Timorasso, il vino rosso vestito da bianco dei Colli Tortonesi: ecco le 16 migliori etichette

18 Nov 2024, 17:00 | a cura di
Il timorasso, vitigno autoctono a bacca bianca del Piemonte, è un'uva potente ed elegante al tempo stesso, che regala vini in grado di evolvere molto bene nel tempo. Ecco le etichette che ci sono piaciute di più

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, in Piemonte il consumo di vino sembra essersi spostato sui bianchi e quindi in primis è il momento d’oro del Timorasso, che sta vivendo una crescita rapidissima e anche un po’ disordinata, nonostante il Consorzio cerchi di rimanere molto vigile. Per fortuna questo interesse per la zona e il vitigno non è riuscito a scalfire il suo prestigio e i prezzi di vendita dell’uva.

Timorasso: un vitigno della forte territorialità

Il Timorasso è uno di quei vini che si potrebbe definire un "rosso vestito da bianco", espressionec on la quale si descrivono i vini bianchi dotati di una certa struttura. I Colli Tortonesi dove viene coltivato il vitigno, in Piemonte, confinano con Lombardia, l'Emilia e la Liguria. Per una maturazione delle uve ottimale sono ideali le esposizioni soleggiate e riparate dai venti. Il vitigno timorasso ha sempre dimostrato una scarsa adattabilità a condizioni climatiche diverse da quelle della regione di origine, a conferma della sua forte territorialità.

Proprio per queste caratteristiche, nel corso dei secoli, è stato lentamente abbandonato a favore delle uve a bacca rossa più produttive e meno delicate come barbera e croatina. Probabilmente il timorasso sarebbe scomparso dalla mappa ampelografica italiana se Walter Massa e altri coraggiosi e tenaci vignaioli di Tortona, non avessero deciso di riportarlo in vita, scommettendo sulle sue grandi potenzialità.

Il timorasso dà origine a un vino di grande struttura, dai colori brillanti e dorati, dai profumi gialli di fiori e di frutti, dai richiami agrumati, al palato si fa spesso e sapido nelle espressioni più convincenti. La spiccata acidità conferisce al vino freschezza e grande longevità.

La new entry tra i Tre Bicchieri

L'azienda vinicola Vigneti Repetto di Sarezzano (AL) ha ottenuto quest'anno per la prima volta i Tre Bicchieri proprio con un Timorasso, l'Origo '21. "Antico Metodo, Moderna Tecnologia" è il motto dell'azienda, che vuol significare attenzione alle tradizioni con l'aiuto della tecnologia nel rispetto della natura. I coniugi Gian Paolo e Marina Repetto (sopra nella foto) vivono ogni giorno questa filosofia di vita, con solarità e gentilezza, in un lavoro quotidiano fatto di passione, attenzione e professionalità. Una superfice vitata di 18 ettari in zona collinare a Sarezzano, nel cuore del territorio dei Colli Tortonesi, con un'ottima esposizione e un'altitudine compresa tra i 240 e i 320 metri.

I migliori Timorasso premiati con i Tre Bicchieri e i Due Bicchieri Rossi

Ecco i migliori Timorasso che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, i Tre Bicchieri o i Due Bicchieri Rossi, essendo arrivati in finale, nella guida Vini d'Italia del Gambero Rosso 2025.

La capacità di esprimere e vivere il territorio da parte dell'azienda Luigi Boveri si evidenzia nella dinamicità e qualità delle produzioni, come mostra la finezza ed eleganza di Filari di Timorasso '21, dalle delicate note di frutta tropicale, pesca bianca e minerali che si amplificano all'assaggio, delineando continuità e ricchezza al gusto. Ottimo il Derthona '21, floreale e armonico, con un palato fresco e sapido.

Un percorso di tradizione e passione, ma anche e soprattutto di coraggio, quello che ha spinto nel 1992 Luigi Boveri a credere nella ricchezza del terroir e nella forza del timorasso, non abbondonando la campagna e valorizzando i vigneti di proprietà a Costa Vescovado, affiancato dalla moglie Germana e oggi anche dai figli Francesco, Matteo e Sara. Cinque le vigne: Boccanera, Borgo, Casassa, Montesoro e della Croatina, su terreni argilloso-calcareo e marnoso-calcareo.

Munta lè Ruma '21 di Giacomo Boveri, dedicato a un antico proverbio contadino riferito ai lavoratori della vigna, ha una spinta potente e leggiadra, la dinamica olfattiva è articolata, con profumi di lime, pompelmo, mimosa e ginestra, per un palato possente e denso; profondo e complesso il Lacrime del Bricco '21. Sono cinque le generazioni dedite all'agricoltura e alla valorizzazione del territorio. Giacomo Boveri, nel 1988, ha scelto di continuare le tradizioni di famiglia con la scommessa vincente sul timorasso, ben quattro le etichette prodotte, ma coltivando anche barbera, croatina e freisa. L'azienda, che segue il protocollo "DTP Passione & Ragione - Viticoltura sostenibile", conta su vigne situate nei comuni di Costa Vescovato e Montegioco.  Le varie declinazioni del Derthona delineano sfumature e potenzialità del Timorasso.

Il Timorasso Origo '21 di Vigneti Repetto ha una veste giallo paglierino-verdolino brillante e viva, è di grande armonia e finezza, con un naso articolato in cui spiccano note minerali, di succo di pompelmo e di scorza di cedro, seguiti da una leggera sensazione di idrocarburi; la bocca è straordinaria per densità e fittezza, con freschezza e struttura in equilibrio e un finale lunghissimo. "Antico Metodo, Moderna Tecnologia" è il motto dell'azienda, che vuol significare attenzione alle tradizioni con l'aiuto della tecnologia nel rispetto della natura. I coniugi Gian Paolo e Marina Repetto vivono ogni giorno questa filosofia di vita, con solarità e gentilezza, in un lavoro quotidiano fatto di passione, attenzione e professionalità. Una superfice vitata di 18 ettari in zona collinare a Sarezzano, nel cuore del territorio dei Colli Tortonesi, con un'ottima esposizione e un'altitudine compresa tra i 240 e i 320 metri.

È impressionante la ricchezza de Il Montino '22 e del Santa Croce '22 de La Colombera, una gara tra due fuoriclasse dove al traguardo troviamo eleganza, potenza e signorilità. Più ricco e raffinato il Montino, più potente e succoso il Santa Croce. Entrambi propongono un ventaglio olfattivo di estrema ricchezza e complessità, con le note di idrocarburo e pietra focaia che si alternano a succo di pompelmo e lime nel Santa Croce, scorza di cedro, camomilla ed erbe aromatiche nel Montino, dal palato concentrato, armonico e dinamico, con un finale fresco e vibrante.

La solarità e l'entusiasmo di Elisa Semino non soltanto si trasmettono con la sua passione e impegno, ma si ritrovano nel fascino e la qualità delle sue produzioni. Alla conduzione aziendale, assieme al padre Piercarlo e al fratello Lorenzo, crede nelle enormi potenzialità del timorasso. Due i cru aziendali: Montino, nella collina di Vho e la novità Santa Croce, nella zona di Sarezzano. La Colombera è anche barbera, cortese, dolcetto e croatina.

Risalta lo spessore e la ricchezza della riserva Aemilia Scauri '20 di Cantina di Tortona, dalla dinamicità olfattiva articolata e intrigante, con una nota di idrocarburi che si intensifica e accenni di scorza di cedro e pompelmo, erbe mediterranee e fiori secchi, mentre al gusto è brillante e vitale, con acidità da fuoriclasse e un finale lungo e gustoso. Non da meno il Derthona '22, su note di erbe fresche e pietra focaia, con un sorso succoso e fresco.

Nata nel 1931 per bloccare l'esodo dalle campagne, contrastare la diminuzione delle superficie vitate e offrire nuove opportunità di vendita ai produttori, negli anni sessanta è stata determinante per l'affermazione delle Denominazioni di Origine del territorio. Oggi sono 160 i soci, che rappresentano un esempio di cooperazione di qualità. Due linee di produzione: Collezione Pellizza e Selezione Fiumana, espressione di tutto il potenziale del territorio tortonese.

Le varie espressioni di Timorasso di Claudio Mariotto sono tutte di grande qualità e tutte incredibilmente diverse. Derthona '22 è il più completo, fusione di freschezza e profondità, con note di lime, pompelmo e cedro, pietra focaia e zafferano, e una bocca ritmata e raggiante. Pitasso '22 è più fitto e concentrato, minerale e avvolgente. Negli anni '90 Claudio è stato tra i pochi vignaioli che hanno creduto nella rinascita e valorizzazione del timorasso. L'azienda, fondata nel 1921 dal bisnonno Bepi, conta su vigneti tra Vho e Sarezzano, a ridosso degli Appennini affacciati sulla Pianura Padana, a un'altitudine tra i 250 e i 300 metri. La produzione è incentrata su barbera, croatina e soprattutto timorasso, punta di diamante dell'azienda con cinque referenze, tra cui "l'imbevibile" passato in anfora.

Il Colli Tortonesi Timorasso Derthona Cantico '20 di Giovanni Daglio incanta per ricchezza e la dinamica gustativa, articolata in sentori di pompelmo e cedro, con note di gesso, idrocarburi e tabacco. Saporito e potente il palato, equilibrato da una bella nota sapida. Merita quest'anno la scheda grande, grazie a una batteria di ottimo livello, l'azienda Giovanni Daglio. Nato da una famiglia di contadini, dopo una breve parentesi di studi a Genova, Giovanni sente che la sua vocazione è l'agricoltura. Decide così negli anni '80 di tornare alle proprie radici, dando all'azienda un indirizzo prettamente viticolo. Il forte legame con la propria terra si percepisce nei vini, prodotti con l'obbiettivo di esprimere il più fedelmente possibile le caratteristiche dell'uva e del territorio di origine.

Colli Tortonesi Timorasso Derthona Cantico 2020 - Giovanni Daglio 

Il naso del Derthona Maggiora '21 è molto complesso e affascinante, con profumi che spaziano dagli agrumi al tabacco, fino ad arrivare alla naftalina. Palato di struttura, si percepisce una vena quasi tannica, il finale è lunghissimo. Esordisce in Guida Vignaioli Battegazzore, piccola realtà familiare, grazie a una batteria di sorprendente carattere. Bruno Battegazzore, insieme alla compagna Elisa, decide nel 2016 di riaprire la cantina dove già il nonno produceva vino.

Colli Tortonesi Timorasso Derthona Maggiora 2021 - Vignaioli di Battegazzore 

Il Colli Tortonesi Timorasso Fausto '22 di Vigne Marina Coppi si apre con intense note minerali, abbinate a sentori di incenso e di cereali, che gli donano grande complessità e finezza. La bocca è ricca e concentrata, senza tuttavia appesantirsi grazie alla grande acidità; finale interminabile. Sulla falsa riga del precedente il Colli Tortonesi Timorasso Francesca '23, con la caratteristica mineralità al naso ad accompagnare i profumi di agrume e frutta tropicale. Bocca di struttura e acidità esuberante, che potrà essere domata dal tempo per un vino di prospettiva.

La sensibilità di Francesco Bellocchio si legge nelle parole dedicate al nonno, il campione Fausto Coppi, all'inizio del suo percorso di riqualificazione dell'azienda a Castellania. Siamo nel 2000 e il tempo ha intensificato la passione e l'amore di Francesco per la vigna, il territorio e la tradizione. La produzione è di stampo artigianale, con attenzione verso la memoria storica, le nuove conoscenze, agronomiche e genetiche, e il rispetto dell'ambiente naturale.

Splendido il Martin '23 di Franco M. Martinetti, che gioca il registro della finezza gusto/olfattiva e della tensione al palato, un cambio netto con la ricchezza del passato. Da oltre cinquant'anni, Franco seleziona vigne e viticoltori di qualità, comprando loro ogni anno partite di uve, che vinifica poi secondo i suoi protocolli. I risultati sono stati e sono ancora sovente stupefacenti, anche perché le sue idee e la sua visione del vino sono state spesso innovative. Nel corso degli anni, Franco ha toccato un po' tutte le zone importanti del Piemonte, dall'Astigiano, all'Albese e da Gavi a Tortona.

 

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