San Felice scommette sul Pugnitello e rivede la sua linea di vini nel Chianti Classico

28 Ott 2024, 10:13 | a cura di
Abbiamo degustato la nuova linea di vini San Felice, nata dai vigneti sperimentali, impiantati per valorizzare le uve storiche del Chianti Classico

Da ricerca sperimentale a linea produttiva di punta. San Felice, la cantina storica con sede a Castelnuovo Beradenga nel Chianti Classico, rimodula la sua offerta. Succede che certi progetti appassionati nel tempo si concretizzino con tale forza da segnare il nuovo corso di unโ€™azienda. รˆ questo il caso di Vitiarium, la nuova linea di vini San Felice, nata dai vigneti sperimentali, impiantati per valorizzare le uve storiche del Chianti Classico. In primis il Sangiovese, simbolo di questo territorio antico del vino, conosciuto nel mondo per la sua forte identitร  vitivinicola, fino a comprendere i vitigni minori, tra i quali il Pugnitello, sul quale lโ€™azienda ha creduto e investito tanto.

Lโ€™avvio di Vitiarium, il vigneto studio, prende il via nel 1986, nello spazio di 2,5 ettari comprendenti ben 270 varietร  di uve, progetto seguito dalle Universitร  di Pisa e di Firenze, in collaborazione con i ben noti professori Attilio Scienza e Mario Fregoni, e con il geologo Francesco Lizzo. Siamo in terra a vocazione rossista, e sono 161 le uve rosse impiantate tra i โ€œVitiatiโ€, che nel nome richiamano la vitis, ma anche lโ€™essere viziati, particolarmente attenzionati e curati dai viticoltori. La presa di coscienza sullโ€™importanza della biodiversitร  sta segnando un cambiamento di passo importante, riguardante non solo la salvaguardia delle varietร  agricole storiche, ma dellโ€™intero ecosistema nel quale sono coltivate. Un principio, soprattutto un valore, che appartiene molto a San Felice, il bellissimo borgo a Castelnuovo Berardenga, circondato da boschi che dominano il paesaggio, presenza che mantiene viva la biodiversitร  del luogo. Un plus che favorisce notevolmente la qualitร  e lโ€™espressione delle uve coltivate.

Tra le varietร  rosse allevate nel vigneto Vitiarium, 30 vengono sottoposte a studi piรน accurati per acquisire dati relativi ai profili analitici e organolettici. Tra questi si fanno notare le uve Abrusco, Ciliegiolo, Mazzese e Malvasia Nera che entrano in produzione e in assemblaggio con il Sangiovese, rafforzando lโ€™identitร  territoriale dei vini San Felice. Il Pugnitello si svela cosรฌ convincente da essere vinificato in purezza: nel 1992 nel piccolo podere poggio Rosso ne vengono impiantati 1.000 barbatelle fino ad ottenere nel 2003 il Pugnitello Toscana IGT.ย  La produzione dei vini รจ seguita dallโ€™enologo storico dellโ€™azienda, Leonardo Bellacini,in squadra da circa quarantโ€™anni. Quali sono i vini della linea Vitiarium? Un bianco e tre rossi.

Avane Chardonnay 2022, con un piccolo saldo di sauvignon e semillon, vitigni di lungo corso su questo areale. Agrumato e floreale nei profumi, svela poi nel sorso una freschezza spinta e corpo ricco. Il legno si sente ma non รจ marcante.

Borgo Chianti Classico 2022, ci colpisce particolarmente per la sua capacitร  di raccontare fedelmente lโ€™anima vignaiola del chiantigiano. Nel senso che ci ritroviamo lโ€™austeritร  accattivante del Sangiovese, con una piccola presenza di Pugnitello che sa entrare nelle maglie del primo in maniera discreta. Vuole sottolineare lo stile solare e aperto di San Felice Berardenga โ€“ un altipiano calcareo unico nellโ€™areale del Chianti Classico, con i suoi 400 metri di altitudine del livello del mare. La natura del suolo sa contenere lโ€™esuberanza del sangiovese, favorendo poi la giusta maturazione fenolica. Finezza e austeritร  corrono insieme in questo vino, sa di rosa e viola, di marasca e ciliegia, poi le speziate sottili di pepe e chiodo di garofano. Si fa apprezzare soprattutto nellโ€™assaggio, sottile e ruvido, dalla freschezza importante che ci porterebbe a pensare ai Chianti di Radda, tannini fitti che conferiscono un bel ritmo e dinamicitร .

Pugnitello 2021, il nome del vitigno richiama la forma del grappolo che ricorda un piccolo pugno โ€“ oggi ricopre oltre il 10% della produzione aziendale. Dal punto di vista ampelografico ci sono alcune somiglianze con il montepulciano, vedi anche la ricchezza di antociani, con un accento speziato che abbiamo ritrovato in diversi campioni. Il vino matura in botti di rovere francese per circa 20 mesi. Sono 8.000 le bottiglie prodotte. Ha carattere sia al naso che nel sorso, ora salmastro nei profumi, vira poi decisamente sul frutto di prugna e mora, ricco lโ€™assaggio, quasi materico, profondo e lungo, di bella freschezza. Finale marcato di pepe e liquirizia.

Il Chianti Classico Gran Selezione Le Pieve 2021ย  รจ la sintesi della Pieve, la plebe, dice Bellaccini, che nasce come luogo di aggregazione e socialitร  per la gente di campagna. Gran selezione sta nella scelta attenta delle uve, ma anche dei singoli acini, cosรฌ come di tutti i processi produttivi. Vino ricco, concentrato, dai sentori balsamici di menta fresca e alloro, frutti scuri del bosco, pepe e cioccolato amaro. Lโ€™assaggio รจ importante, rotondo, fitto nei tannini, con una buona sapiditร  freschezza che gli donano bevibilitร . Finale fumรจ, di tabacco e cacao. Ancora un po' indietro sul piano evolutivo, ma si avverte come negli ultimi anni il modello di riferimento stia cambiando anche nella Gran Selezione.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram