Il governo neozelandese investe sul futuro della viticoltura. E ammicca alla Cina

16 Ott 2024, 15:52 | a cura di
La Nuova Zelanda investe 5,6 milioni di dollari per migliorare le rese dei vigneti. Tra i mercati target adesso c'è quello cinese, dove è in crescita l'interesse per i vin i bianchi

La Nuova Zelanda ha sempre cercato di restare un passo avanti, soprattutto quando si parla di tecniche agricole. Negli ultimi decenni poi, ha saputo affermarsi nella viticoltura mondiale, grazie alla sua pionieristica agricoltura sostenibile. Ora, il governo neozelandese si prepara a raccogliere i frutti di un investimento durato sette anni nella viticoltura con il lancio del programma Next Generation Viticulture Programme. L'obiettivo? Incrementare la redditività dell'industria vinicola. Se da un lato il governo si concentra sull’innovazione interna, anche le esportazioni di vino neozelandese stanno cercando di bilanciare l’instabilità del mercato globale.

Cresce la redditività dell’industria vinicola in Nuova Zelanda

Un nuovo programma sostenuto da un investimento annuale di 5,6 milioni di dollari neozelandesi (circa 3 milioni di euro), punta a migliorare le rese dei vigneti attraverso tecniche innovative di gestione della vite, in modo da massimizzare l’esposizione solare delle piante. Entro il 2045, ogni ettaro di vigneto dovrebbe aumentare la propria redditività di circa 22.060 dollari neozelandesi (circa 12mila euro), generando un totale di 295 milioni di dollari neozelandesi (circa 170 milioni euro) per l’intero settore. Sette vigneti pilota sono già stati selezionati per testare queste nuove pratiche, in vista di un lancio nazionale più ampio.

L’espansione nel mercato cinese

Con l'aumento dell'interesse da parte della Cina per i vini bianchi poi, la Nuova Zelanda e il suo Sauvignon Blanc non hanno potuto che beneficiare di questo cambio di rotta. Il rapporto annuale della New Zealand Winegrowers Association per l’anno 2024 evidenzia un calo significativo delle esportazioni complessive, con una riduzione del 12,54 per cento in volume e del 12,27 per cento in valore. Questo è in gran parte attribuibile alla recessione negli Stati Uniti, che rimane il principale mercato estero per il vino neozelandese. Tuttavia, c’è un punto luminoso: la Cina. Nonostante la crescita globale rallentata, il mercato cinese ha registrato un aumento del 5,2 per cento in valore e dello 0,69 per cento in volume. Anche se modesti, questi dati dimostrano che i vini neozelandesi, in particolare i bianchi, stanno guadagnando terreno nel Paese asiatico.

Con 2,25 milioni di litri di vino bianco esportati, la Cina rappresenta un mercato in crescita per i prodotti premium. Il prezzo medio per litro di vino bianco neozelandese venduto in Cina è infatti di 12,88 dollari neozelandesi (circa 7 euro), quasi il doppio di quello nel Regno Unito, che è il secondo mercato più grande per la Nuova Zelanda. A guidare questa crescita c'è Cloudy Bay (ne avevamo parlato qui), il famoso marchio di Lvmh, che ha consolidato la propria posizione come il vino bianco neozelandese più venduto in Cina. Con un prezzo di vendita ufficiale che supera i 326 Rmb (circa 45 euro), Cloudy Bay ha contribuito ad aumentare la percezione del vino bianco neozelandese come prodotto di lusso. Questo, a sua volta, ha incentivato altri produttori a posizionarsi in fascia alta, migliorando la redditività complessiva del settore in Cina.

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