"La Moncaro può ancora salvarsi se i nuovi dirigenti si faranno da parte". Parla l'ex presidente Doriano Marchetti

11 Lug 2024, 18:00 | a cura di
Estromesso lo scorso 27 febbraio dal Cda, l'ex dirigente della cooperativa marchigiana rimanda al mittente tutte le accuse che gli sono state mosse: "Contro di me solo falsità. I debiti? Come scoprire l'acqua calda"

Botta e risposta a suon di conferenze stampa tra i nuovi e gli ex vertici della cooperativa marchigiana Terre Cortesi- Moncaro. Dopo l’infuocata assemblea dello scorso 9 luglio (finita nuovamente con l’intervento delle forze dell’ordine), l’ex presidente Doriano Marchetti ha convocato per oggi una conferenza stampa nell'agriturismo Cadabò di Monecarotto per poter rispondere delle accuse che gli sono state mosse. Immediata la risposta dell'attuale presidente, Donatella Manetti, che ha convocato i giornalisti per le 10.30 dello stesso giorno nella Cantina di Montecarrotto per parlare del futuro di Moncaro. In questa intervista esclusiva al settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso, Marchetti risponde punto su punto alle affermazioni di Manetti che, nell’intervista della scorsa settimana, aveva attributo tutte le colpe della situazione attuale all’ex gestione.

Partiamo proprio dall’ultima assemblea del Cda, a cui si è presentato nonostante non fosse una presenza gradita… 

Non solo io. Il Cda ha escluso 160 soci (che durante l'assemblea sono rimasti fuori dalla cantina; ndr), in quanto estromessi dalla qualifica di soci, violando in questo modo lo statuto. Altra cosa molto strana per un’assemblea cooperativa: la presidente ha invitato le forze dell'ordine. Per quanto riguarda i contenuti, abbiamo assistito da parte sua ad un vero show con pesanti accuse nei miei confronti.

Che genere di accuse?

La prima è che avrei gestito la cooperativa senza mettere a conoscenza gli altri. Falsità inaudita, visto che posso mostrare tutte le delibere delle decisioni prese dai precedenti consigli di amministrazione.

È riuscito ad intervenire per difendersi?

Ho provato. Ma la presidente era accompagnata anche dal suo legale e non ha lasciato parlare nessuno. La sua intenzione era solo quella di dare delle comunicazioni e buttare fumo negli occhi dell’assemblea.

L’altra accusa che gli è stata mossa, nell’intervista rilasciata da Manetti al Gambero Rosso, riguarda una situazione poco chiara in termini di bilancio: zone d’ombra le ha chiamate. La Moncaro era davvero così indebitata?

Il problema dei debiti è la scoperta dell’acqua calda: si trova tutto nero su bianco nei bilanci approvati. Per altro la presidente Manetti era nel consiglio di amministrazione dal 2011, per cui non poteva non esserne a conoscenza. Moncaro, tuttavia, riusciva a sostenere quell’andamento grazie al fatturato e alla chiusura dei nuovi contratti con la distribuzione. Il sistema reggeva perché era collaudato: si stava in tensione in alcuni momenti per dare valore al prodotto e continuità al lavoro. La nuova gestione, invece, in quattro mesi, è riuscita a distruggere tutto l’equilibrio.

Di che debiti parliamo in termini di valore?

L’indebitamento finanziario netto era, al 2023, di 20 milioni di euro su un patrimonio netto di 27 milioni, con un ebitda in aumento. Era una situazione che si ripeteva simile a cinque o sei anni fa. Col fatturato, poi, si stava galla e questo consentiva di pagare dipendenti e fornitori.

Per cui se le cose fossero rimaste com’erano, la Moncaro non avrebbe avuto i problemi a cui sta andando incontro negli ultimi mesi?

Avevamo un mercato solido e contratti che avrebbero incrementato ulteriormente il fatturato. Ma di questo non mi hanno neppure fatto parlare nell’assemblea dello scorso 27 febbraio, quando sono stato fatto fuori.

Come mai, a poco a poco, i dipendenti hanno iniziato ad andar via? O son stati cacciati?

L’unico licenziato sono stato io, perché ritenevano che non dovessi prendere compensi da presidente e allo stesso tempo da dipendente. Gli altri, invece, si son licenziati per giusta causa, perché non gli sono stati pagati né la tredicesima e, da quanto mi risulta, nemmeno gli stipendi di maggio e giugno.

La presidente Manetti ha parlato di troppi privilegi e benefit che erano stati accordati ai dipendenti…

È semplicemente il mercato del lavoro. I dipendenti avevano avuto qualche ad personam in accordo con i sindacati perché ritenevamo che la professionalità e la dedizione andassero premiate.

Cosa è successo con Moderna, il braccio agricolo e produttivo di Moncaro?

A gennaio, Moncaro ha deciso di interrompere i rapporti. Decisione folle con cui sono andato in contrasto perché significava perdere la stabilità e compromettere la disponibilità di prodotto.

Ma tolta la produzione di Moderna, gli altri conferitori stanno continuando a lavorare con Moncaro?

Quel che so per certo è che si è rotto un rapporto di fiducia, quindi qualche difficoltà con il conferimento senz’altro ci sarà.

Ma è vero, come lascia intendere la presidente Manetti, che ci sarebbe lei dietro ad altre società per prendere clientela e fare un danno alla Moncaro…

Questa è un’infamia. Io non lavoro con altre cooperative contro Moncaro e non ho intenzione di farlo. Per altro, è normale che se non fornisci più vino i clienti devono cercalo da altre parti. La lista delle falsità dette contro di me è lunga: si figuri che si sono inventati anche una casa acquistata in Cina da Moncaro. E anche questo sarà oggetto di querela.

A proposito di acquisti, ci tolga una curiosità: ma Villa Medoro è, poi, stata acquistata o no? La presidente Manetti ha detto che quei fondi non sono stati usati per l’acquisizione ….

Moncaro ha dato 6 milioni di euro, rispetto agli 8,7 milioni indicati inizialmente. Questo perché si trattava di un valore non definitivo, soggetto a perizia di stima che doveva essere avviata dalla stessa proprietaria, Federica Morricone. Cosa che non ha più fatto, nonostante le sollecitazioni. Oltretutto, mi permetto di dire, che la signora Morricone ha un conflitto di interessi abnorme (qui le sue dichiarazioni; ndr), visto che oggi siede nel comitato esecutivo della Moncaro.

Come considera gli attuali dirigenti della Moncaro?

Poco credibili. Hanno litigato con tutti: fornitori, clienti, dipendenti, consulenti. Per altro compiendo atti illegittimi. Se il progetto è far precipitare Moncaro e poi venderla per quattro soldi, allora sono sulla strada giusta. Ma io credo che i consiglieri che hanno perpetrato questa cosa ne pagheranno le conseguenze a lungo, in termini di rapporto con il territorio. Non c’era motivo che si arrivasse a questa situazione.

Verdicchio Jesi - Vigneto Verdicchio

Quindi il futuro della Moncaro è segnato? Tra l’altro pare ci sia anche un’istanza di fallimento da parte di un creditore emiliano …

Io credo che, nonostante tutto, c’è ancora un modo per salvare la Moncaro e non farla finire in default. Ma per riuscirci gli attuali dirigenti dovrebbero avere la dignità di farsi da parte, visto che hanno creato danni notevolissimi, e lasciare spazio ad altri con una maggiore credibilità.

Tornerebbe in gioco anche lei, in quel caso?

No, non parlo di me. Io ormai sono fuori. Anzi sto calcolando quanto mi manca alla pensione.

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