ärzen, la birra che si beve appunto all'Oktoberfest. Una simpatica coincidenza, non trovate?
La vera fortuna di questo stile di birra, ciò che ha fatto sì che arrivasse fino ai giorni nostri senza grandi variazioni, è infatti il suo tradizionale utilizzo durante l'Oktoberfest. Una festa che nasce come una corsa di cavalli, ma che viene poi declinata nell'evento che tutti conosciamo perché in quel periodo dell'anno, fra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, si dava fondo alle scorte di Märzen per poi cominciare la produzione della birra nuova.
Come quasi tutte le tedesche la Märzen è una birra a bassa fermentazione, processo che comporta la trasformazione dello zucchero in alcol a una temperatura compresa, normalmente, fra i 4 e i 10°C. Quando non c'erano i condizionatori era necessario che questo processo avvenisse nei periodi più freddi dell'anno, in cui il clima rigido fosse costante. Marzo era l'ultimo mese in cui si potesse avere questa certezza.
Questa birra è leggermente più alcolica delle altre tedesche a bassa fermentazione, per essere conservata al meglio durante i mesi caldi. Il colore varia dal dorato all'ambrato ramato. L'aromaticità è spostata più verso il malto, anche tostato, che verso il luppolo, che in ogni caso cede un leggero gusto amaro in bocca.
E' probabile che tradizionalmente fosse leggermente più scura e corposa e che, quindi, col passare degli anni, si sia adeguata alle altre lager tedesche.
Oggi sono ancora molte le birre bavaresi che seguono questo stile. Fra i birrifici che le producono ricordiamo quelli che troverete all'Oktoberfest: Spaten (il primo a produrre una Märzen appositamente per quest'evento), Löwenbräu, Hacker-Pschorr, Augustiner (il più antico della Baviera), Hofbrau e Paulaner, che prende il nome da San Francesco di Paola, fondatore del monastero dove cominciò l'attività nel 1634.
Se però siete dei tipi molto tranquilli e non avete voglia di immergervi nel baccano dell'Oktoberfest, o magari ci siete già stati ma non volete in nessun caso rinunciare a una Märzen , perché non provare qualche esempio italiano? Infatti, anche i birrifici nostrani apprezzano questa birra bavarese, nascono così la Märzen di Grado Plato (Chieri, Torino), la Phönix di Maltovivo (Capriglia Irpina, Avellino) e la Marzen di Saint John's Bier. Dunque, SKOLL!
Caterina Pamphili
21 marzo 2012