Il 21 marzo la Capitale aprirà le sue porte alla primavera e a uno dei bianchi più sorprendenti d’Italia, con l’evento esclusivo Roma incontra il Custoza a cura del Gambero Rosso. L’appuntamento è da Chorus Café in via della Conciliazione, dove andrà in scena il seminario “Alla scoperta del Custoza Doc” (ore 18-20), condotto dal curatore della guida Vini d’Italia Marco Sabellico e rivolto esclusivamente agli operatori del settore. A seguire (ore 20-23), il wine tasting Roma incontra il Custoza riservato ad esperti e professionisti di settore e ad un ristretto numero di appassionati. Durante la serata, accanto alle migliori espressioni della Doc veneta si potranno degustare i gustosi piatti a firma dello chef Arcangelo Dandini, pensati per un abbinamento perfetto con questo bianco fragrante e versatile: panzanella di baccalà; gamberi in tempura; polpette di pesce e il mio mel garum.
Custoza: la degustazione
“A Roma proporremo un’esperienza di alto profilo qualitativo che mi auguro rimarrà impressa anche per la grande offerta degustativa, garantita presso i banchi d’assaggio dalle singole aziende” spiega la presidente del Consorzio Roberta Bricolo “Siamo sicuri di saper sorprendere il pubblico che avrà la possibilità di assaggiare Custoza d’annata insieme a selezioni, Superiori e d’antan per esplorare il potenziale di questo vivo: dalla esuberante vitalità dei giovani all’eleganza e al fascino di quelli con più anni sulle spalle”. Insomma, una lettura aggiornata del livello qualitativo raggiunto dalla Doc, con l’obiettivo di far scoprire il Custoza anche a chi ancora non lo conosce. Da qui l’idea di offrire, per la masterclass, una visione completa di tutte le “anime” di questa denominazione: si parte dall’annata 2021 della Doc, per “attraversare” le versioni Superiori 20-18 e arrivare alla complessità e al fascino di vini che arrivano fino al 2011.
White and Gold: le due anime del Custoza
Intanto, ecco una piccola anticipazione di cosa il Custoza può offrire al calice. Prodotto nelle colline moreniche, tra la città di Verona e il lago di Garda, questo vino fa della versatilità il suo punto di forza. “Ottimo nella versione annata, con una bella struttura e una godibile polpa di frutta bianca” spiega Marco Sabellico “si presta bene anche all’invecchiamento. Motivo per cui proporremo diverse annate per apprezzarne la longevità e scoprire come cambia nel tempo”. Ed è, infatti, in quella direzione che ci si sta muovendo: “White and Gold” è il motto della denominazione, che può rivelare il suo carattere più giovane e fresco (“bianco”, appunto) o la parte di sé più sapida e complessa (quella “gold”), che viene fuori con l’età.
“L’evoluzione del gusto nel tempo segna spesso anche la lettura di una denominazione” spiega Bricolo, che ricorda come sia “molto radicata la convinzione che i bianchi italiani, tra cui anche il Custoza, debbano essere bevuti giovani per conservare la freschezza e gli aromi fruttati più piacevoli e immediati. Pensiero corretto, perché Custoza è sicuramente questo, ma” aggiunge “è anche molto altro. Per molte selezioni e Superiori vale la pena aspettare alcuni anni, affinché possano arricchirsi di sentori che renderanno il vino più complesso, profondo ed evoluto”.
Ce n’è per tutti i gusti: non resta che trovare lo stile che più risponde alle proprie esigenze. “C’è chi apprezza il frutto e la versatile piacevolezza, chi ricerca un profilo più asciutto e sapido, chi vuole la maggiore concentrazione del Superiore, chi si innamora di una vecchia annata e farà incetta per dimenticare le bottiglie in cantina qualche anno. Custoza, come il suo blend di uve, è la sommatoria di tante anime capaci di emozionare e coinvolgere”.
Le caratteristiche del Custoza
Al centro delle scelte produttive del Consorzio e delle cantine c’è lo stretto rapporto con il territorio e la valorizzazione dei vitigni autoctoni: garganega, trebbianello e bianca fernanda, a cui per disciplinare è possibile anche aggiungere una percentuale di trebbiano, malvasia, riesling italico, pinot bianco, chardonnay e manzoni.
Il risultato è un vino dal colore giallo paglierino, con riflessi verdi o dorati (almeno nella versione annata), con profumi delicatamente fruttati e floreali e leggermente aromatici. Caratteristiche che si possono ritrovare anche al palato, dove risulta un vino sapido e morbido che, con l’invecchiamento, fa emergere anche i caratteri minerali tipici dei suoli morenici.
“Viste queste caratteristiche” continua Marco “sono diverse le soluzioni di abbinamento. Va molto bene con una cucina mediterranea, ma si presta anche a scelte meno tradizionali, come la cucina speziata o asiatica”. Non solo. Dalla sua, il Custoza ha anche un ottimo rapporto qualità prezzo che lo rende ancora più appetibile e ne fa uno dei bianchi da tenere maggiormente d’occhio da qui ai prossimi anni.
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a cura di Loredana Sottile