Oscar Farinettiรรรรรย ha la passione della bellezza (oltre che per gli affari, รงa va sans dire). Quella dell'Italia naturalmente, della sua straordinaria varietร , della ricchezze naturali e di quelle prodotte dal lavoro dell'uomo. Ma soprattutto ha saputo tradurre questi tesori in opportunitร . Ed รจ incazzato quanto basta, non potendone piรน dello sport nazionale che non riesce a vedere il bello ma solo i difetti: โMagari sei di fronte al paesaggio piรน bello del mondo, e parli solo di quellโunico dettaglio marginale che stonaโ. Il disfattismo non gli appartiene, lui รจ uno operativo. Uno che le cose le pensa, prima, e le mette in pratica, poi. Che restituisce alla bellezza un ruolo centrale, senza essere contemplativo, ma uno che che ragiona in termini concreti. Uno che mescola i piani e mette in connessione le cose. Nasce da queste premesse lโinsolita liason fra un vino che ha alle spalle una lunga storia e un grande marchio dell'artigianato dโarte, anch'esso con una importante tradizione familiare. Due realtร solo in apparenza diverse, ma per uno come Farinetti quel che conta non sono i dettagli, ma la passione e lโeccellenza.
Per il vino, lโeccellenza si chiama Mirafiore, un nome la cui storia รจ intrecciata con la storia dโItalia. Perchรฉ la tenuta Mirafiore a Fontanafredda, comune di Serralunga dโAlba nel cuore delle Langhe, fu il dono di Vittorio Emanuele II, il primo re dโItalia, al suo figlio naturale Emanuele di Mirafiore, avuto dallโamatissima Bela Rosin. Dono obbligato, per farsi perdonare da Rosin uno dei tanti tradimenti. Comโera obbligata e inventata dal nulla quella contea di Mirafiore: โil re e la Bela Rosinโracconta Farinetti โtrovarono quel nome su una cartina dei dintorni di Torino, nella zona, allโepoca di campagna, di Mirafiori, e lo nobilitarono con un singolare, piรน autorevoleโ. Il marchio Mirafiore ha avuto un poโ di vicissitudini nel tempo, fino al 2010, quando Oscar Farinetti e Luca Baffigo Filangieri, attuali proprietari della Tenuta, lo hanno ricomprato e riportato allo splendore originale, concentrandosi sulla produzione di grandi rossi di Langa: Barolo DOCG, Langhe DOC Nebbiolo, Barbera dโAlba DOC, Dolcetto dโAlba DOC. Ritorno ai metodi di vinificazione della tradizione piemontese, che non conosce la fretta: lunghe macerazioni, ampi tempi di affinamento, utilizzo di botti in rovere di media e grande dimensione (da 2-3.000 litri sino a 14.000, e addio barrique) e riscoperta dei serbatoi di cemento. Aggiungeteci in vigna le piรน moderne tecniche naturali di produzione integrata green, e avrete dei rossi di tradizione e dโeccellenza. Anche nelle bottiglie: vetro riciclato allโ85% che riprende la bottiglia di inizio Novecento e le vecchie etichette realizzate con inchiostri naturali.
Grandi rossi, appunto. Ed รจ proprio il rosso, colore della passione, del sangue e del potere, il filo conduttore di un percorso che lega Casa E. di Mirafiore agli straordinari velluti โ rossi naturalmente - di Rubelli. Un'antica azienda familiare veneziana, 5 generazioni dโeccellenza nella creazione, nella produzione e nel commercio di preziosi tessuti per lโarredamento. Tutti da sempre prodotti in Italia, in un laboratorio dove sono in funzione ancora telai a mano settecenteschi. A Venezia, dove la luce รจ magica, dove il rosso รจ il colore dei quadri di Tiziano, delle vele delle navi dei mercanti, dei mantelli dei dogi.
Vino e velluto si uniscono in un percorso multisensoriale, dove il bello e il buono si mescolano nella location insolita della mostra Rosso Reale: le cantine storiche di Fontanadredda, uno spettacolo nello spettacolo. ร qui che Rubelli ha portato i tesori del suo archivio: velluti del โ400, drappi realizzati per le regge di Casa Savoia, per i grandi teatri del mondo, dalla Scala al Boshoi, fino ai velluti di Giรฒ Ponti, di straordinaria modernitร . Un'esposizione scandita in 4 sezioni che tessono una fitta trama di rimandi tra colori e texture dei tessuti e del vino, di quel vino vellutato al palato che qui vede la luce e che qui si puรฒ degustare, ecco allora i velluti che escono dalle botti, e i pannelli di sipari che diventano quinte dโeccellenza. ร qui che, su un colonna, una targa ricorda che โdurante una bevuta epicaโ, Carlin Petrini e soci diedero vita allโArci-Gola, primo nucleo di Slow Food, chi se lo immaginava.
ร solo lโinizio di un viaggio multisensoriale che si svilupperร in piรน fasi e culminerร durante EXPO 2015 con Tasting Velvet, progetto legato alle varie regioni italiane presenti a Milano e che sta particolarmente a cuore a Farinetti e al presidente della Rubelli, Nicolรฒ Favaretto, โe al mio amico Sgarbiโ, aggiunge il patron di Eataly. Un progetto di food, vino, arte, bellezza. La presentazione si รจ conclusa con unโultima esperienza sensoriale, la cena officiata da Ugo Alciati al Ristorante Guido della Villa Reale. Un ritorno alla tradizione dei gusti, con gli agnolotti di Lidia โal tovaglioloโ nel brodo di gallina e il gelato al fiordilatte con lo zabaione al Moscato, due must indimenticabili, come il Barolo Riserva 2004 Mirafiore.
Rosso Reale | Serralunga d'Alba (CN) | Fontanafredda |รรรรรย fino al 10.01.2015 | via Alba, 15 |รรรรรย tel. 0173.626111 | www.fontanafredda.it
a cura di Rosalba Graglia