Ok europeo all'emendamento salva Prosecco: la Croazia non potrà usare la parola Prošek

20 Apr 2023, 18:58 | a cura di
Passa la linea italiana: la Commissione Agricoltura approva all’unanimità il testo presentato dall’europarlamentare Paolo De Castro. Il vino è dentro al pacchetto. Caso Prošek chiuso?

O dentro o fuori. Era questo l’aut aut per il vino che nelle settimane scorse ha dovuto decidere se stare o meno all’interno della grande Riforma Ig europea. Alla fine, ha vinto “il partito dell’inclusività” e oggi il voto da parte della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale su tutto il pacchetto, presentato dal relatore della Riforma Paolo De Castro, ha sancito anche questa soluzione. Ma la collocazione del vino non è l’unica cosa venuta fuori dal voto: erano infatti 46 le proposte di emendamento di compromesso presentate rispetto alla proposta dello scorso anno del Commissario all’Agricoltura Janusz Wojchiechowski.

Tra questi anche l’emendamento sulla tutela sulle Ig, che entra a gamba tesa sulla spinosa questione del Prošek croato e potrebbe finalmente chiudere la partita a favore dell’Italia.

La Riforma Ig mette fine al caso Prošek?

La pretesa di Zagabria di veder riconosciuta la menzione per il vino passito croato è in contrasto con la procedura di protezione delle Ig presente all’interno della Riforma che elimina tutte le falle del sistema che consentono a Stati membri o singoli produttori di sfruttare indebitamente la reputazione delle indicazioni geografiche, tramite strumenti unionali, quali le menzioni tradizionali. Esattamente quello che i croati speravano di fare con il loro Prošek. “In particolare” spiega l'europarlamentare De Castro “è stato chiarito che menzioni tradizionali come Prošek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp".

Prosek

Il caso è, quindi, chiuso? Dovrebbe. In realtà il dossier è ancora in mano alla Commissione Europea, ma adesso la Riforma dovrebbe rappresentare uno strumento in più per incoraggiare l’Esecutivo Ue a mettere un punto.

E non sarebbe l’unico vantaggio per il Made in Italy. La protezione delle Ig vieterebbe anche il ricorso a norme tecniche nazionali per sfruttare nomi già esistenti a livello europeo. In questa casistica rientrerebbero i tentativi ciprioti e sloveni di vendere i loro aceti come balsamici. “Gli emendamenti appena approvati” sottolinea a tal proposito la presidente di Federvini Micaela Pallinirappresentano un’occasione unica per arrivare a un riassetto generale della normativa, colmando le lacune che alcuni recenti accadimenti, dal caso Prošek agli attacchi all’Aceto Balsamico avevano messo in luce nei mesi scorsi”.

Infine, sempre in materia di protezione, la Riforma contiene un’altra importante novità: i prodotti Dop e Igp beneficeranno di protezione ex-officio anche online, grazie ad un alert system che sarà sviluppo dall’Ufficio europeo sulla proprietà intellettuale (Euipo).

Vino dentro alla Riforma: cosa cambia

Se il risvolto sul Prošek rappresenta già un primo vantaggio dell’aver inserito il vino dentro alla Riforma, non è di certo l’unico, come sottolinea Unione Italiana Vini che sin da subito aveva guidato il fronte “dentristi”, con una motivazione su tutte: evitare l’isolamento.

Il pericolo di tenere disancorato il vino dal sistema di protezione dei prodotti di qualità è stato scongiurato” è il commento a caldo del segretario generale Uiv Paolo Castellettie questa è la vittoria più importante ma non l’unica: la Riforma permetterà di fare passi avanti notevoli in materia di protezione delle denominazioni in ambito internazionale, di chiarimento delle regole produttive sui vini a Igt e di semplificazione delle procedure relative ai disciplinari”.

Tra le maggiori preoccupazioni paventate dallo “schieramento dei separatisti” (soprattutto di matrice francese) c’era “l’effetto salto nel buio” e l’eventualità che il vino perdesse i vantaggi del trovarsi dentro al Regolamento Ocm, fondi compresi. “Nessun timore in tal senso” spiega Uiv “sono stati trovati dei compromessi per lasciare alcune norme del settore vitivinicolo nel Regolamento Ocm. Relativamente ai fondi, è garantita la politica adottata fino ad ora, grazie al Regolamento del piano strategico della Pac. In più, ritentiamo che, trovando casa nelle Riforma Ig, il vino possa difendersi meglio dagli attacchi che il settore ha subito negli ultimi mesi relativamente alle sue presunte conseguenze sulla salute. Non solo. Quando si andrà a riformare la Promozione orizzontale, sarà più difficile che venga escluso, (rischio seriamente corso in seguito alla pubblicazione del Cancer Plan dello scorso anno; ndr) perché farà parte di un sistema unico e non sarà più isolato”.

I tempi e il vantaggio italiano

Se il voto in Comagri rappresenta un passaggio fondamentale, oltretutto dopo aver raggiunto un’inaspettata unanimità, l’iter non è ancora terminato. Ora si attende l’approvazione da parte della Plenaria per fine maggio, con l’obiettivo di avviare entro giugno le negoziazioni con il Consiglio, raggiungendo un accordo finale sotto la Presidenza di turno spagnola, nella seconda metà del 2023. L’Italia, però, ha un vantaggio da non sottovalutare: De Castro, in quanto relatore della Riforma, rappresenterà il Parlamento all’interno del Trilogo (Parlamento-Commissione-Consiglio), diventando un sicuro baluardo delle posizioni nazionali.

 

a cura di Loredana Sottile

L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 20 aprile 2023

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