Non esiste "vero Primitivo di Manduria" senza contrassegno di Stato. Lo ribadisce Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, intervenendo sulla vicenda delle 73 bottiglie di Rosso Jannik spedite in regalo dall'amministrazione comunale al campione di tennis altoatesino, Jannik Sinner. L'ente di tutela, che opera in regime di erga omnes, si è immediatamente attivato per segnalare agli organismi di controllo l'immissione al consumo di bottiglie etichettate come Doc Primitivo di Manduria, ma prive della fascetta di Stato obbligatoria. In questa intervista il presidente sottolinea che, in assenza di tale contrassegno, non è in ogni caso possibile parlare di Primitivo a denominazione d'origine controllata.
Perché il Rosso Jannik spedito al comune di Sesto Pusteria non può essere considerato Doc?
Perché è sprovvisto di contrassegno di stato e non è possibile applicare la fascetta dopo che le bottiglie sono uscite dall'azienda. L'applicazione della fascetta è preventiva e deve avvenire prima che le bottiglie escano dalla catena di imbottigliamento, come stabilito dalla normativa vigente. La fascetta è obbligatoria per i vini Primitivo di Manduria Doc e rappresenta un requisito fondamentale per garantirne l'autenticità e la tracciabilità.
Come ha agito il Consorzio in questa vicenda?
Il Consorzio ha agito come di consueto, intervenendo ogni volta che rileva un'irregolarità o un utilizzo fraudolento della denominazione. Gli agenti interni del Consorzio operano regolarmente sia a livello nazionale che internazionale, effettuando controlli capillari nelle Gdo, enoteche, ristoranti e nel commercio online. Questi controlli mirano a individuare casi fraudolenti della denominazione. Quando si presenta una situazione del genere, gli agenti provvedono immediatamente a segnalare agli organi competenti, come Icqrf e i Carabinieri Forestali.
Quante segnalazioni fate mediamente?
In media, il Consorzio effettua circa 10 segnalazioni al mese, concludendo il proprio lavoro con le segnalazioni stesse, in quanto non è l'ente preposto alla fase successiva del controllo. Per quanto riguarda il caso in questione, è chiaro che c'è stata una violazione della Legge 238/2016, in particolare dell'articolo 74. Di conseguenza, le autorità competenti procederanno con le dovute sanzioni.
Una visibilità collegata alla fama del personaggio ...
L'attenzione mediatica su questo caso è dovuta alla notorietà del destinatario; diversamente, sarebbe rimasta una segnalazione senza alcuna rilevanza mediatica, come quelle che il Consorzio gestisce quotidianamente.
Sappiamo, però, che nessuna bottiglia è stata finora sequestrata ...
Gli accertamenti in Trentino-Alto Adige sono in corso e l'inchiesta è ancora in fase di svolgimento per chiarire la situazione.
Un nostro articolo parlava di irregolarità amministrative e non sul contenuto delle bottiglie
Abbiamo fatto il nostro dovere segnalando l'accaduto all'Icqrf dopo la pubblicazione delle foto delle bottiglie, chiaramente irregolari, anche a seguito della copia ricevuta tramite Pec dalla Cantina Produttori Vini di Manduria, che ha diffidato legalmente le Vinerie Baldari. Le bottiglie prive della fascetta di Stato non possono essere considerate Primitivo di Manduria Doc, anche se sono un regalo. Personalizzare un'etichetta con diciture irregolari costituisce una violazione che, come Consorzio di Tutela, abbiamo segnalato all'Icqrf.
Qual è il significato della fascetta introdotta dal Consorzio nel 2023?
La fascetta di Stato, introdotta durante il mio primo mandato, garantisce autenticità e protegge la denominazione da contraffazioni. Ogni fascetta include l’emblema dello Stato italiano, il numero progressivo univoco e un codice a barre bidimensionale per la tracciabilità. È un elemento fondamentale per tutelare la qualità e prevenire frodi.
Ritiene che la vicenda sia stata originata da una bravata, come ha sostenuto il direttore della Cantina Produttori di Manduria?
Il termine "bravata" non è un termine appropriato per descrivere la fattispecie. Anzi, lo trovo abbastanza fuori luogo perché sminuisce il lavoro degli operatori del Consorzio così come quello dell'Icqrf e dei Carabinieri, soprattutto se proveniente da chi ha diffidato legalmente lo stesso autore del fatto (nel caso specifico, la Cantina Produttori di Manduria, ndr).
Archiviato il caso Sinner, guardiamo al mercato. Come è andato il 2024 per il Primitivo di Manduria?
Il mercato sta mostrando segnali di ripresa, dopo due anni complicati a causa di una bolla speculativa che aveva inciso negativamente sul nostro vino. Ora la situazione sta migliorando e le prospettive per il futuro sono positive.
Guardando a questo 2025, dobbiamo attenderci novità sul disciplinare di produzione?
Stiamo lavorando sul disciplinare che prevede il Rosato Primitivo Doc, un progetto che rappresenta un'opportunità per ampliare l'offerta, soprattutto nei mercati internazionali dove i vini più leggeri sono sempre più apprezzati. Collaboriamo con associazioni di categoria e il Masaf per definire un disciplinare chiaro e innovativo.
Chiudiamo con uno dei temi del momento: i vini no-low alcol. Qual è la vostra posizione?
Pur non essendo un tema del Consorzio, sostengo questa categoria come vice presidente di Cantine Due Palme. I vini dealcolati appresentano un'opportunità, ma devono rispettare standard di qualità elevati per mantenere la reputazione del settore vitivinicolo italiano.