Tra i grandi ritorni del 2022, c’è senz’altro il Simei, il Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento di Unione italiana vini che quest’anno – dopo l’edizione del 2019 – torna in presenza dal 15 al 18 novembre a Fiera Milano. Parola d’ordine sostenibilità. Mai come quest’anno, infatti, il tema è così sentito e rappresenta una risposta efficacie al difficile momento geopolitico che stiamo vivendo. In questa intervista abbiamo fatto il punto con il presidente di Unione Italiana Vini Lamberto Frescobaldi, che ci ha anche svelato qualche novità di questa edizione.
Finalmente possiamo darci appuntamento a Simei. Cosa vi aspettate da questo ritorno alla fisicità dopo lo stop di questi anni?
C’è sicuramente grande attesa, ma percepiamo soprattutto un grande entusiasmo tra gli operatori per poter tornare a incontrarsi finalmente di persona in un contesto quale Simei, che rappresenta la più importante fiera internazionale per le tecnologie del vino e del beverage. In questo lasso di tempo, tra pandemia, situazione geopolitica e tensioni sulle materie prime, tutti noi abbiamo dovuto rivedere profondamente il nostro modus operandi, sia come approccio sul mercato che a livello produttivo. Per questo sono convinto che questa edizione sarà un’occasione di confronto globale a cui i professionisti del settore non potranno rinunciare.
Come è cambiata la fiera negli anni?
L’approccio multi-filiera di Simei è andato via via perfezionandosi nel corso degli anni, e oggi ne è testimonianza la collaborazione con le principali associazioni di categoria nei rispettivi ambiti. Oltre ovviamente a Unione Italiana Vini, che è anche l’organizzatore, Simei vede tra i “supporting partner” Assoenologi, Assobirra, Assobibe e Mineracqua, ma anche altre realtà nell’ambito dei distillati, degli oli d’oliva e delle birre artigianali con le quali “chiuderemo il cerchio” dell’industria del beverage. Sul fronte espositivo avremo la presenza di oltre 400 espositori con il meglio dell’offerta tecnologica mondiale in cui, mi piace rimarcarlo, l’Italia gioca un ruolo di primissimo piano.
Vediamo i numeri, allora: come si colloca il nostro Paese nel panorama internazionale del settore?
La tecnologia italiana per l’industria enologica e dell’imbottigliamento è il punto di riferimento mondiale, con un fatturato annuo di circa 3 miliardi di euro. A fronte di un import di circa 300 milioni di euro, il valore dell’export è di quasi sette volte tanto: circa 2 miliardi di euro. Questo dato è la sommatoria di valori come tradizione, competenza, passione e inventiva che ci contraddistinguono nel panorama mondiale.
A livello tecnologico, invece, verso dove si sta andando? Cresce il livello di digitalizzazione?
Migliorare l’efficienza e l’efficacia del processo produttivo è il principale obiettivo di ogni imprenditore. Le tecnologie presentate in fiera vanno sempre più in questa direzione, a maggior ragione in una fase caratterizzata da aumenti inimmaginabili dei costi delle materie prime e dell’energia. A Simei vedremo quindi innovazioni tecnologiche volte a un minor consumo di energia elettrica, di acqua e di tutte quelle componenti che possono incidere negativamente sul costo di produzione. Ciò ovviamente comporta vantaggi anche in termini di impatto sull’ambiente, riducendo impronta carbonica e idrica per esempio. In tutto questo la digitalizzazione gioca un ruolo determinante perché permette di ottimizzare i flussi produttivi, perfezionare i controlli dei processi e garantire la qualità del prodotto finito.
La sostenibilità è, infatti, il fil rouge di questa edizione: vanno in questo senso sia i premi assegnati sia il fitto calendario di eventi. Qualche esempio calzante destinato a rivoluzione il mercato?
Non parlerei tanto di rivoluzione, piuttosto di una continua e inarrestabile evoluzione verso obiettivi di salvaguardia delle risorse ambientali, umane ed economiche. Le tecnologie che hanno ottenuto il riconoscimento di “Technology Innovation award” e di “New technology” vanno molto spesso in questa direzione: utilizzo di materiali riciclati, riutilizzo della CO2 in cantina, minor consumo di acqua e così via. Tra gli eventi, davvero tanti quest’anno, mi piace ricordare il doppio appuntamento con “The Sustainable wine round table”, la compagine che riunisce stakeholder internazionali e che si pone l’obiettivo di definire standard di sostenibilità universalmente condivisi; per la prima volta Swr presenzierà in una fiera internazionale. E questo, come organizzatori, ci fa molto piacere.
Un ultimo sguardo all’attualità. In che modo, la crisi energetica, i rincari, la scarsa reperibilità di vetro, cartone, capsule sta impattando sulla tecnologia applicata al vino?
Sta impattando, imponendo un’accelerazione a processi che comunque erano già in atto. Il tema sostenibilità, che già da tempo potremmo definire come “IL” tema con tutte le implicazioni a livello ambientale, economico e sociale costringe tutti noi a riflettere e a mettere quotidianamente in discussione le prassi produttive e commerciali, e conseguentemente le tecniche e le tecnologie che ne stanno alla base. Ecco, programmare una visita a Simei potrebbe proprio essere una modalità efficiente per scoprire in quale direzione sta andando la ricerca.
a cura di Loredana Sottile
L’ articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 10 novembre
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