sti pochi numeri per dare l'idea della crescita del settore. Il premio più ambito, il Birrificio dell'anno, è tornato al Birrificio Italiano di Lurago Marinone (CO) dopo aver fatto per qualche anno il giro fra Piemonte ed Emilia Romagna.
L'altra questione calda riguarda le new entry che si sono aggiudicate la medaglia d'oro nelle diverse categorie. Prima classificata fra le chiare a basso grado alcolico e di ispirazione tedesca la Slurp del sorA'laMA. «Sulla Slurp abbiamo sempre puntato molto» afferma il birraio Lorenzo Turco, «questo premio conferma che non ci siamo sbagliati e che stiamo lavorando nel modo giusto. Siamo contenti sia per noi che per i nostri clienti che hanno sempre creduto nel nostro lavoro e nelle nostre birre. Oltre che nel nostro locale, è possibile assaggiare i nostri prodotti in altre birrerie, quasi tutte in Piemonte, almeno per ora». Ma com'è questa Slurp che ha sbaragliato molti nomi noti e pluripremiati? «È una lager, quindi prodotta con la bassa fermentazione, di ispirazione tedesca, abbastanza amara ed equilibrata. Una birra molto facile da bere e, per questo, difficile da fare bene».
Anche in altre categorie si sono fatte valere realtà nuove o mai salite sul podio di Birra dell'anno. Qualche esempio? La Due cilindri del Birrificio del Forte (nato solo nel 2010) si è aggiudicata l'argento con la sua porter, mentre La 68 del neonato birrificio Math è arrivata al terzo posto fra le birre chiare di ispirazione belga. Come in anni passati, queste classifiche sono una bella vetrina per tutti coloro che lavorano bene, oltre che uno modo per spronare tutti, famosi e non, a fare sempre meglio.
28/02/2012
Caterina Pamphili