I 5 migliori Sylvaner dell'Alto Adige scelti dal Gambero Rosso

11 Giu 2024, 10:11 | a cura di
Il sylvaner è un vitigno a bacca bianca originario della Germania, che in Italia trova il terroir ideale nella Valle Isarco. Ecco le etichette che quest'anno ci sono piaciute di più

Tra le regioni vinicole italiane, l'Alto Adige è sicuramente una di quelle che negli ultimi decenni ha intrapreso un percorso serio verso una produzione di altissima qualità. Un progressivo processo di cambiamento culturale ha coinvolto i tanti vignaioli della regione, orientandoli verso scelte precise. Questo boom iniziato intorno agli anni '80 non accenna a fermarsi. Merito di scelte sempre più accurate che hanno collegato i vitigni ai loro territori più vocati, che hanno portato alla riduzione drastica delle rese e all’adozione di tecnologie e metodi all’avanguardia sia in vigna che in cantina. Se aggiungiamo a tutto ciò il grande spirito di collaborazione che da sempre anima tutti coloro che lavorano nel settore vinicolo regionale, ecco che il successo non poteva che essere dietro l'angolo.

 

Gli ettari vitati dell'Alto Adige sono 5600; si estendono su un territorio che in appena 40 chilometri, da nord a sud, varia anche in maniera piuttosto profonda. Si va dai pendii della Val Venosta, alle colline soleggiate della Bassa Atesina, dai vigneti alpini della Valle Isarco alle sponde verdeggianti del Lago di Caldaro. E cambiano con il paesaggio anche i climi e le matrici geologiche dei terreni: si viene a creare così un quadro viticolo davvero variegato, un mosaico dalle mille tessere che aumentano a dismisura se andiamo a considerare anche i vigneti con le diverse esposizioni, le quote altimetriche, i microclimi eterogenei; tanto che spesso da un villaggio all'altro emergono differenze sostanziali.

Grossomodo possiamo dire che la distribuzione del vigneto altoatesino segua il corso dei due fiumi principali del territorio: l'Adige e l'Isarco; le vigne costeggiano le due vie fluviali partendo dalle Alpi, nel limite settentrionale della regione, e giungendo alla pianura pedemontana a sud, dove il clima si fa mediterraneo. La base ampelografica è piuttosto ampia: sono ben 22 i vitigni coltivati in regione.

Il fiume Isarco

Tra i vini bianchi più noti ricordiamo il Gewürztraminer, il Pinot Grigio, il Pinot Bianco, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Sylvaner, il Müller Thurgau, Kerner, il Veltliner e il Riesling, mentre tra i rossi il Pinot Nero, il Lagrein, i Santa Maddalena, i Lago di Caldaro, il Merlot e il Cabernet.

In un mondo come quello del vino, in cui nulla si ripete in modo uguale anno dopo anno, il tessuto produttivo della provincia di Bolzano si segnala per la consapevolezza con cui i produttori stanno affrontando le nuove sfide. Sfide che non riguardano solo il cambiamento climatico o l’improvvisa volatilità dei mercati, ma soprattutto la gestione del territorio, lo sviluppo delle sue potenzialità e il passaggio da una produzione che soddisfa le richieste del cliente ad una che valorizza il legame fra i molti vitigni coltivati e le esposizioni che ad essi meglio si adattano.
Questa rinnovata consapevolezza ha portato le aziende più piccole a specializzarsi sulla vocazione dei propri vigneti, come perfettamente evidenziato dalle aziende cittadine o dalle più lontane realtà della Valle Isarco e, parimenti, le strutture cooperative a riservare le selezioni migliori solo ai vitigni che meglio si adattano al loro territorio.

I migliori Sylvaner da Tre Bicchieri e Due Bicchieri Rossi

Qui ci concentriamo sul sylvaner, vitigno originario della Germania, che in Italia è coltivato in particolare nella Valle Isarco. Ecco le etichette che abbiamo premiato con i Tre Bicchieri e i Due Bicchieri Rossi sulla guidaVini d'Italia 2024.

Ottima la prova del Sylvaner R '21, ormai un classico della denominazione, un calice dalla profonda espressione aromatica dove il frutto che si staglia in superficie lascia lentamente emergere le sfumature di fiori secchi, macchia mediterranea e i primi accenni minerali. Al palato riesce a coniugare la grande ricchezza con l'agilità, allungandosi in un finale asciutto e teso. L'azienda di Günther e Gaby Kerschbaumer si sviluppa nella zona di Novacella, una sorta di ampio teatro vitato dove i vigneti occupano tanto il centro dell'arena quanto le gradinate che la racchiudono. Questo è il regno delle uve a bacca bianca più raffinate e tese della provincia e la storica azienda di via Pusteria ne è interprete fedele e al tempo stesso originale. Viticoltura certosina, paziente attesa del momento migliore per la vendemmia e lunga sosta in cantina fanno di Köfererhof un punto di riferimento assoluto per i vini della valle Isarco.

Il Sylvaner '22 Strasserhof  di Hannes Baumgartner è un vero e proprio purosangue, un calice che alla veste trasparente fa seguire invece un naso ricco e sfaccettato, con la tipica nota affumicata che si dissolve per lasciar spazio al frutto bianco, agli agrumi e ad una affascinante sfumatura di potpourri. In bocca è la sapidità a caratterizzare il sorso, accompagnata da una succosa e dinamica acidità. Hannes Baumgartner conduce da vent'anni l'azienda di famiglia, meno di 6 ettari di vigneto adagiati nella parte più settentrionale della Valle Isarco dove le vigne si estendono dai 680 ai 750 metri di quota. Poco più in là, solo boschi e prati fino al confine con l'Austria. Soprattutto vitigni a bacca bianca, il classici della valle, interpretati con mano sicura che valorizza l'espressione aromatica delle uve e esalta il clima del territorio, fatto di giornate calde e notti ben più fresche.

Il Sylvaner '22 di Taschlerhof Peter Wachtler presenta profumi nitidi in cui il frutto fresco trova spalla nelle note floreali e di agrumi, aspettando che il tempo porti in dote le note minerali. In bocca invece è la forza del terroir a risaltare donando tensione acida e slancio che ne allunga e rinvigorisce il sorso. La valle Isarco risale da Bolzano in direzione del confine stretta fra i ripidi versanti dove la viticoltura si sviluppa a macchia di leopardo fra i boschi e gli appezzamenti prativi. In località Mara sul versante occidentale della valle si stagliano piccoli appezzamenti vitati che si arrampicano verso l'alto sostenuti da una ragnatela di muretti a secco che rende il paesaggio inconfondibile. Qui si sviluppa l'azienda di Peter Wachtler, una manciata di ettari dedicati alle caratteristiche varietà bianche della Valle e che forniscono le uve per una produzione di ottimo livello.

Molto buono il Sylvaner Aristos '22, delicato nell'espressione aromatica e dotato di un palato armonioso, che si allunga sapido e raffinato in un finale asciutto. La più piccola cooperativa dell'Alto Adige ha come baricentro viticolo la Valle Isarco, circa 150 ettari che si adagiano sulle colline della valle che alternano piccoli fazzoletti abbarbicati fra i muretti a secco a zone più dolci e soleggiate. La viticoltura si sviluppa verso l'alto, con vigne che dai 350 metri del fondovalle si inerpicano fino ai 1000 dove Müller Thurgau e kerner cercano la freschezza necessaria alla genesi dei loro inconfondibile aromi. La produzione è incentrata sui bianchi tipici della valle, ma non mancano divagazioni sui classici atesini.

Il Sylvaner Praepositus '21 esprime profumi più complessi e profondi salvo liberarsi in una dinamica gustativa sapida e di bella compattezza. La valle Isarco si insinua tortuosa in direzione del Brennero, alternando i piccoli fazzoletti vitati alle zone più impervie ricoperte da boschi e risalendo infine i pendii più alti destinati ai pascoli. In quest'area la cantina dell'Abbazia di Novacella è una delle principali protagoniste, forte dei vigneti di proprietà e della collaborazione di una piccola schiera di viticoltori del territorio. Vini dal carattere fresco e dinamico che esaltano gli aspetti più fini e scattanti delle uve a bacca bianca della valle.

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