I 15 migliori orange wine scelti dal Gambero Rosso

21 Lug 2024, 13:07 | a cura di
La tecnica della macerazione delle uve bianche è più antica di quanto si possa pensare. Da Oslavia l'onda arancione si è ormai propagata in tutta la Penisola, Ma non tutte le uve sono adatte. Qui trovate i vini che ci hanno convinto di più

I vini bianchi macerati od orange wine sono il trend del momento secondo The Guardian, si producono facendo macerare le bucce delle uve bianche con il mosto da esse ricavato, un processo che può durare poche ore ma anche diversi mesi, ovviamente con risultati molto diversi. Nel primo caso avremmo a che fare con un bianco macerato cui il contatto con le bucce avrà donato soprattutto un colore giallo brillante con riflessi dorati; nel secondo caso, quando le macerazioni iniziano ad allungarsi, oltre alla definizione cromatica e al profilo aromatico a cambiare sarà soprattutto la tessitura in bocca: il vino ora sarà davvero "arancione" e dotato di maggiore consistenza al palato e di una sensazione pseudo-tannica.

I recipienti utilizzati per questa lavorazione posso essere diversi: acciaio, legno, terracotta, cocciopesto: dipende un po' dal risultato finale che il produttore vuole ottenere. Le fermentazioni, come accennato, possono essere spontanee, ovvero senza l'aggiunta di lieviti, o innescate. E le uve? Ce ne sono alcune più adatte di altre: generalmente si prediligono quelle dotate di una buccia più spessa, in grado di sostenere lunghi periodi di macerazione. Tra le migliori ci sono la ribolla gialla e la vitovska, autoctoni friulani, e infatti non è un caso che la riscossa degli orange wines italiani parta proprio da due produttori friulani, Joško Gravner e Stanko Radikon che con il loro lavoro hanno dato impulso a tutto un territorio, la zona diOslavia, regina nella produzione di questa tipologia di vini.

Dal Piemonte alla Sicilia nei nostri panel di degustazione sono sempre di più i campioni che ci capita di assaggiare: a volte i risultati sono sorprendenti, vini di un fascino ammaliante, con profili aromatici tanto sfaccettati quanto complessi, con uno spessore palatale calibrato che non cede mai alla mollezza.

Altre volte abbiamo a che fare con bouquet magari meno precisi, ma un bocca dotata di energia e ritmo proprio grazie ai sussulti tannici dati dalla macerazione. Altre volte ancora invece dobbiamo fare i conti con vini del tutto inappropriati, difettati, astringenti, solo torbidi, per nulla piacevoli, pesanti. Sta alla sensibilità del singolo produttore creare l'uno o l'altro vino, andando a vagliare quali sono le potenzialità ma soprattutto le criticità "macerative" delle sue uve.

I migliori orange wine Tre Bicchieri e Due Bicchieri Rossi

Di seguito trovate la lista dei vini macerati (orange wine) che l'anno scorso ci sono piaciuti in modo particolare durante le degustazioni per la guida Vini d'Italia di Gambero Rosso 2024, ottenendo i punteggi più alti. Il Friuli Venezia Giulia fa la parte del leone per numero di etichette premiate o arrivate in finale, ma si distingue anche la Sicilia. E c'è pure un Albana di Romagna.

Emilia-Romagna

I vini del vignaiolo Filippo Manetti di Vigne di San Lorenzo sono tutti prodotti di grande carattere dove il territorio e l'annata sono rispettati e garantiscono un'autenticità da evidenziare. Siamo rimasti particolarmente colpiti da Anam Orange, un bianco macerato dalla bella stoffa sapida.

Friuli Venezia Giulia

Il Collio Chardonnay Ris. 2018 di PrimosicBianco dell'Anno 2024 per il Gambero Rosso, ha un affascinante tocco evoluto e speziato al naso, mentre al palato sfoggia una profondità gustativa portentosa. Ha sapore, tessuto sapido e una persistenza interminabile. Marko e Boris Primosic gestiscono l'azienda fondata nel 1956 da papà Silvestro. Il comprensorio di Oslavia ospita un considerevole numero di aziende a conduzione familiare, che hanno scritto e scrivono la storia del Collio. È noto come da queste parti sia molto diffuso l'utilizzo di tecniche ancestrali nella vinificazione, derivanti da antiche tradizioni transfrontaliere, che prevedono lunghe macerazioni sulle bucce anche per i bianchi. In questo caso lieve ed elegante.

La splendida Malvasia 2020 di Sandi Skerk riconquista i Tre Bicchieri. Sandi Skerk uno dei migliori interpreti della viticoltura del Carso. Per capire cosa si intende per "viticoltura eroica" bisogna aver visitato questi luoghi, dove il conflitto tra uomo e roccia fa parte del quotidiano. Le tradizioni locali prevedono che la macerazione delle bucce nel mosto possa protrarsi anche per alcune settimane, poi semplici travasi e soprattutto nessuna filtrazione. Nella scorsa edizione della Guida non ci furono presentati i vini, in quanto Sandi decise di conceder loro un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia affinché potessero meglio esprimere le proprie caratteristiche. Scelta più che opportuna, visti i risultati.

Il Collio Pinot Grigio Skin Ris. 2020 di Primosic è ricco di carattere e sfumature. Marko e Boris Primosic gestiscono l'azienda fondata nel 1956 da papà Silvestro. Il comprensorio di Oslavia ospita un considerevole numero di aziende a conduzione familiare, che hanno scritto e scrivono la storia del Collio. È noto come da queste parti sia molto diffuso l'utilizzo di tecniche ancestrali nella vinificazione, derivanti da antiche tradizioni transfrontaliere, che prevedono lunghe macerazioni sulle bucce anche per i bianchi.

Ottimo il Pinot Grigio Ram 2016 di Vigne del Malina, frutto di una lunga macerazione sulle bucce. La filosofia sposata da Roberto Roberto Bacchetti è incentrata sul dimostrare che anche in pianura, con rese basse e cure maniacali, si possono ottenere vini di altissimo livello qualitativo e soprattutto longevi. I vini vengono commercializzati a distanza di parecchi anni dalla vendemmia, comunque non meno di tre, quando hanno raggiunto un livello di affinamento ritenuto idoneo in base alla tipologia.

Con il marchio Monviert vengono proposti vini eleganti frutto di accurate selezioni, fiore all'occhiello di un'azienda che in oltre settant'anni di storia ha scritto molte pagine dell'enologia regionale e che ora si è totalmente rinnovata, lasciando spazio alla fresca energia della nuova generazione. La nutrita selezione di vini che ci è stata messa a disposizione, con un'ottima prestazione di squadra, ha confermato i progressi aziendali nella scalata verso l'eccellenza, come dimostra la Ribolla Gialla Ris. 2019 di Monviert.

La Ribolla Gialla di Oslavia 2021 di Fiegl è una delle migliori etichette della cantina. Quella dei Fiegl è la storia di un gruppo familiare compatto ed affiatato che, provenendo dalla vicina Austria, si stabilì nella parte più settentrionale del Collio, in località Oslavia, già nel 1782.  La nuova generazione ormai da tempo opera in azienda portando ulteriore linfa ed energia ad una già ben avviata realtà produttiva che rende onore alle peculiarità del Collio.

La Ribolla Gialla Ris. 2020 di Tenuta Stella, frutto di una lunga macerazione sulle bucce, si presenta con un lucente giallo dorato, profuma di crema catalana, caramella d'orzo e cera d'api e regala un sorso asciutto e disteso. Tenuta Stella, fondata nel 2010 da Sergio Stevanato, si estende nella parte più alta del Collio, nel comprensorio di Dolegna, in località Scriò, dove le colline godono di un particolare microclima e di un'esposizione ideale ai raggi del sole, caratterizzate da forte pendenza, faticose da lavorare quanto generose nel dispensare qualità inimitabili. La gestione è affidata ad Erika Barbieri e Alberto Faggiani, uno staff tecnico di assoluto valore che lavora in regime biologico.

La Ribolla Gialla Riserva 2019 di Primosic è piena, completa, dal lungo finale di sesamo e mandorla tostata. Marko e Boris Primosic gestiscono l'azienda fondata nel 1956 da papà Silvestro. È noto come da queste parti sia molto diffuso l'utilizzo di tecniche ancestrali nella vinificazione, derivanti da antiche tradizioni transfrontaliere, che prevedono lunghe macerazioni sulle bucce anche per i bianchi e, soprattutto, per la Ribolla Gialla.

La Vitovska V. Collection 2016, dopo una macerazione di 20 giorni a contatto con le bucce, matura per 22 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia per poi affinarsi lungamente il bottiglia. Tre Bicchieri ampiamente meritati. Benjamin Zidarich nel 1988 rivoluzionò l'azienda paterna, che all'epoca poteva contare su solo mezzo ettaro di vigna, ampliandola progressivamente e privilegiando le varietà autoctone del territorio fino a raggiungere un'estensione di tutto rispetto. Chi non ha mai visitato i vigneti e le cantine del Carso triestino non può avere un'esatta misura di cosa si intende per viticoltura eroica. Il clima, moderatamente continentale sull'altipiano, è caratterizzato dall'influsso del mare Adriatico e dal freddo vento di Bora, che spesso soffia con violenza.  I vini interpretano le caratteristiche del Carso, iniziando dai colori sgargianti, proseguendo con profumi iodati e salmastri, per poi marcare la mineralità del territorio.

L'azienda Castelvecchio, di proprietà della famiglia Terraneo dal 1978, è tra le più fiorenti realtà vitivinicole del Carso Goriziano. La Vitovska 2022 eccelle per fragranza e bevibilità. I profumi sono iodati, ricordano il timo e il mare; la bocca è ricca, con rimandi di frutta secca ed erbe, per un finale salino e prolungato. Chiama naturalmente una pezzogna al sale.

Il motto dei fratelli Andrej e Nevo Skerlj è "Vivi l'Insolito Carso" in quanto è in grado di fornire, oltre al vino, prodotti genuini quali espressione del territorio. Nella splendida cantina Bajta Fattoria Carsica incastonata nella roccia, vengono vinificati tre cultivar del territorio: terrano, vitovska e malvasia.

Sicilia

Il Catarratto Orange AV01 '21 ci ha conquistati per il suo naso fascinoso di bergamotto, erbe mediterranee e sottobosco con una elegante nota fumé; in bocca è tonico, fresco, sapido, molto persistente e pulito nel finale. Rallo è una cantina storica di Marsala fondata nel 1860, viene acquisita nel 1997 dalla famiglia Vesco, che coltiva vigneti di proprietà a Pattipiccolo, tra Monreale ed Alcamo; nel 2007 Andrea Vesco, alla guida dell'azienda, inizia la conversione in biologico dei terreni. Le uve provengono da tre territori: Pattipiccolo, con l'estensione più grande, 68 ettari; le Piane Liquide, dieci ettari di grillo presso la Riserva dello Stagnone e due ettari di alberelli di zibibbo in contrada Bugeber, a Pantelleria.

SM Vino di Contrada 2021 di Arianna Occhipinti, da grillo in purezza, che ha conquistato le finali durante le nostre degustazioni per la guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso: ha un bouquet dalle eleganti note marine ed erbacee di cappero e salicornia con un accenno di idrocarburi, in bocca è sapido, profondo, polputo. In piena sintonia con la sua terra, Arianna "ascolta" e interpreta ad ogni vendemmia la storia raccontata dai vigneti che conosce e custodisce con cura e dedizione: si trovano nella parte più nobile dell'area del Cerasuolo di Vittoria, lungo un'antica strada tra Gela e Kamarina. La cantina con il palmento si trova in contrada Fossa di Lupo, gli altri cru aziendali sono nelle zone di Bombolieri, Bastonaca e Pettineo; in cantina come in vigna la materia prima è libera di esprimersi con naturalezza.  SM è Santa Margherita, la contrada nei pressi di Chiaramonte Gulfi dove Arianna coltiva dal 2016 la materia prima di ques

Sicilia Modus Bibendi Bianco Macerato 2019 di Elios (blend di grillo 33%, catarratto 33%, zibibbo 33%) ha conquistato le finali durante le nostre degustazioni per la guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso. Si conferma di ottimo livello la batteria di vini presentata dall'azienda alcamese dei soci Nicola Adamo e Guido Grillo. Da segnalare anche il Glou Glou '22, Nerello Mascalese piacevole nel suo timbro di ciliegia, amarena e anguria, dalla bocca agile. Di grande personalità il Grillo Modus Bibendi '21.

Scopri i vini Tre Bicchieri 2024 regione per regione

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram