In arrivo 47 milioni di euro per i danni da peronospora della vite

16 Set 2024, 13:25 | a cura di
Il 40% sarà erogato a tutte le aziende richiedenti, mentre il 60% sarà assegnato come quota aggiuntiva a chi ha adottato misure di prevenzione

Sono circa 30mila le imprese agricole che hanno fatto domanda al ministero dell'Agricoltura (Masaf) a seguito dei danni subiti nel 2023 per l'infezione dilagante da peronospora, che ha interessato particolarmente il Centro e il Sud Italia. Assieme alla siccità, la temuta fitopatia della vite ha contribuito a uno dei peggiori raccolti della storia della viticoltura italiana, sul fronte quantitativo. A risultare colpite sono state sia le imprese che producono uva da vino sia quelle che commercializzano uva da tavola. Il Masaf ha autorizzato Agea (l'organismo pagatore nazionale) a erogare i contributi a partire da giovedì 19 settembre, per un totale di 47 milioni di euro.

I criteri di finanziamento

Il pagamento dei fondi di solidarietà è riservato alle imprese che hanno subito una riduzione di produzione di almeno il 30% a causa dell’infezione fungina. Il Masaf ha fatto sapere di aver destinato «tutte le risorse disponibili» per sostenere il comparto. Nel dettaglio, 7 milioni di euro provengono dalla legge 163/2023 e ulteriori 40 milioni dal recente Decreto Agricoltura. Il 40% dei fondi sarà erogato a tutte le aziende richiedenti, mentre il restante 60% sarà assegnato come quota aggiuntiva alle imprese che hanno adottato misure di prevenzione.

Piccole e medie imprese più vulnerabili

«Abbiamo messo a disposizione tutto ciò che potevamo per sostenere, in particolare le piccole e medie imprese, che sono maggiormente vulnerabili rispetto a eventi così distruttivi», ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ricordando come l'obiettivo del Masaf sia proteggere il futuro del settore vitivinicolo e offrire un sostegno concreto alle imprese danneggiate. «La rapidità e la gravità con cui la peronospora si è diffusa, complice il clima eccezionale di quell'anno - ha concluso - hanno richiesto un intervento straordinario».

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