamente molto interessante. La varietร di suoli cosรฌ particolari รจ una vera ricchezza messa nelle mani dei produttori, che dovrebbero cercare di esaltare sempre di piรน gli aspetti dโidentitร e territorialitร dei vini. A fronte di alcune etichette che giร esprimono caratteri marcatamente territoriali, sono molti i vini piuttosto anonimi e le discutibili scelte di utilizzare chardonnay o altri vitigni internazionali semi-aromatici, non favorisce la ricerca di una vera tipicitร e identitร del Soave. Da questo punto di vista, sarebbe opportuno procedere a una revisione della base ampelografica del disciplinare, obbligando allโutilizzo di un minimo del 90% di garganega, con un eventuale saldo del 10% di trebbiano di Soave, escludendo tutte le altre varietร .
Lโannata 2017
Una certa distanza tra la visione della Denominazione tracciata negli ultimi anni dal Consorzio e il reale livello dei vini si รจ evidenziata anche durante gli assaggi dellโannata 2017. In termini generali il millesimo non si annuncia memorabile. I vini hanno risentito di un andamento climatico stagionale caratterizzato da fenomeni estremi. Le maturazioni accelerate in poche settimane e le vendemmie anticipate, hanno prodotto vini non sempre armoniosi ed equilibrati. Ma a parte lโincidenza di unโannata non facile, il livello medio dei vini puรฒ certamente migliorare, attraverso la ricerca di una piรน schietta e fedele espressione del connubio suolo-vitigno. Un territorio con le caratteristiche pedoclimatiche dellโarea Classica del Soave e unโuva come la garganega dovrebbero esprimere vini con maggior personalitร e carattere. La via da seguire รจ segnata, tocca ora ai produttori fare propri quei principi e tradurli in vino. Lโappuntamento รจ per lโanno prossimo, nel frattempo ecco i nostri migliori assaggi dellโannata 2017:
Soave Classico DOC 2017 - Balestri Valda
Soave Classico DOC Castelcerino 2017 - Coffele
Soave Classico DOC Caโ Visco 2017 - Coffele
Soave Classico DOC Monte Tenda 2017 - Gianni Tessari
Soave Classico DOC 2017 Fonte - Canoso
Soave Classico DOC 2017 Tovo al Pigno - Corte Mainente
Soave Classico DOC 2017 - Gini
Soave Classico DOC 2017 Monte de Toni - I Stefanini
Soave Classico DOC 2017 Montesei - Le Battistelle
Soave Classico DOC 2017 Otto - Graziano Prร
Soave Classico DOC 2017 โ Suavia
a cura di Alessio Turazza
foto di copertina: Cantina di Soave