Oltre 28 milioni di bottiglie che corrispondono a un giro d’affari di oltre 182 milioni di euro, con il 70% della produzione che prende le vie dei mercati stranieri. Sono le incredibili cifre del Primitivo di Manduria, vino mediterraneo che anno dopo anno consolida il suo ruolo di grande rosso del Meridione del nostro Paese.
Primitivo di Manduria. Analisi di un territorio
Il Primitivo di Manduria nasce in un territorio tra terra e mare, scandito dai muretti a secco, costruiti e mantenuti con pazienza certosina, che limitano migliaia di appezzamenti curati con passione e pazienza centenaria: distese di vigneti, in gran parte ad alberello, arrivano a lambire il mare e si alternano con gli ulivi, le masserie, i palazzi e le chiese. Questo è il luogo d'elezione del Primitivo, il vitigno che, come anticipa il nome, matura prematuramente e viene vendemmiato già a fine agosto, che nasce e prospera in un’area geografica con un’impronta culturale e folkloristica ben definita che da Taranto percorre strade a sud-est. L’area del primitivo ha il suo culmine a Manduria, ma sono 18 comuni nelle province di Taranto e Brindisi che producono la grande Dop che può contare attualmente su 5.000 ettari vitati, un territorio che a volte si presenta con terre rosse per la presenza di scheletro ferroso, con emergenze calcaree legate al sottosuolo, e che diventano più sciolte - praticamente sabbiose - nelle contrade più vicine al mare.
Primitivo di Manduria: la degustazione all'Osteria del Treno di Milano
Potrete scoprire tutto questo il prossimo 6 dicembre a Milano, presso l'Osteria del Treno, nel Wine Tasting "Milano incontra il Primitivo di Manduria", organizzato dal Consorzio di Tutela Primitivo di Manduria e da Gambero Rosso: saranno 25 le aziende presenti e ognuna presenterà due diverse etichette di Primitivo; una panoramica completa su questo rosso di successo e sulle sue tipologie (ci saranno anche le versioni Riserva e Dolce Naturale); il tutto accompagnato da tre proposte a firma della cucina de L'Osteria del Treno e dai salumi dell'azienda Salumi Martina Franca.
Un appuntamento importante: “l’evento del 6 dicembre a Milano è un bel segnale” chiosa il Presidente del Consorzio di Tutela Francesco Delle Grottaglie “Il capoluogo lombardo è una piazza strategica per i vini della Denominazione. In questa fase di rinnovata fiducia e ripresa, è importante ritornare a dialogare con i principali protagonisti della domanda di vino, dagli operatori fino agli appassionati. In questo contesto Milano assume un ruolo importante nell’ambito del nostro programma di promozione che punta anche sul mercato interno oltre che alle azioni sui principali Paesi target per i vini Primitivo di Manduria”. Lo abbiamo raggiunto per fare il punto della situazione. Ecco cosa ci ha detto.
Quali sono i principali obbiettivi del suo mandato?
Sicuramente continuare con la promozione a livello internazionale, senza però mettere in secondo piano la tutela del prodotto: intensificheremo la vigilanza difendendo la denominazione in Italia e all’estero. Poi cercheremo di migliorare l’aspetto qualitativo esercitando una cura costante sulla produzione e sul commercio e in particolare sull’uso corretto della sua Denominazione di Origine.
Quali sono le strategie che metterà in atto il Consorzio ora che il mondo del vino e della ristorazione stanno ripartendo?
Attualmente c’è la necessità di consolidare l’immagine della nostra Doc, la sua conoscenza e le sue tradizioni. Bisogna rinforzare sempre più il posizionamento del Primitivo di Manduria al vertice della piramide qualitativa del vino italiano, lavorando - come anticipato - sull'innalzamento della qualità. Crediamo fermamente nella formazione come elemento imprescindibile della crescita professionale. Continueremo a promuovere eventi e corsi specifici in settori strategici come quelli dell’enogastronomia, dell’enologia e dell'enoturismo. Una occasione per le nostre aziende associate di accrescere la loro esperienza e dare un’opportunità pratica e comoda ai futuri responsabili di questi comparti.
Le vendite, sia in Italia che all'estero, vanno molto bene, ma ci sono ulteriori prospettive di crescita?
Assolutamente sì. Il Primitivo di Manduria ha conosciuto in questi anni un successo crescente, frutto del lavoro delle singole cantine; ora bisogna lavorare insieme per comunicare un’idea di qualità unitaria. Abbiamo la necessità di semplificare il messaggio: il nostro vitigno ha ormai acquisito una buona notorietà, ora è importante comunicare il Primitivo di Manduria con assaggi diffusi, rafforzando il marchio nei mercati internazionali che già ci conoscono – penso al Sud America o alla Germania - e spingendo sulla comunicazione dove ancora c’è poca conoscenza dei nostri vini. Stiamo lavorando bene, c’è molta voglia di crescere insieme”.
Dove pensate di puntare di più?
Il Primitivo di Manduria è distribuito in tante nazioni. Però è altrettanto vero che ci sono ampi margini di crescita in alcuni mercati, soprattutto quelli tradizionali, come gli USA e i mercati di monopolio canadesi e scandinavi, in cui le postazioni d’eccellenza sono presidiate, per ora, da vini di altre denominazioni d’origine.
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