Lo abbiamo giร detto, ma era ben chiaro da mesi: l'annata 2014 sarร ricordata come una delle piรน difficili degli ultimi anni con calo notevole della quantitร . Ma per chi parlava addirittura di vendemmia a rischio per il settore biologico c'รจ una notizia: non รจ cosรฌ. E forse, mai come quest'anno, il settore potrร prendersi una sua rivincita sulla produzione convenzionale. Attenzione, ciรฒ non significa che sui vigneti bio non siano transitate le nuvole che quest'anno hanno fatto preoccupare non poco i viticoltori italiani, nรฉ tanto meno che le uve biologiche adesso trabocchino dalle piante e dalle cassette. Ma probabilmente l'attenzione ai vigneti, alla natura e ai suoi cicli, quest'anno un po' per tutti, bio e non, รจ stata l'unica via possibile da seguire, per portare a casa dei buoni risultati nonostante โ รจ il caso di dirlo โ il bello e cattivo tempo che il meteo si รจ divertito a fare.
Del resto il bio รจ destinato ad assumere un ruolo sempre maggiore. โNei prossimi sette anni il comparto biologico potrร contare su 1,5 miliardi di euro dei Piani di Sviluppo rurale della Nuova Politica agricola comuneโ. Lo ha annunciato il Ministro all'agricoltura Maurizio Martina pochi giorni fa, intervenendo all'Ottavo Congresso Europeo del Biologico a Bari. Tuttavia una delle prioritร che il settore chiede, al di lร dei soldi, รจ una maggiore valorizzazione soprattutto all'estero. Che passa anche e soprattutto attraverso l'accordo di equivalenza con gli Usa. Considerato, infatti, che il biologico italiano nella discussione europea sul vino ha dovuto cedere alle richieste dei Paesi del Nord, soprattutto sul limite di solforosa utilizzata (i nostri produttori ne usano molto meno), ne รจ conseguito che la distanza col regolamento americano si รจ molto allungata. โAllo stato attualeโ spiega Silvano Brescianini di Barone Pizzini โnonostante gli Usa siano il Paese di riferimento per il nostro export, non ci รจ possibile esportare il nostro vino come biologico, al contrario di tutti gli altri prodotti agricoli riconosciuti come tali. E questo ci penalizza non pocoโ.
Per quanto riguarda l'annata 2014, ecco una panoramica da Nord a Sud per capire che tempo fa sui vigneti biologici. La sensazione รจ di trovarci di fronte a una situazione, se non idilliaca, quanto meno sotto controllo. โLa nostra filosofia รจ quella di prevenire al di lร dell'annata in corsoโ dice Silvano Brescianini, direttore generale di Barone Pizzini (47 ettari vitati per 375 mila bottiglie), la prima azienda in Franciacorta ad aver introdotto il biologico e vincitore del Primio Viticoltura Sostenibile nella guidaVini d'Italia 2015 del Gambero Rosso . โA vendemmia quasi finitaโ continuaโpossiamo dire che non รจ andata male. Ricordo annate peggiori, come a esempio due anni fa quando il nemico si chiamava cicalina. Quest'anno, รจ vero, abbiamo dovuto fare piรน trattamenti - una quindicina in tutto โ di rame per la peronospera e di zolfo per l'oidio. Tuttavia i risultati ci sono, merito anche di una partenza abbondanteโ. Ma oltre ai trattamenti consentiti, quali sono gli altri interventi da fare in annate, poco felici, come questa? โDefogliatura a luglio per contrastare l'umiditร โ risponde Brescianini โe un'accurata selezione prevendemmiale a settembre, che significa raccogliere e poi scegliere. Tutte cose che, ovviamente, richiedono un maggiore investimento in manodopera e denaro, ma non prevediamo per questo un notevole aumento dei prezzi, in fondo nel settore bio รจ una realtร a cui siamo abituatiโ. Anche chi ha esperienza in entrambi i regimi non puรฒ che annotare punti a favore del biologico, come Davide Ferrarese, agronomo del Consorzio del Gavi Docg (200 soci per 1.500 ettari vitati) dove un 10% del comprensorio รจ vocato al bio: โIn un'annata come questa ha avuto successo chi ha usato lo zolfo e il rame: sicuramente per il settore bio ha significato fare piรน trattamenti, ma si son riuscite a prevenire tutta una serie di situazioniโ. Ricordiamo, infatti, che nel settore biologico, come spesso erroneamente si crede, non รจ escluso l'utilizzo di alcune sostanze chimiche, quali zolfo e rame appunto, a patto che rimangano sotto certo soglie. Per la precisione il regolamento europeo permette l'utilizzo di 30 kg/ha di rame metallo sulla media di 6 anni, pari ad una media di 5kg/ha l'anno. Quindi chi quest'anno รจ dovuto correre ai ripari, sa giร che nei prossimi anni dovrร cercare di non superare la soglia, altrimenti addio certificazione.
Spingendoci piรน a Sud la situazione non cambia poi molto. In Puglia abbiamo chiesto a Giuseppe Palumbo ad di Tormaresca (gruppo Antinori, 348 ettari vitati per 3 milioni di bottiglie) di raccontarci la propria esperienza: โUn'annata cosรฌ francamente non la ricordo da 40 anni a questa parte. Il segreto per uscirne bene รจ stata la tempestivitร . Cosa che per fortuna nel biologico siamo abituati a fare. Poi non nego qualche trattamento in piรน di zolfo e rame rispetto agli anni precedenti, ma sempre sotto il limite consentito. Risultato? Nei nostri vigneti abbiamo appena finito con i bianchi, con una vendemmia piรน che soddisfacente: anzi questo tempo piรน fresco ha dato alle uve un'aciditร sostenuta. I rossi non dovrebbero dare particolari problemi, ma dobbiamo aspettare di vedere come andrร con l'Aglianico, con cui inizieremo a ottobre. Le previsioni sono di un -20% rispetto allo scorso anno. Ma la qualitร รจ buona e siamo contenti cosรฌ. Il tutto รจ probabile si tradurrร in un mercato piรน tonico in termini di prezzi: come per il convenzionale, รจ l'effetto di una vendemmia sotto la mediaโ.
Ma vediamo cosa ne pensa un'azienda che puรฒ vantare una panoramica trasversale su tutto lo Stivale: Arcipelago Muratori con le sue quattro tenute (Villa Crespia in Franciacorta, Rubbia al Colle a Suvereto, Oppida Aminea nel Sannio e Giardini Arimei a Ischia, per un totale di 600 mila bottiglie) e con il suo approccio simbiotico esteso a 40 ettari dell'azienda e a varie etichette dalle diverse tenute: niente trattamenti nรฉ organici nรฉ di sintesi, se non quelli con carbonato di potassio per inspessire la buccia delle uve, nessuna aggiunta di chiarificanti o altri additivi, sfogliatura e uso di microorganismi sia nel terreno sia sulle foglie a partire giร dal mese di ottobre. Solo per citare alcuni degli interventi che la filosofia simbiotica prevede.
โChi fa biologico, simbiotico, biodinamico o come lo si vuole chiamareโ spiega al Gambero Rosso l'enologo Francesco Iaconoรรรย โinsomma chi lavora nella naturalitร , cerca di adeguarsi all'ambiente e alle circostanze senza richiedere alla pianta piรน di quello che puรฒ dare, in modo da portarla ad una condizione di equilibrio rispetto all'ambiente. Ciรฒ significa che chi quest'anno ha usato questa filosofia con molta probabilitร avrร una buona annata. Si consideri che, a mio avviso, il vero problema non รจ stato nรฉ l'oidio, nรฉ la peronospera che al massimo porterebbero a un calo di quantitร , ma la botrite che normalmente porta al marciume dell'acino, incidendo sulla qualitร . Nel biologico, quello equilibrato come lo intendo io, le condizioni delle uve non favoriscono la muffa, grazie a vari fattori, tra cui una buccia piรน spessa e l'equilibrio di cui sopra. Quindi chi ha osservato questo principio, non solo non dovrebbe aver avuto troppi problemi, ma potrebbe addirittura avere condizioni migliorative rispetto agli altri anniโ. Fatta questa premessa generale, com'รจ andata nello specifico la vendemmia di Arcipelago Muratori, con una carrellata da Nord a Sud? โNel nostro casoโ continua Iaconoโposso affermare che non abbiamo peggioramenti nรฉ in quantitร nรฉ in qualitร , anzi in Franciacorta dove la fioritura era stata anticipata e la raccolta posticipata e dove agosto รจ stato terribile, dovremmo averla spuntata con +10% o +15%, in controtendenza rispetto alla media. A Suvereto la vendemmia รจ ancora in corso ma siamo su circa un +10%. Perderemo invece quantitร in Campania -20%, perchรฉ giร dal germogliamento le piante hanno mostrato di non poter andare oltre certe prestazioni e in questi casi meglio non spingere troppo. In generale, comunque, non abbiamo dovuto eliminare uve in corso d'opera: il vigneto ha dato ciรฒ che ha potuto, ma in condizioni qualitativamente elevateโ.
Spostandoci sul fronte biodinamico, l'umore resta alto. โChe sia stata un'annata difficile รจ innegabileโ dice Saverio Petrilliรรรย enologo di Tenuta di Valgiano, Lucca (21 ettari per 70 mila bottiglie) โma sono fiducioso: l'uva si presenta dura e ancora poco matura, ma polposa con aromi intensi. Certo la gradazione alcolica non sarร altissima, ma son curioso di vedere i risultati. Alla base c'รจ un lavoro a ritmo serrato che si รจ concentrato soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando cioรจ di solito siamo fermi ad aspettare i risultati del lavoro precedente. In particolare abbiamo intensificato l'utilizzo del composto 501 e siamo intervenuti anche con latte, zolfo e valeriana. Valeriana, avete sentito beneโ sorride Petrilliโche prepara la pianta agli altri trattamenti, grazie ai suoi effetti calmantiโ. Che se non dovessero funzionare sulla vigna, da quanto sembra, funzionano sicuramente sui vignaioli. Prevedibili battute a parte, Petrilli tenta un pronostico: โRicordo l'annata 2002: un disastro dal punto di vista meteo che ci ha regalato, almeno a noi che stavamo iniziando col biodinamico, i migliori vini che ricordiamo. Non seguo molto le costellazioni, ma caso vuole che quest'anno siano nella stessa posizione di allora. Chissร ...โ. Ultima nota di incoraggiamento per il settore โnaturaleโ, viene da uno dei guru della biodinamica, Alex Podolinsky il quale - ci dicono dalla Tenuta di Valgiano - dopo aver fatto un giro d'Europa per osservare la vendemmia bio, tornato in Italia ha esclamato un convinto โthe best farmers are in Italyโ. E se lo dice lui...
a cura di Loredana Sottile
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 18 settembre
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