I 12 migliori vini rosati dell'Etna scelti dal Gambero Rosso

19 Lug 2024, 17:09 | a cura di
Tra i vini della Doc Etna, i rosati rappresentano una piccola perla da tenere sott’occhio e aggiungere alla lista dei vini da stappare quest'estate. Ecco le etichette che vi consigliamo.

La Doc Etna ha visto nel giro di poco tempo una rapida espansione. Il successo dei vini de “a Muntagna” è stato trainato dai rossi a base di nerello mascalese e nerello cappuccio, ma in tempi più recenti ha visto un sorpasso da parte dei bianchi a base di grillo e catarratto. La versione rosata rappresenta una terza via che sta lentamente trovando sempre più consensi. Nonostante siano ancora pochi i produttori che si dedicano a questa tipologia, si trovano ottime interpretazioni del nerello mascalese e cappuccio vinificati in rosa.  Vini freschi, minerali, equilibrati, giocati sulla piacevolezza di piccoli frutti rossi e note floreali. Una piccola perla da tenere sott’occhio e aggiungere alla lista dei vini da stappare quest'estate.

I vini dell'Etna

Quasi due terzi dei Tre Bicchieri della Sicilia nella guida Vini d'Italia 2024 del Gambero Rosso sono andati a bianchi e a rossi (e ad un rosato) delle vigne dell’Etna. Ancora una conferma della straordinaria vocazione di questo terroir che ogni anno riesce a sorprenderci con assaggi memorabili. Ma è tutta la Sicilia che cammina spedita sulla via della qualità, in ogni stile, in ogni zona, quali che siano le dimensioni delle aziende, dalla grande cooperativa al piccolo vignaiolo artigiano o il produttore blasonato noto a livello internazionale.

L'anno scorso, come scrivevamo durante le degustazioni per la guida , abbiamo assaggiato in loco per cinque giorni circa 350 vini dell'Etna, che siamo stati i primi a scoprire e premiare, essendo un distretto straordinario caduto per anni nell’oblio, e le considerazioni più ricorrenti sono state “Sull’Etna bisogna proprio impegnarsi per fare un pessimo vino”, seguita da “Il vulcano non racconta balle, le annate sono perfettamente leggibili”. Da evidenziare è anche l'aumento vertiginoso delle etichette che riportano il nome della contrada di produzione, una sorta di "borgognizzazione", peraltro ampiamente vaticinata da esperti del settore, primo tra tutti Giacomo Tachis.

I migliori vini della Doc Etna Rosato

In attesa di conoscere i risultati delle degustazioni in corso per la nuova guida Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso, ecco i vini dell'Etna rosati che hanno ottenuto i Tre BicchieriDue Bicchieri Rossi e i Due Bicchieri durante le degustazioni alla cieca dell'anno scorso per la guida

Con l'Etna Rosato de Aetna 2022 di Terra Costantino, la cantina, tra i pionieri dell'agricoltura biologica sull'Etna, ha conquistato finalmente il suo primo Tre Bicchieri per la forte coerenza con cui da sempre i Costantino producono vino senza scorciatoie e compromessi. Il de Aetna Rosato 2022 profuma di rose, ciliegia, pesca e lampone, timo e basilico; fresco e salino, si apre bene in bocca in equilibrio tra frutto e acidità, spinto da una leggera quanto vivace tannicità che ne aumenta la piacevolezza di beva.
Fabio Costantino, ecologista convinto e vignaiolo appassionato, rappresenta l'ultima generazione di una famiglia che coltiva la vite e produce vino sul versante sud dell'Etna sin dal 1699, come testimonia la data scolpita all'ingresso del coevo palmento di Contrada Blandano, a Viagrande. Palmento in uso sino a qualche anno fa, quando è entrata in funzione la nuova cantina ipogea, climatizzata naturalmente grazie alle tecniche e ai materiali bioarchitettonici con cui è stata progettata e costruita

L'Etna Rosato Scalunera 2022 di Torre Mora (nerello mascalese 100%), arrivato in finale, è un vino fascinoso dai toni di petali di rosa, erbe di montagna e pesca tabacchiera; in bocca si rivela sottile, raffinato, con venature di ardesia, fine e appagante. Buono anche il resto dei prodotti della cantina siciliana di Mario Piccini, noto produttore toscano.

L'Etna Rosato 2022 di Graci ( 100% nerello mascalese) è uno dei vini presentati quest'anno da Alberto Aiello Graci, giovane promessa della finanza, che non aveva fatto i conti con la malìa evocativa dell'Etna, che un bel giorno l'attirò a sé. Al ritorno da Milano mise in campo impegno, intelligenza, cultura, amore per la precisione, riprendendo con energia una tradizione vitivinicola di famiglia e diventando un big del vino tout court. La formula: pochi ettari vocati, cultivar locali, cura per le diverse contrade e le sfumature di ogni vino, esaltazione dell'integrità del frutto, sostenibilità.

L'Etna Rosato 2022 è uno dei vini presentati lo scorso anno dalla cantina Tenute Bosco delle sorelle Ponzini, posizionata sul versante nord dell'Etna, tra Passopisciaro e Randazzo. Conta su una dozzina di ettari, in regime di agricoltura biologica certificata, sparsi su tre differenti contrade, Piano dei Daini, Solicchiata e Santo Spirito. Un dimensione ottimale, tale da consentire loro di gestire personalmente tutta la filiera produttiva. Di ragguardevole livello qualitativo la produzione, caratterizzata da uno stile che riesce a ben coniugare identità varietale e territorio.

L'Etna Rosato 2022 è uno dei vini presentati lo scorso anno da Barone di Villagrande, azienda  della famiglia Nicolosi Asmundo, legata da più secoli a quella della contrada Villagrande a Milo. Qui, a 700 metri di altitudine, sul versante est dell'Etna che guarda verso Taormina e il mar Jonio, insiste la vasta tenuta agricola di proprietà. Da generazioni i vigneti vengono allevati in condizioni climatiche e di terroir uniche. In tempi recenti, Marco Nicolosi ha creato pure un raccolto ed elegante relais all'interno della maison con vista sul più antico vigneto di carricante.

Belle nuance iodate e di frutti rossi per l'Etna Rosato 2022 di Alta Mora (100% nerello mascalese), polputo e pimpante. Nel 2013 Alberto e Diego Cusumano danno il via al loro progetto sull'Etna, un'azienda autonoma in grado di valorizzare i cru a maggior vocazione qualitativa e vinificarli presso la cantina di Verzella, modello di architettura sostenibile e integrazione al paesaggio, con un vigneto di carricante di un ettaro e mezzo; gli altri vigneti sono distribuiti tra le Contrade di Pietramarina, Solicchiata, Feudo di Mezzo e Guardiola ad altitudini variabili tra i 600 e i 1000 metri sul livello del mare.

Molto piacevole l'Etna Rosato Arì 2022 che sa di agrumi, rosa e pesca noce, accattivante, vivacissimo, dal delicato finale fruttato.

Qualità eccelsa in tutta la gamma di vini di Renato Maugeri presentata alle nostre degustazioni lo scorso anno. Renato, con le figlie Carla, Michela e Paola, in meno di un lustro ha messo su una delle realtà più interessanti del versante sud dell'Etna. Tra gli Etna presentati anche Etna Rosato Contrada Volpare 2022.

L'Etna Rosato Erse 2022 di Tenuta di Fessina (nerello mascalese, nerello cappuccio) è uno dei vini presentati quest'anno dall'azienda di Castigione di Sicilia (CT). Era una donna molto elegante e appassionata Silvia Maestrelli, e il suo assiduo e lungo rapporto con l'Etna si deve leggere attraverso queste cifre, perché sin da subito i suoi vini furono (sono) eleganti e incarnarono forti sentimenti, amore su tutto. Sua figlia Lavinia Silva, che ha preso in mano le redini della maison, non si discosta da questa illuminata visione incentrata sul forte rapporto cultivar-terroir, e  trova in Benedetto Alessandro un enologo sensibile, di mano fine e delicata.

L'Etna Rosato Pietradolce 2022 (100% nerello mascalese) è uno dei vini prodotti da Mario e Michele Faro, che per incrementare il loro parco vigne, hanno scelto una modalità originale: investire solo su vecchi vigneti, arrivando a ben 32 ettari, sparsi in un variopinto mosaico di una cinquantina di particelle diverse, su ben sette differenti contrade, tutte vinificate separatamente nella modernissima grande cantina di Solicchiata.  Anche quest'anno sono tutti di altissima qualità i vini presentati.

D'impatto il Romice delle Sciare 2022 di Calcagno (nerello mascalese, nerello cappuccio) dagli effluvi di pesca e agrumi e dal lungo finale fumé. Una raccolta realtà agricola, messa su con intelligenza e visione da Franco e Gianni Calcagno, a cui si è nel tempo aggregata Giusy, figlia del primo, sorta, sulla scia di antiche tradizioni di famiglia, nel 2006. I vigneti sono allocati in luoghi strategici, ad altitudini medie di 650 metri, tra il Parco dell'Etna, dell'Alcantara e dei Nebrodi. La stella polare é quella di raccontare la tradizione dei diversi terroir, incarnata pure nelle viti ad alberello e nell'utilizzo di lieviti indigeni.

I cugini Alessandro (Benedetto, Anna e Benedetto), quarta generazione della famiglia al timone dell'omonima cantina, si sono ricavati uno spazio, sull'Etna, solo per sé. I tre, pure poliglotti, si sono spartiti i compiti: Anna guida l'amministrazione e l'accoglienza, Benedetto (enologo di fama) la parte produttiva, l'altro Benedetto, agronomo e specialista di marketing internazionale, questo segmento. Eccellenti finora i risultati. Trai vini presentati anche l'Etna Rosato Vignazza 2021.

 

> Scopri i vini Tre Bicchieri 2024 regione per regione

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram