Il Premio Masi del 2024 è dedicato alla bellezza: ecco tutti i vincitori

16 Set 2024, 18:56 | a cura di
Tra i premiati l'imprenditore triestino Riccardo Illy e la produttrice e donna del vino Donatella Cinelli Colombini. L'appuntamento con la firma della Botte di Amarone è per venerdì 25 ottobre a Gargagnago di Valpolicella

"Il circolo virtuoso della Bellezza" è il filo conduttore del 43esimo Premio Masi, l'iniziativa organizzata dalla Fondazione Masi dal 1981 che quest'anno ha scelto di sottolineare la ricerca dell’armonia e dell’umanesimo come contrappunto alla asettica forma della specializzazione e settorializzazione estreme, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. Diverse le sezioni assegnate: il Premio Civiltà Veneta va all’imprenditore triestino Riccardo Illy, allo scultore vicentino Arcangelo Sassolino e all’attivista ambientalista e scrittrice Sara Segantin, originaria della provincia di Trento. Il Premio internazionale Civiltà del vino va a Donatella Cinelli Colombini, produttrice toscana e pioniera nel promuovere movimenti culturali vitivinicoli. Il Grosso d'Oro Veneziano è conferito all'Opera Don Calabria, una multinazionale del bene nata a Verona, oggi attiva nei 5 continenti. L'appuntamento è per venerdì 25 ottobre, dopo la firma sulla Botte di Amarone, che è il simbolo del premio, presso le storiche cantine Masi, la cerimonia continuerà nel nuovo complesso polifunzionale Monteleone21, a Gargagnago di Valpolicella, dove ci sarà un momento di riflessione e confronto tra i premiati.

Le motivazioni del premio

«Celebriamo quest’anno coloro che contribuiscono a costruire un circolo virtuoso, dove armonia, sostenibilità e bellezza, in Veneto e nel Mondo, diventano strumento di ispirazione e miglioramento per tutte le generazioni«, ha dichiarato la presidente della Fondazione Masi, Isabella Bossi Fedrigotti. Per il vicepresidente della Fondazione e presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini, il circolo virtuoso della bellezza «ci porta a valutare la fruizione del bello come spinta ad avere cura dei valori e dei beni comuni. La vite e il vino declinano questo concetto al meglio attraverso l’armonia, la bellezza dei paesaggi viticoli e l’appagamento estetico e sensoriale del prodotto. Il premio internazionale a Donatella Cinelli Colombini riconosce la sua pluriennale attività di produttrice e la sua sensibilità femminile a favore dell’ambiente e del vino».

Riccardo Illy (Premio Civiltà Veneta)

«In riconoscimento del suo apporto all’eccellenza del prodotto Illy e alla rinomanza globale del marchio nel binomio Buono e Bello. Il suo straordinario impegno e la sua visione imprenditoriale etica e culturale si manifestano nel Polo del Gusto e nella Illy Art Collection dove bellezza, sostenibilità e qualità si intrecciano armoniosamente».

Arcangelo Sassolino (Premio Civiltà Veneta)

«In riconoscimento della sua ricerca e della conseguente opera legata a filo doppio al Bello artistico espresso dalla materia e i suoi fenomeni, dalle meccaniche e tecnologie. La sua arte, che guarda al futuro, trasforma la cultura in un campo di intensa e continua riflessione».

Sara Segantin (Premio Civiltà Veneta)

«Per l’impegno, le pubblicazioni e le collaborazioni che collocano lei e la sua opera in una dimensione di incanto per il Bello e il Buono della natura, con attenzione alla sostenibilità e alla giustizia climatica necessaria alla sua conservazione. Una raffinata sensibilità le consente di percepire non solo la Bellezza ma anche la fragilità del mondo e le sue ripercussioni sull’umanità».

Donatella Cinelli Colombini (Premio Civiltà del Vino)

«Per la sua opera di produttrice, promotrice e divulgatrice della vite e del vino attraverso la valorizzazione dell’estetica del paesaggio e per essere figura di primo piano dell’enoturismo attraverso iniziative come il Movimento del Turismo del Vino e Cantine Aperte. E ancora, per l’appassionato impegno nell’Associazione Donne del Vino e, in coerenza, per l’organizzazione di una ‘azienda tutta al femminile’ nel Casato Prime Donne a Montalcino».

Opera Don Calabria (Grosso d'Oro Veneziano)

«Portatrice dei valori di semplicità e del carisma del Santo fondatore, si esprime con grande sensibilità nelle sue iniziative sociali e umanitarie, sanitarie e pastorali con particolare riguardo all’emarginazione, al disagio e alla salute del corpo e dello spirito. Trasforma il dolore in speranza e dignità e rende tangibile la bellezza della solidarietà con l’impegno per il bene comune; può essere pertanto definita una 'multinazionale del Bene', presente com’è nei cinque continenti dove parla italiano e rappresenta un orgoglio veronese e nazionale».

 

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