Immaginate il lavoro lento e incessante di tre abili scalpellini intenti a modellare la roccia per millenni. Acqua, vento e uomo hanno scolpito e plasmato un luogo magico dove il respiro salino dell’Adriatico si fonde con la furia gelida della Bora. Un ambiente a tratti estremo in una terra di confine, che confini, per tradizione e indole delle sue genti, non ne ha mai avuti. Tra fiumi sotterranei che scorrono nelle viscere di un altopiano di calcare che si estende tra Italia e Slovenia, caratterizzato da ripide fenditure e grotte oscure dove il suolo è ricoperto da una sottile striscia di terra rossa ricca di minerali ferrosi, la Vitovska ha eletto la sua dimora ideale: qui e solo qui, senza confini diversi da quelli ambientali, è capace di regalare vini di grande espressività e rara complessità. Certo, ci vuole pazienza e dedizione per fare viticoltura da queste parti, ma si tratta di merci che i carsolini hanno in abbondanza.
Vitovska e la viticoltura nel Carso
In questa regione aspra e selvaggia il lavoro dell’uomo ha trovato spazio per le viti, con la stessa tenacia con cui la vegetazione spontanea emerge dalle fessure delle rocce. Qui i vigneti si sviluppano su terreni spesso in forte pendenza o su terrazzamenti sostenuti da muretti a secco. La viticoltura nel Carso è realizzata con lavorazioni manuali e basse rese, che si aggirano attorno ai 50-60 quintali per ettaro. Il clima, influenzato dalle brezze marine e dalla Bora, favorisce una maturazione lenta delle uve, permettendo di ottenere vini con profili aromatici eleganti e complessi. In questo scenario, la Vitovska, vitigno autoctono a bacca bianca frutto di un incrocio spontaneo tra Glera e Malvasia Istriana, emerge come il vero simbolo di un territorio, dove tradizione e innovazione si fondono armoniosamente.
L’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras
Un territorio dove nel febbraio 2013, dalle ceneri del Consorzio Collio-Carso, è nata l’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras, che oggi conta una ventina di vignaioli che producono circa 900mila bottiglie l’anno: una piccola ma significativa parte della produzione vinicola regionale. «Custodire e tramandare il patrimonio culturale di questo scrigno di tesori che raccontano storie millenarie». Per Matej Skerlj, vignaiolo di Sgonico che dell’Associazione è presidente, sostiene che sia questa la mission più importante. L’Associazione lavora per promuovere non solo la Vitovska, ma anche gli altri prodotti locali come miele, olio, prosciutto e formaggi, cercando di creare un gruppo di amici che voglia promuovere insieme il territorio. Gruppo che non si esaurisce con i vignaioli presenti sull’altopiano del Carso, ma include anche la zona della Val Rosandra e del Breg fino a Muggia, racchiudendo di fatto nel comprensorio vitivinicolo triestino riunito nell’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras anche cantine come Kocjancic, Zahar, Cacovich, Merlak, Grgic e Lenardon che realizzano vini di grande qualità, su un terreno di marne e arenarie (flysch) baciato da un clima mediterraneo dove è di casa soprattutto la Malvasia.
Vignaioli contro l'omologazione
L’attuale politica dei consorzi che appiattisce e uniforma le diverse realtà vitivinicole sotto un’unica denominazione, a Skerlj e ai vignaioli riuniti non piace. La diatriba in corso con il Consorzio di tutela della Doc Prosecco sulle sorti del Prosekar, la bollicina tradizionale di queste zone, accentua l’insofferenza verso la logica di omologazione che il mercato del vino continua a dettare a discapito di tradizioni, uomini e territori. Skerlj auspica un maggiore riconoscimento delle peculiarità di ogni territorio e la sua è la visione di un Carso unito, che sappia fare squadra per valorizzare le sue eccellenze e costruire una storia di verità e semplicità. Una strada non semplice, ma che tuttavia l’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras sembra voler provare a percorrere pur con le difficoltà del caso e del momento al punto da lavorare per la creazione di una Doc transnazionale per il Terrano. Dall’esterno appare però difficile riuscire a vedere un Carso unito quando iconiche figure legate alla Vitovska come Edi Kante e i fratelli (Paolo e Valter) Vodopivec (qui la nostra intervista) non fanno parte dell’Associazione, né prendono parte alle attività di promozione che diverse realtà del territorio portano avanti come Mare e Vitovska - Vitovska in Morje.
La ricerca della varietà e della diversità
Proprio la rassegna annualmente ospitata nell’incantevole Castello di Duino Aurisina, giunta quest’anno alla sua diciottesima edizione, rappresenta il biglietto da visita più elegante e patinato per un intero territorio e per un vino dalle grandi potenziali ma che, complice la ridotta disponibilità (sono solo 300mila le bottiglie di Vitovska annualmente prodotte), fatica a valicare i confini della regione per farsi conoscere al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori e dei bevitori alfabetizzati.
Nel corso degli assaggi effettuati nel castello affacciato sul Golfo di Trieste, è stato possibile toccare con mano i progressi qualitativi che il movimento sta registrando e constatare come in un panorama vinicolo dominato da eccellenze come Skerlj, Skerk e Zidarich, pur con i promettenti affacci di giovani realtà capaci di declinare con originalità il proprio territorio e il vitigno, regna ancora una tendenza alla standardizzazione. Il risultato? Una nutrita rappresentanza di vini poco espressivi, troppo tecnici e impersonali, molti dei quali troppo simili tra loro, tarati su freschezza citrina, profumi di fiori bianchi e agrumi e nulla più. Proprio quell’appiattimento omologante che a Skerlj e ai Viticoltori del Carso-Kras non piace affatto.
Un percorso di crescita virtuosa è stato innescato. Assecondarlo mantenendo una certa varietà delle interpretazioni senza omologare pensiero e azione è compito dei vignaioli che non dovranno tradire un territorio che racconta storie millenarie di lotta e resistenza e dove la viticoltura è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, un mestiere che richiede passione e dedizione. La materia prima di qualità c’è, serve solo più cuore e meno tecnica.
Le 11 migliori Vitovska del Carso
Sapidità e freschezza minerale sono le matrici comuni di vini scolpiti dalla bora e intimamente connessi alla roccia a cui si abbarbicano le viti. In tutte queste interpretazioni, siano più austere o più gioviali, la Vitovska riesce a incarnare l’anima autentica del Carso con tutte le sue sfumature. Dotati di grande personalità, sono vini godibili appena pronti ma capaci sicuramente di sfidare il tempo. Abbiamo selezionato 11 etichette.
96
Vitovska “V Collection” 2016
Zidarich
Prepotto, Duino Auirisina (TS)
Circa 20 giorni a contatto con le bucce, affina 22 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia. Naso ricco e variegato di fiori di sambuco, pesca gialla, nocciole e gesso inquadrati in ritorni salmastri. La sapidità svetta in un sorso di grande dinamismo e piacevolezza e dalla persistenza quasi infinita.
94
Vitovska Selezione ‘67’ 2020
Skerlj
Sales, Sgonico (TS)
Etichetta dedicata alle figlie di Matej entrambe nate il 6 luglio. Fermenta a contatto con le bucce per un lungo periodo in anfore di pietra Aurisina, dove il vino matura per 24 mesi prima di affrontare un ulteriore anno in botti di rovere da 5 ettolitri. Scorza di arancia, fico d’India, camomilla e note iodate. Sorso saporito, dove tutto è in perfetta coesione.
94
Carso Vitovska 2021
Skerk
Prepotto, Duino Auirisina (TS)
Fermentazione spontanea in botti di legno e macerazione per 30 giorni sulle bucce. 12 mesi di affinamento in legno per un vino con un bouquet delicato e ampio che mette in sequenza note di pesca, tè verde, aneto, camomilla, fieno, miele ed echi salmastri. Il palato riflette il naso per un sorso di equilibrio ed eleganza commovente.
93
Kamen Vitovska 2021
Zidarich
Prepotto, Duino Auirisina (TS)
Vinificato in vasca di pietra carsica il mosto rimane a contatto delle bucce per 18 giorni. Affina in grandi botti di rovere per 22 mesi. Olfatto ampio e complesso, con note ginestra, erbe officinali, di frutta tropicale matura e ricordi di ostrica. Freschezza tagliante, profonda mineralità marina e tannino pettinato inquadrano un sorso di lunga persistenza.
92
Carso Vitovska 2021
Skerlj
Sales, Sgonico (TS)
Orange wine vitale ed energico che affina 24 mesi in legno. Naso di grande equilibrio giocato sulle note di albicocca matura, frutto della passione, ricordi di salsedine, resine e fiori di campo. Una decisa spinta minerale-salina fusa ad una freschezza vibrante connota il sorso goloso fino ad una chiusura di miele e mandorle.
92
Carso Vitovska 2021
Zidarich
Prepotto, Duino Auirisina (TS)
Macera sulle bucce in tini aperti senza controllo della temperatura. Affina in botti di varie dimensioni per circa due anni, prima d’essere imbottigliato senza filtrazione. Una carezza di vento salmastro su fiori di campo ed erbe aromatiche. pesche mature e iodio. Palato ricco, ampio e persistente, con freschezza equilibrata e finale sapido.
91
Vitovska 2018
Rencel
Dutovlje (SLO)
Josko Rencel interpreta superbamente l’anima del Kras con i suoi orange e la Vitovska 2018 regala una carrellata di profumi che spaziano dal mango maturo al miele di acacia, dagli agrumi canditi alla grafite. Palato caratterizzato da una grande freschezza e una sapidità importante. Chiude con un finale mellito di straordinaria lunghezza.
90
Carso Vitovska 2021
Kocjancic Rado
San Dorligo della Valle (TS)
Vitovska che arriva dal Breg, 24 ore di macerazione. Note floreali di tiglio e acacia si intrecciano a sentori minerali per lasciar spazio a cenni di timo, e sentori di pesca e pera kaiser mature. Bocca fine ed elegante, temprata dall’ottima freschezza e dall’incisiva componente sapido-minerale che guida la chiusura duratura.
90
Carso Vitovska 2021
Fruske
Medeazza, Duino Aurisina (TS)
Orange wine vitale ed energico che affina 24 mesi in legno. Naso di grande equilibrio giocato sulle note di albicocca matura, frutto della passione, ricordi di salsedine, resine e fiori di campo. Una decisa spinta minerale-salina fusa ad una freschezza vibrante connota il sorso goloso fino ad una chiusura di miele e mandorle.
90
Vitovska 2020
Cotar
Gorjansko (SLO)
Vigne a due passi dal confine italiano a Gorjansko, Carso sloveno. Fermenta in tini di legno aperti, macerazione di 7 giorni e affinamento di 36 mesi sulle fecce fini in botti di rovere. L’albicocca matura apre un quadro olfattivo denso di pot-pourri, smalto, fiori di campo e aceto di mele. Freschezza e salinità poderose per un sorso che chiude su ricordi di miele e agrumi.
89
Carso Vitovska 2021
Budin
Sales Sgonico (TS)
Gregor dopo aver lavorato dal vicino Matej Skerlj ha iniziato a camminare da solo alla grande con una Vitovska altamente territoriale che esordisce con ricordi di pietra focaia che lasciano presto spazio ai fiori di tiglio e a leggeri echi iodati che sfumano verso la pera matura. Bocca ampia, sapida, fresca ed equilibrata.