«Molino degli Innocenti rappresenta la meta e il viaggio. Le radici e la sperimentazione. Comprendere un territorio, ogni singola vigna e, insieme al lavoro dell’uomo, esplorare una strada nuova, non ancora tracciata». Descrive così il suo Chianti migliore Niccolò Rossi che con i due fratelli Ludovica e Leonardo ha preso in mano le redini di Torre a Cona. Noi aggiungiamo che siamo rimasti davvero stregati da questo vino, frutto di un grande millesimo. Eleganza e finezza si fondono insieme, senza tralasciare i tratti artigiani e autentici di un grande Sangiovese... per noi è senza dubbio il Rosso dell’Anno.
Torre a Cona, tra il Chianti e il Valdarno
Non siamo distanti da Firenze. Bisogna dirigersi verso sud-est, al confine tra il Chianti e il Valdarno per scoprire Torre a Cona. Ci si immerge in dolci colline, dove il bosco si alterna a uliveti e vigneti e a un certo punto si fa una vera e propria scoperta. Torre a Cona è una delle più belle ville settecentesche di tutta Italia e si trova all’interno di una tenuta di circa 200 ettari. Fu acquistata da Napoleone Rossi di Montelera nel 1935, nipote di Luigi che fu fondatore della Martini & Rossi. Ma l’esistenza di un insediamento nella tenuta risale addirittura all’anno Mille quando era presente una fortificazione conosciuta come Castello di Quona. Quella costruzione fu rasa al suolo, ad eccezione della torre principale risalente al XII secolo e su cui fu edificata la villa come la conosciamo oggi.
I Chianti di Torre a Cona e l'Occhio di Pernice
Torre a Cona è una bellissima azienda agricola, si producono vini e olio, una parte della villa è dedicata alla ricettività e non manca un punto di ristoro aperto sia agli ospiti della villa, sia ai clienti esterni, l’Osteria di Torre a Cona. Tutto è gestito dai nipoti di Napoleone e figli di Lorenzo: Ludovica, Leonardo e Niccolò, con quest’ultimo che si occupa attivamente della produzione vitivinicola e della gestione della struttura. Gli ettari vitati sono poco meno di venti e tutti i vini prodotti vogliono rappresentare l’essenza del terroir della tenuta: arrivano tutti da singole vigne e hanno come protagonista assoluto il Sangiovese (presente su 15 ettari), a cui si affiancano il Colorino e il Merlot che danno vita a due differenti etichette. C’è poi una piccola produzione di Trebbiano e Malvasia del Chianti, da cui si produce un grande Vin Santo del Chianti.
Torniamo al Sangiovese. I Chianti Colli Fiorentini di Torre a Cona sono tre: un vino giovane, più semplice, il Crociferro e due Riserve frutto di due cru, il Badia a Corte (premiato ben cinque volte con i Tre Bicchieri) e il Terre di Cino. C’è poi un Vin Santo Occhio di Pernice, il Fonti e Lecceta. E c’è l’ultimo nato, il Molino degli Innocenti: la prima annata prodotta è la 2019 ed è quella che è stata presentata per la prima volta ai nostri assaggi. Il nome del vino è il nome del cru, il vigneto più alto dell’azienda posto a circa 400 metri d’altitudine ed esposto a sud. Il sottosuolo è composto da galestro in prevalenza e il vino, dopo la fermentazione in acciaio, affina in botti grandi in rovere di Slavonia da 25 ettolitri.
Il Rosso dell'Anno, Molino degli Innocenti
Il Chianti Colli Fiorentini Molino degli Innocenti Ris. ’19 di Torre a Cona ha un colore rosso rubino luminoso che fa subito trasparire profumi fruttati intensi. È il frutto rosso a dominare la scena, mora e ciliegia la fanno da padrone, ma poi non manca un tocco di arancia sanguinella e di rosa leggermente appassita. C’è poi un tocco speziato, un leggero sentore di sottobosco che anticipa una bocca scorrevole e leggiadra, dove il volume è bilanciato da un tannino morbido e vellutato, la freschezza domina il sorso e la sapidità spinge il vino in un finale pulitissimo e profondo.
Torre a Cona - Rignano sull’Arno (FI) - loc. San Donato in Collina – torreacona.com