Rivoluzione in Oltrepò Pavese: nuovo sistema di votazione per dare più peso ai piccoli produttori. E il metodo classico diventa Classese Docg

20 Feb 2025, 18:55 | a cura di
Giornata storica per la denominazione: si cambiano statuto e disciplinare. Via libera anche alle Mga, mentre dentro al Consorzio arrivano nuove 11 cantine

Una giornata che rimarrà per sempre nella storia dell'Oltrepò Pavese. La votazione che si è appena conclusa ha portato a due importanti novità destinare a riscrivere il futuro della denominazione: cambio dello statuto e cambio del disciplinare.

Relativamente al primo punto «votato da oltre il 98% dei presenti, siamo intervenuti sul sistema di voto - dice la Presidente Francesca Seralvo - la rappresentanza per i produttori più piccoli e la valorizzazione della filiera. Con il nuovo Disciplinare della Docg — votato da oltre il 93% dei presenti — abbiamo identificato univocamente il nostro metodo classico con un nome storico e riconoscibile — Classese — per raccontare una qualità unica, garantita da regole sempre più restrittive. In entrambi i casi si tratta di strumenti essenziali per valorizzare l’Oltrepò Pavese» «Una votazione andata benissimo, oltre le aspettative - commenta a caldo al Gambero Rosso Riccardo Binda, direttore del Consorzio - La giornata di oggi rappresenta il frutto dei primi mesi di lavoro della nuova governance, che ha portato a un nuovo statuto, il più rappresentativo possibile e pone un punto decisivo per il tema della Docg»

Come cambia il metodo di votazione

Ciascun socio, indipendentemente dalla capacità produttiva si vedrà attribuito un numero di voti minimo (10), andando colmare così la discrepanza tra il "peso" decisionale delle piccole e grandi aziende, senza intaccare l'equilibrio generato dal criterio di proporzionalità. Altro punto chiave è la centralità della filiera, nuova parola chiave del Consorzio che si traduce in un premio di voto (un moltiplicatore pari al 25%) che riconosce «quelle aziende che rivendicano una produzione che va dalla vigna alla bottiglia. Rappresenta un modo per valorizzare un aspetto centrale per noi» dice Riccardo Binda.

Viene adottato così un criterio di  proporzionalità tra quanto dichiarato (in termini di uve, ettolitri di vino prodotto e imbottigliato), la quota versata al Consorzio e il numero di voti disponibili in Assemblea. Questo approccio pone tutti i soci sullo stesso livello, garantendo maggiore trasparenza ed equilibrio. In tal modo, si superano rilevanti disparità tra le diverse fasi produttive e si recepiscono in modo più efficace le normative volte a promuovere la democraticità all'interno del consorzio. Ricordiamo che questo tema era stato motivo di attrito con gli imbottigliatori, fuoriusciti dal cda nei mesi scorsi.

«Questa nuova modulazione del sistema di voto - spiega Cristian Calatroni, vicepresidente del Consorzio e vincitori della Bollicina dell'Anno nella Guida Vini d'Italia 2025 - servirà a dare più voce a chi garantisce la filiera, differentemente dal passato, portando istanze importanti sul tavolo, grazie soprattutto al grande sforzo da parte delle cooperative».

Il "nuovo" Metodo Classico

Una seconda votazione ha riguardato il disciplinare della Docg Oltrepò Pavese Metodo Classico. «Alle modifiche votate 3 anni, che prevedeva tra l'altro, la raccolta manuale in cassetta,  24 mesi di affinamento sui lieviti per i non millesimati, la svolta di adesso è il nome Classese che identifica il Metodo Classico a base di Pinot Nero» dice Riccardo Binda.

A questo si aggiunge un aumento della permanenza sui lieviti da 24 a 36 per i millesimati, la tipologia “Riserva” che prevede un’affinamento sui lieviti di almeno 48 mesi. Parametri validi anche per la versione Rosé. Il Classese riguarderà esclusivamente l'uso di uve Pinot Nero (85% minimo) con una possibilità di usare fino al 15% altre uvaggi autorizzati. Per quanto riguarda il Cruasè « rimarrà come marchio privato che i produttori possono utilizzare» dice Binda.

Come ulteriore modifica degna di nota c'è l’introduzione delle Mga — Menzioni Geografiche Aggiuntive — che consentono di dare particolare visibilità alle aree maggiormente vocate del territorio.

Dopo le fuoriuscite, arrivano 11 nuove cantine dentro al Consorzio

La modifica votata dal Consorzio di tutela vini Oltrepò Pavese arriva dopo un periodo di crisi interna. A inizio luglio 2024 cinque aziende di rilievoVinicola Decordi, Agricola Defilippi Fabbio, Azienda vitivinicola Vanzini, Società agricola Vercesi Nando e Maurizio, e Losito e Guarini – avevano abbandonato il CdA, criticando aspramente i vertici del Consorzio.

Secondo i dimissionari, la «gestione opaca» amministrativa rischiava di portare a un preoccupante dissesto finanziario, mentre domande cruciali come il cambio di direzione – non più affidata a Carlo Veronese –, la gestione dei fondi per la promozione e l’attuazione delle delibere assembleari rimanevano risposta. La risposta della Presidente Francesca Seralvo non si era fatta attendere, difendendo il proprio operato e ribadendo gli obiettivi di trasparenza, etica e lealtà tra tutti gli associati. 

Un ulteriore momento di tensione si è avuto sul finire dell’anno 2024, con l’uscita di altre nove aziende dal Consorzio, tra cui nuovamente la Vinicola Decordi e la Losito e Guarini. Tuttavia, di recente il Consorzio ha visto l'ingresso di ben 11 nuove cantine: Cantine F.lli Bertelegni, Corte Fabbri Società Agricola Semplice, Vini Buscaglia, Cantina Scuropasso Roccapietra, Andrea Picchioni, Azienda Agricola Bisi, Tenuta Percivalle Wines, Azienda Agricola Grazioli, Francesco Achilli S.r.l., Fiamberti Vini, Soc. Agr. Brambilla Vigne Olcru (Berlucchi). Con questa assemblea il Consorzio «ha ristabilito una stabilità» chiosa Binda.

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