Quale รจ stato lโelemento di rottura piรน forte del sistema enologico italiano nellโultimi decennio? Chi ha messo al centro dellโagenda il tema ambientale, lโaccento sullโapporto alimentare del vino? Da dove รจ partita la richiesta a un approccio piรน immediato e meno ingessato al vino? Ci pensavamo mentre giravamo tra i banchi di Vignaioli Naturali, manifestazione organizzata a Roma da Tiziano Gallo. La prima volta era il 2009. Cโรจ chi tira fuori un Montepulciano dellโ83, chi nasconde sottobanco campioni di botte, etichette disegnate alla buona, vignaioli alle prime uscite. Un mondo di artigiani. Riprendiamo i nostri appunti, li ripuliamo ed eccoli qui.
Bottiglie da vuotare in meno di 5 minuti
Schioppettino 2012 - Marco Sara
Un vino divertente. Divertente proprio perchรฉ funziona come un sorriso: rende piรน leggero, se vuoi piรน spensierato, chi lo beve. Colore particolarmente scarico, sorso agile, timbro speziato delicato e beva centratissima. Tutto semplice, lineare e ben fatto.
Il Cinque 2012 - Podere Le Boncie
Anche qui la scelta cade sul secondo di casa Morganti, sangiovese con saldo di mammolo e colorino. Carattere autunnale, frutto scuro ma anche una vivacitร notevole. Uno di quei rossi che vorresti trovare in unโosteria, un poโ rustico, con tannini che si fanno sentire e aciditร scalciante. Non รจ ancora arrivato il primo piatto e mezza bottiglia รจ giร andata per comprendere il vino.
Montepulciano Cerasuolo Le Cince 2012 - De Fermo
Che bel bere. Un rosato che ha ritmo e tensione, la fragranza di un chicco di melograno appena colto, il tocco floreale, ma anche un palato ricco di sapore. Poi, lโallungo finale: mette in mostra un riflesso di razza. Goloso, gastronomico. Tra i migliori rosati assaggiati negli ultimi anni.
Conservare in luogo fresco e asciutto
Emidio Pepe - Trebbiano dโAbruzzo 2010
Nervoso. Il Trebbiano 2010 di Emidio Pepe รจ un vino dallโenergia travolgente. Ha spinta, sapore, toni di polvere da sparo, poi ancora iodati, ma soprattutto quel cambio di passo al palato che viene voglia di seguire e rinseguire ripetendo lโassaggio. Oltre allo sprint unโampiezza aromatica straordinaria. Di lunga, lunga vita.
Ar.Pe.Pe - Valtellina Sup. Sassella Ultimi Raggi 2006
Il Rosso di Valtellina 2011 sarebbe andato di diritto nella nostra prima classificazione: bevibilitร mostruosa e anche pericolsa. Abbiamo avuto la forza di andare oltre. I vigneti sono i piรน alti di casa Pellizzati, quota 600, questo รจ lโunico vino con parziale appassimento su pianta. Cโรจ tecnica e precisione, ha concentrazione ma anche tanto slancio e naturalezza al sorso. E quel fondo di erbe secche amare che ci accompagna lungo tutto il sorso. Bissiamo.
Pinot Nero 2009 - Dalzocchio
Un Pinot Nero molto originale, con un profilo che unisce tensione gustativa, ma anche pienezza, un frutto avvolgente e sfondo di erbe aromatiche. Lungo e reattivo, sul finale le labbra sanno di sale. Incantevole. A primo impatto sembra invece meno riuscita la versione 2010, piรน esile e con tannini un filo verdi.
Surprise, surprise
La Desirรฉe 2008 Renaud Guettier (Domaine La Grapperie)
Loira. Alla cieca avremmo detto Jura. Parliamo di uno Chenin Blanc, di stile ossidativo, che matura per ben cinque anni sui propri lieviti in barrique esauste. Lโattacco non รจ facile, con note lattiche piuttosto marcate che poi evolvono verso toni di frutta candita e ancora sensazioni iodate. Al sorso dร lโidea di un vino tridimensionale, ogni goccia regala tantissimo sapore ed energia: un vino travolgente. Sogniamo il gorgonzola al cucchiaio di Valzana qualche metro piรน in lร nella sala. Lo raggiungiamo e poi, sรฌ, siamo felici.
Limen 2008 - Giuliano Micheletti
Ecco il Riesling Renano di Giuliano Micheletti, simpatico vitivinicoltore biodinamico con un vigneto sulla collina di Trento e uno a Drena, verso il Garda. Per un totale di ben 3 ettari vitati. Il suo Riesling Renano 2008 โ primo imbottigliamento nel 2006 โ รจ in forma smagliante: aciditร schioccante per un vino solido e delicatamente agrumato. Viene davvero voglia di portarlo in tavola.
Fontorfio - Pecorino Cossineo 2011 e Rosato 2012
ร il nostro esordio con questa piccola cantina di Cossignano (Ascoli Piceno) fondata nel 2005. Solo due ettari; ciรฒ che ci ha colpito in particolare รจ la politica dei prezzi onestissima apportata a una batteria di buon livello. Gradevole e saporito il Pecorino Cossineo 2011, e poi un delizioso Rosato 2012, montepulciano e sangiovese, dal colore particolarmente tenue: ha una sapiditร e una tensione davvero non comune. Appena 600 bottiglie prodotte.
Random
Abbiamo annotato una sfilza di metodo classico di carattere firmati Casa Caterina (in particolare il Brut 2001 da uve pinot nero), le conferme di Bonaccorsi, Bonavita e un Faro 2011 che potrebbe essere usato come GPS per chi volesse recarsi in loco. Poi, la progressione infinita della Ribolla Gialla 2008 di Franco Terpin e il Rosato 2010 di Massavecchia che spiazza. Merita qualche minuto di attesa nel bicchiere: ha un doppio volto, naso reticente e bocca davvero succosa e vitale. Cโรจ chi poi sembra inarrivabile nella sua tipologia, parliamo di Beaufort e il suo Demi-Sec.
a cura di Lorenzo Ruggeri