Il Consorzio Montefalco gioca la carta del Trebbiano Spoletino. Lโidea รจ quella di allargare a tutto il territorio della Doc Montefalco lโarea di produzione di Spoleto, dando la possibilitร quindi a tanti produttori di produrlo e scriverlo tranquillamente in etichetta (fino ad ora non si poteva). ยซNelle prossime settimane presenteremo la domanda al Ministero โ ci dice Paolo Bartoloni, attuale presidente del Consorzio Montefalco โ e da lรฌ partirร lโiter burocratico che avrร tempi lunghi, diversi anni, ma la strada che si vuole perseguire รจ quella. Lโobiettivo รจ arrivare a 500mila bottiglie di Spoleto Trebbiano Spoletino e ciรฒ accadrร grazie alla produzione attuale (circa 225mila bottiglie attualmente prodotte) che si sommerร a quella di tutti i produttori di Montefalco (circa 115mila bottiglie)ยป.
La scommessa sul Trebbiano Spoletino
Un segnale importante in una regione vinicola legata soprattutto alle varietร rosse. Ricordiamo che parliamo ancora diย numeri bassi rispetto alla produzione totale. Ad oggi la produzione di bianchi del territorio prevede circa mezzo milione di bottiglie divise tra Montefalco Grechetto (300mila bottiglie) e Montefalco Bianco (115mila).ย Da circa 15 anni a questa parte si รจ scoperto che il Trebbiano Spoletino, vitigno autoctono del sud della Regione, puรฒ dare tante soddisfazioni se allevato a dovere e se vinificato con cura. Da qui l'allargamento della zona di produzione e la tutela che รจ stata affidata al Consorzio Montefalco.
Questo, tuttavia, non vuole essere un modo per rinnegare la tradizione rossista del territorio. ยซPer noi non cโรจ nessuna idea di rubare spazio ai rossi - chiarisce Bartoloni - non solo per il lavoro che si รจ fatto sulla valorizzazione di sagrantino e sangiovese e di altre uve da sempre coltivate nel nostro territorio, ma soprattutto perchรฉ alcuni vini (vedi il Montefalco Rosso; ndr) godono di un successo commerciale senza precedenti. Con la valorizzazione del Trebbiano Spoletino, la Doc Montefalco Bianco verrร fortemente ridimensionata, ma รจ giusto mettere in risalto la meno nota Doc Spoleto, la vera casa del Trebbiano Spoletinoยป.
Verso un Consorzio unico regionale?
Sul fronte rossista sembra sempre piรน definita la strada del Sagrantino, ormai delineato verso uno stile giocato su meno estrazione e struttura e quindi piรน bevibilitร , nonostante lโimpronta tannica importante. Poi cโรจ il Montefalco Rosso, non un fratello minore del Sagrantino, ma un vino totalmente diverso, dove il sangiovese รจ protagonista per almeno il 60% (fino ad un massimo dellโ80%): freschezza e agilitร sono le sue principali caratteristiche e non รจ un caso che la produzione si attesti sui 2 milioni e mezzo di bottiglie (di 4 milioni totali di rosso) e non senta minimamente le attuali contrazioni di mercato. Possiamo dire, concludendo, che Montefalco ci sembra davvero un territorio in salute, molto unito anche grazie al lavoro del Consorzio, che sta riuscendo a compiere le mosse giuste e a trainare una regione intera. Non a caso cโรจ giร qualcuno che inizia a parlare di Consorzio unico regionale. Con capofila, manco a dirlo, Montefalco.