I 21 migliori Timorasso scelti dal Gambero Rosso

3 Lug 2024, 17:12 | a cura di
Il timorasso, vitigno autoctono a bacca bianca della zona dei Colli Tortonesi, in Piemonte, dà origine al vino omonimo che che si potrebbe definire un "rosso vestito da bianco" per la particolare e abbondante struttura. Ecco le migliori etichette

Segnalandovi i migliori vini del Piemonte ci siamo già occupati più volte del lato bianchista della regione, concentrandoci sulle etichette di punta di denominazioni quali Gavi o Cortese di Gavi, Erbaluce di CalusoRoero Arneis. In questo caso il protagonista è il vitigno timorasso, coltivato nella zona dei Colli Tortonesi (in particolare nelle province di Asti e Alessandria), che confina con Lombardia, Emilia-Romagna e Liguria. Alla fine degli anni '80 del secolo scorso il vitigno stava per scomparire, la sua riscoperta e valorizzazione si deve a Walter Massa agli inizi dei '90. E così il distretto ha iniziato a lavorare di nuovo con quest'uva potente ed elegante al tempo stesso, che regala vini in grado di evolvere molto bene nel tempo.

 

Il timorasso dà origine a un vino di grande struttura, capace di sviluppare aromi inimitabili. Dai colori brillanti e dorati, dai profumi gialli di fiori e di frutti, dai richiami agrumati, al palato si fa spesso e sapido nelle espressioni più convincenti. È in grado di raccontare un territorio che i produttori, una cinquantina, leggono e praticano con interpretazioni in vigna e in cantina molto differenti. L’auspicio più grande, forse, sta proprio in quest'ultimo aspetto, riuscire a individuare un'identità più diretta e netta al palato, pur mantenendo le sfaccettature che la provenienza delle uve  sanno raccontare. Questo potrebbe rappresentare una base solida su cui lanciare il futuro di una grande denominazione ancora un po’ poco consapevole della propria ricchezza e unicità espressiva.

Ezio Poggio

L’affinamento in bottiglia favorisce l’evoluzione del timorasso verso aromi terziari più eleganti e complessi, con la prevalenza proprio dei toni minerali e di idrocarburo. La spiccata acidità conferisce al vino freschezza e grande longevità. Il tempo gioca a favore del timorasso, che saprà darvi grandi emozioni. Vi suggeriamo di “dimenticarne” in cantina qualche bottiglia anche per una decina d’anni.

I migliori Timorasso premiati con i Tre Bicchieri e Due Bicchieri Rossi

Ecco i migliori Timorasso che hanno ottenuto i Tre Bicchieri  e i Due Bicchieri Rossi sulla Guida Vini d'Italia 2024 di Gambero Rosso.

I terreni su quali Giacomo Boveri produce i suoi vini si trovano in zone diverse e non solo nei dintorni di Costa Vescovato. Ciò permette a Giacomo di proporre vini che, pur lavorati con lo stesso procedimento, esprimono sfumature diverse che li rendono piacevolmente diversi all'assaggio.  L'esempio più importante lo possiamo trovare proprio con il vino che più ha contraddistinto la recente storia vinicola del tortonese: il Timorasso. Giacomo produce tre etichette, ma le due sue selezioni più importanti arrivano da terreni con caratteristiche pedoclimatiche diverse e per questo possiamo apprezzare la mineralità e la potenza del Muntà l'è Ruma, ma anche la calda avvolgenza del Lacrime del Bricco. Entrambi di grande impatto, ma è il secondo a conquistare i Tre Bicchieri. Molto buono anche il Piazzera.

Nella zona di Costa Vescovato la concentrazione di aziende vitivinicole è altissima e molte hanno raggiunto livelli qualitativi elevati facendosi conoscere a livello nazionale e non solo. Tra questi, Luigi Boveri, affiancato dai figli che ormai sono un valido aiuto, continua la tradizione che lo vede presente in Guida fin dalla fine degli anni '90. Il terreno di questa zona è particolarmente ricco di gesso e calcare; ciò fa sì che in quest'area il Timorasso abbia trovato una linea che fa della spiccata mineralità la sua caratteristica distintiva.   Non si discosta da questa linea il Filari di Timorasso che anche quest'anno risulta uno dei migliori assaggiati, arrivando alle nostre finali. Ottimo anche il Derthona, che si destreggia tra profumi fini ed eleganti di pesca bianca e la struttura importante tipica del vitigno.

L'anno scorso, a maggio, Claudio è stato vittima di un gravissimo incidente con la sua moto. Sono stati mesi difficili, passati in ospedale in attesa di poter tornare tra le sue amate vigne. Se qualcuno avesse avuto dei dubbi sulla qualità della fibra di Claudio, è bastato tornare a trovarlo dopo pochi mesi per vedere lo stupefacente recupero fisico che gli ha permesso di tornare a dirigere nel migliore dei modi la propria azienda. Inutile quindi dire che anche i suoi vini non hanno  risentito dell'accaduto, grazie anche a tutto lo staff che ha continuato nel lavoro di cantina e in vigna. A causa di una grandinata che ha colpito la vigna, non è stata presentata l'etichetta Cavallina, ma tutte le altre versioni di Timorasso sono di grande livello. A partire dal Pitasso, che si presenta con un bel colore paglierino carico, note di frutta gialla e un finale lunghissimo, per arrivare al Derthona, sapido e succulento e a una delle migliori versioni di sempre di Bricco San Michele.

L'azienda guidata oggi dai fratelli Ezio e Mary Poggio nasce nel 2003, ma i primi vini sono targati 2008. Questi anni sono serviti a impiantare i vigneti e a richiedere la denominazione per il Timorasso in Val Borbera, vallata parecchio decentrata, posta a Sud-Ovest del Tortonese. La prima vendemmia con l'attesa denominazione - è stata creata la sottozona Terre di Libarna - è del 2011. Oltre al Timorasso, prodotto anche nella tipologia Spumante (metodo Charmat e metodo classico), la cantina coltiva barbera e bonarda.  Delle tre diverse declinazioni del Timorasso abbiamo preferito le più classiche versioni ferme anche se lo Spumante metodo classico non sfigura. Il Caespes '21 è complesso ma anche gioioso con i suoi profumi di pesca e menta, mentre la bocca è fresca ma non priva di struttura. L'Archetipo ha ancora maggiore complessità, grazie ai sentori di pietra focaia e clorofilla. Un palato sapido, di grande struttura e lunga persistenza chiude un grande assaggio.

Buonissimo il Timorasso Scaldapulce di Giacomo Borgogno & Figli, di colore oro brillante e di grande intensità olfattiva. Alterna note di frutta esotica a tratti agrumati che gli danno persistenza e profondità. Al palato è fresco, slanciato e dinamico. Di grande livello anche il Timorasso Derthona 2021. Questa storica cantina fondata nel 1761 dal 2008 è di proprietà della famiglia Farinetti. Si è continuato ad investire, anche in nuove zone di produzione come nel tortonese (è del 2019 il primo cru di Derthona, lo Scaldapulce). Degli oltre 50 ettari di proprietà, circa 40 sono vitati e i restanti coltivati a bosco. La superficie destinata ai rossi è coperta al 60% da nebbiolo, il resto si divide tra dolcetto, barbera e freisa. Il risultato sono vini di grande territorialità, che sposano le varie declinazioni di cru come Liste, Cannubi o Fossati.

Fascino ed eleganza nel Timorasso Derthona '20 di Broglia Tenuta La Meirana: giallo paglierino luminosissimo presenta un profilo aromatico ricco ed esaltante, poutpourri di fiori di camomilla, mimosa, erbe officinali, scorza di pompelmo e lime, sfumature di polvere da sparo e idrocarburi, assaggio rotondo, succoso, minerale, finale piacevolmente fresco.  Oggi l'azienda conta su un patrimonio di 65 ettari vitati e su una modernissima cantina. Al timone la terza generazione della famiglia impegnata nella viticoltura: i fratelli Roberto e Filippo e il cugino Bruno. Da vigneti di cortese del 1953 e del 1955 le due selezioni Vecchie Annate e Bruno Broglia, nel ricordo del fondatore.

La cantina cooperativa di Tortona negli ultimi anni ha fatto passi da gigante ed è passata da una visione più legata alla vendita a prezzi concorrenziali a una più lungimirante e votata alla qualità dei prodotti. Non possiamo non segnalare che in tutto questo, l'esplosione di popolarità arrivata dal Timorasso abbia giocato un ruolo fondamentale, ma le occasioni vanno sapute cogliere e sfruttare: quindi, da parte nostra, facciamo i complimenti a tutto lo staff. L'assaggio di Aemilia Scauri '19, ottenuto proprio da uve timorasso, non ci ha lasciato dubbi sul fatto che fosse almeno un vino da finale: bel colore paglierino carico, profumi netti di frutti gialli, che con qualche minuto di ossigenazione virano su note più complesse e minerali. Completano il quadro complessivo un finale di bocca lunghissimo e dai richiami sapidi. Molto buono il Derthona '21.

Ottimo risultato per i due vini bianchi a base di timorasso de La Colombera. Il Montino '21 accompagna un fresca vena acida alla struttura importante, segno distintivo del vitigno; il Derthona '21 ha bisogno di qualche minuto di ossigenazione per esprimersi al meglio, ma poi regala un ottima fase gustativa. In Casa Semino si continua a guardare al futuro, come è giusto che sia in una famiglia che in tutti i suoi componenti è dedita alla conduzione dell'azienda. E così da circa un anno è attiva la nuova sala degustazione dove è possibile assaggiare i vini di propria produzione. La struttura, recentemente inaugurata, è stata approntata sopra la vecchia cantina e si presenta con grandissime e luminose vetrate che permettono di vedere un panorama meraviglioso mentre si degusta.

È sempre positivo quando ci sono giovani realtà che si affacciano nel mondo del vino, come Mandirola, cantina che si trova in Val Curone nell'area dei Colli Tortonesi. A dire il vero non si tratta di una nuova azienda, perché il vino in casa Mandirola si produce fin dall'inizio del secolo scorso, ma è con l'ingresso di Enrico al timone che sta avvenendo il vero e proprio cambio di rotta con un approccio qualitativo e commerciale più adatto ai giorni nostri. Ovviamente anche qui si produce il Timorasso. Sono due le versioni proposte, ma quello che più ci è piaciuto di più è stato il Derthona '21, dal bel colore paglierino carico e profumi di erbe officinali e pesca gialla.

I Timorasso Origo e Quadro di Vigneti Repetto l'anno scorso hanno raggiunto le nostre finali. Il primo è un vino da conservare in cantina per anni, ma già ora si presenta con note di pietra focaia e polvere da sparo, per virare su note più dolci e fruttate, ma sempre supportate da una vena minerale tesa e accattivante. Più fine ed elegante il secondo. Continua spedita la corsa di Gianpaolo Repetto nel mondo del vino. Le origini contadine lo hanno aiutato nel procedere in questa nuova avventura con pragmatismo e lucidità. Il progetto ha sicuramente preso la piega migliore con la messa in funzione della nuova funzionale e splendida cantina che domina uno dei versanti più belli dei Colli Tortonesi. Da poco sono attive anche cinque camere dove pernottare per accogliere al meglio i turisti del vino (e non) che da qualche tempo sono attratti da questo angolo di Piemonte.

Colli Tortonesi Timorasso Derthona Origo 2020 - Vigneti Repetto
Colli Tortonesi Timorasso Derthona Quadro 2021 - Vigneti Repetto

Il Timorasso  Fausto'21 di Vigne Marina Coppi, sebbene ancora molto giovane, si fa notare per i magnifici aromi di agrumi e per l'equilibrio gustativo che ruota intorno ad una vibrante acidità. Ne ha fatta di strada Francesco Bellocchio da quando, all'inizio del nuovo millennio, decise di riavvicinarsi alle sue origini. Da sempre la leggenda del grande Fausto Coppi, nonno del titolare, aleggia sull'azienda quasi a conferirgli un'aurea mistica, ma ormai Francesco cammina sicuro e deciso con le proprie gambe. Oggi, Vigne Marina Coppi è una delle aziende portabandiera della zona e produce con ugual successo Timorasso e Barbera. Oltre ai due vitigni principi del territorio, che da soli totalizzano 5 etichette, Francesco si cimenta da tempo con la favorita e con il nebbiolo.

Il Timorasso Grue di Pomodolce è uno dei migliori Timorasso che abbiamo assaggiato per la guida Vini d'Italia 2024. Profumi di fiori secchi e pesca gialla che in bocca si intersecano perfettamente con la vena minerale tipica del Timorasso. L'azienda Pomodolce della famiglia Davico produce vini da diverse generazioni, ma è solo nel 2005 che Silvio crea il marchio Pomodolce che gli permette di produrre e commercializzare le bottiglie con una identità che fin da subito è precisa ed indirizzata alla coltivazione biologica.  Fin dall'inizio i risultati sono stati ottimi, fino ad arrivare ad aggiudicarsi i Tre Bicchieri con il Grue 2007 sulla Guida del 2010.

Il Timorasso Martin '22, dall'alto dei suoi aromi di agrumi, senapè e zafferano, sembra voler parlare francese. Franco Maria Martinetti è stato, prima, testimone della storia del vino italiano della seconda metà del Ventesimo Secolo, poi ha contribuito a scriverla. Verso la fine degli anni '80, inventa la figura del négociant di alto livello che produce solo vini di tipo sartoriale. Nell'arco degli anni ha selezionato i bravi viticoltori delle aree più interessanti del Piemonte e di una parte della Lombardia e con loro ha prodotto vini rimasti memorabili.

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